Mi sto stufando di commentare l'incommentabile.
Ieri la solita massa di morti viventi che stazionano in un parlamento cieco e sordo hanno licenziato l'ennesima legge truffa ai danni degli italiani.
Ormai mi sono fatto persuaso da tempo che tutto il sistema politico ha capito di avere le ore talmente contate che vale la pena solo di creare il modo di salvare il salvabile.
Chiamiamola come ci pare "Legge anticorruzione" va benissimo, ma poi qualcuno crede davvero che l'italiano medio, quello per intenderci che ormai da mesi ingrossa le fila del movimento 5 stelle, si faccia abbindolare per più di 24 ore.
Ineleggibilità dei condannati, solo in via definitiva ma se tutto va bene dal 2018.
Per le prossime politiche (che si celebreranno nella primavera 2013 se non prima) salvi tutti.
Che poi che significa dal 2018? In definitiva che se tutto va bene per loro, cioè che se i loro partiti non subiranno un definitivo e irreversibile tracollo, ci saranno 5 anni per modificare i cavilli che renderanno ancora più inutile questa legge.
Tipo per abbassare ancora di qualche mese la prescrizione, o per annacquare ancora di più le pene.
Alla fine nessuno ci rimetterà nulla.
Con la legge votata ieri, per inciso, il signor Filippo Penati è già prescritto, il PD ringrazia, i costruttori che lo hanno pagato pure.
Ieri sono andato a scorrere i nomi dei presenti votanti in aula, e visto che il PdL ha votato in massa SI (con la postilla che ammazzerà poi il tutto al Senato), vuol dire che hanno votato SI anche alcuni inquisiti e condannati storici.
Berlusconi ha avuto almeno la decenza di non farsi vivo, ma per lui hanno votato gente come Pecorella e Paniz, avvocati specialista delle leggi Ad Personam.
D'altra parte io non mi aspettavo di più e non penso che nessuno dei lettori di questo blog si aspettassero qualcosa di risolutivo.
Quello che fa pensare è sempre e comunque l'arroganza, il disimpegno e la superficialità.
Qualche tempo fa una signora sui settanta mi disse: "Vede, l'orizzonte di voi giovani è lungo, parla di anni, pensate a costruire per un futuro, il futuro di noi anziani non va oltre i 6 mesi, se ci arriviamo pensiamo ai prossimi 6 mesi", vista l'età media dei nostri parlamentari penso che il ragionamento sia più o meno questo: intanto si sono assicurati i prossimi 5 anni poi nella peggiore delle ipotesi saranno troppo vecchi per essere condannati o troppo morti per essere processati.
Di fronte a questo sogno un Parlamento nuovo, fatto da tutti i partiti che ora sono fuori dai giochi, con parlamentari che non siano più ricandidabili a 60 anni e che non ci possano entrare se hanno una condanna eseguita in prima grado, un parlamento dove se non ti presenti per più di 10 volte all'anno devi andartene e restituire gli stipendi fino ad allora percepiti, dove se nei primi 2 anni non hai prodotto nulla (come molte delle signorine elette per gentil concessione del satrapo arcoruto) te ne devi andare e devi essere sostituito da quello che alle precedenti elezioni ha preso un voto in meno di te.
Appunto sogno, ma ho la certezza che non sarà mai così.
Una volta dicevo che una volta abbattuto Berlusconi non sarebbe cambiato niente.
ora provate a dirmi che sbagliavo.
giovedì 14 giugno 2012
sabato 9 giugno 2012
DE PROFUNDIS PER LA DIAZ... cambiare all'ultimo minuto il giudice per ammazzare una sentenza.
Io mi aspetto sempre di tutto e, anno dopo anno, la mia
convinzione si rafforza.
Proprio oggi leggo sul “Fatto Quotidiano” in un bel pezzo di
Mario Portanova (uno degli ultimi a ricordarsi dei fatti di Genova 2001) che di
punto in bianco a 5, giorni dalla sentenza di cassazione sulla notte di sangue
alla Diaz, cambia il presidente del collegio giudicante.
Giuliana Ferrua sostituisce così il chiacchierato Aldo Grassi,
quello per intenderci che ha sentenziato che il processo d’appello a Dell’Utri
è da rifare.
Il problema non è, ovviamente il cambio di presidente, ma il
fatto che la presidente Ferrua avrà 5 giorni per leggere una montagna di
incartamenti e di perizie per decidere se la sentenza d’appello è
legittima o no.
Qui conviene fare una piccola precisazione di ordine
giurisprudenziale, sembra banale ma so che non lo è.
La Corte di Cassazione secondo legge NON giudica sul FATTO
ma sul DIRITTO, ovvero non si occupa di riesaminare le prove e le
testimonianze, giudica solo se la procedura relativa ai precedenti gradi di
giudizio sia corretta nel caso riscontri vizi di forma ordina che il processo
di appello sia nuovamente celebrato.
Attenzione al trucco, detta così sembra che il lavoro sia
più facile ma non è vero.
La verifica della legittimità di una procedura non è cosa da
poco, basta una virgola e gli avvocati abilitati alla cassazione sono
bravissimi a trovare anche il più piccolo vulnus, e il giudizio della Cassazione è ultimativo, quindi bisogna andarci
con i piedi di piombo.
Inoltre è bene ricordarci che nel caso della Diaz, così come
nel caso Dell’Utri non ci sarebbe tempo di ricelebrare il processo giudicato
viziato nella forma per via della prescrizione, ciò significa che in caso di
parere negativo della Corte per tutti gli imputati della “notte di Macelleria
Messicana” sarebbe la fine dei problemi.
Tutti liberi e felici. Ovviamente queste quisquiglie non
sono facilmente digeribili per il lettore medio dei giornali italiani e quindi
immagino che se le cose dovessero andare in questo senso il giorno 16 giugno
leggeremo i seguenti titoli sui giornali:
TUTTI ASSOLTI GLI IMPUTATI PER I PESTAGGI ALLA SCUOLA DIAZ
(Repubblica)
DIAZ, ASSOLTI I POLIZIOTTI (Corriere)
ASSOLTI I VERI EROI DI GENOVA, I POLIZIOTTI (Il Giornale)
DIECI ANNI BUTTATI, ADESSO I COMUNISTI PAGHINO IL PROCESSO
(Libero)
In Italia funziona così.
Il concetto di giustizia si è ridotto a colpevole –
innocente, tutto quello che ci passa in mezzo non esiste.
Berlusconi non è mai stato dichiarato innocente da nessun
tribunale, al massimo si è dichiarato il non luogo a procedere per decine di
motivi, tra cui il fatto che lui stesso aveva cancellato le leggi per le quali
lo si stava processando, prima fra tutte il falso in bilancio oppure perché
avendo abbreviato la prescrizione proprio per i reati per cui era giudicato non
si poteva in alcun modo applicare una qualsivoglia sentenza.
Eppure in ogni caso, le sentenze venivano classificate come
assoluzioni, con tutti i tono trionfalistici dei manichini prezzolati dal
premier.
Per ciò che riguarda Genova il Potere, tutto il potere dal
PdL al PD (con la complicità dell’Italia dei Valori che si oppose nel 2006 alla
creazione di una commissione d’inchiesta parlamentare sui fatti di Genova) ha
fatto di tutto per fare finire la storia dei massacri perpetrati ai danni dei
manifestanti a Genova in soffitta.
Certo non è bello per un intero sistema politico dover
ammettere che tutta la polizia è ancora organizzata come un organo repressivo
modello anni ’70, certo non è bello dover dire che uomini come De Gennaro, La
Barbera,… uomini che hanno lavorato nell’antiterrorismo e nell’antimafia, si
siano lasciati andare a una vera e propria operazione di repressione stile
sudamericano.
Quindi è sempre meglio fare quello che questo Stato fa da
circa 70 anni: insabbiare tutto e fare finta di niente.
Dai tempi di Portella della Ginestra la politica sa che gli
italiani hanno la memoria corta e quello che è accaduto ieri fa notizia fino a
domani poi a nessuno importa più nulla, certo, ci sono solo i superstiti, i
parenti delle vittime e due o tre magistrati fessi che decidono di mandare a
puttane la carriera per seguire roba vecchia ma al grande pubblico non importa.
Genova, per il cronista attento è un capolavoro del genere,
la sentenza d’appello è rimasta a vivacchiare in Cassazione per due anni (la
sentenza d’appello è datata 18 maggio 2010), tra lungaggini inspiegabili,
problemi di notifiche, impossibilità degli imputati a regolarizzare determinati
atti, intoppi dati dalle funzioni stesse dei vari imputati.
Il processo rallenta e la prescrizione si avvicina.
Anzi la prescrizione si sorpassa perché sono già prescritti
i reati di aggressione e lesioni personali gravissime, quelle che interessano
la maggior parte dei presenti alla Diaz che se gli è andata bene sono usciti
sanguinando, mentre alle brutte hanno ancora problemi legati al pestaggio (un
mio conoscente ha una certificata “limitazione alla motilità dell’arto
superiore destro per frattura scomposta alla clavicola”, questo è il referto
dell’ospedale lui la chiama “cazzo di manganellata alla spalla”).
Resta in piedi il reato di falso in atto pubblico a carico
di quelli che volevano far credere che alla Diaz ci stessero i terroristi con
le molotov e con i coltelli fra i denti.
Quelli che misero sul famoso tavolo della conferenza stampa
coltellini svizzeri, zaini, aste delle bandiere come prove di reato; quelli che
si inventarono di aver beccato una coltellata; quelli che firmarono verbali di
arresto che non avevano nessuna attinenza con la realtà.
Per questi servitori dello stato (fascista) la prescrizione
scatterà fra qualche mese (primavera 2013) ma per tutti gli altri è già finita.
In quei giorni a Genova una delle frasi più comuni tra
poliziotti e carabinieri era: “Diamo una bella lezione a quei comunisti del
cazzo” con tutte le varianti del caso.
La lezione l’abbiamo imparata. È questa: in Italia la
giustizia non te la devi aspettare mai se di mezzo ci sono gli organi dello
stato, se sbagli tu, cittadino, uomo qualunque, sarai fatto fuori in un soffio,
ma se sbaglio io Stato, le cose cambiano. Avrò sempre ragione, perché la ragione
è un fatto di potere.
A titolo esemplificativo cito alcune delle stragi italiane
senza colpevole:
Portella della Ginestra 1 maggio 1947: 11 morti, di cui 2
bambini, 27 feriti gravissimi, tutta la colpa fu data al bandito Salvatore
Giuliano ma la storia è molto più complessa.
Piazza Fontana 12 dicembre 1969: 17 morti 88 feriti;
Strage di Brescia 28 maggio 1974: 8 morti 102 feriti;
Strage Italicus: 4 agosto 1974: 12 morti 48 feriti;
Strage di Ustica 27 giugno 1980: 81 vittime nessun
supersitite;
Strage di Bologna 2 agosto 1980: 85 morti, 200 feriti
gravissimi,
Strage di Capaci 23 maggio 1992, 5 morti (la mano è mafiosa
ma la mente no),
Strage di via d’Amelio, 7 morti (vale quanto scritto sopra),
Genova 2001: un morto, migliaia di feriti.
giovedì 7 giugno 2012
ACCANIMENTO TERAPEUTICO... quello a cui staccar la spina.

Il governo del grande salvatore, Super Mario, ha gia finito
le cartucce e si mostra a tutti per quello che è: l’ennesima fregatura
italiana.
Quando, qualche tempo fa, lo scrivevamo eravamo tra i pochi a
dire che la grande riscossa italiana orchestrata da Napoletano era l’ennesima
fregatura, ci sono voluti mesi perché se ne accorgesse anche qualcun altro.
Tra l’altro, anche se se ne sono accorti, non è che lo dicano
a piene pagine, solo qualche timido articoletto psichedelico dove si cerca di
mascherare la realtà sotto forma di dati previsionali, situazioni mondiali,
rapporti debito PIL, congiunture dei paesi produttivi.
Sembra sempre di più quella tipica situazione della famiglia
con un parente malato terminale.
I medici hanno detto ai familiari che non ci sono speranze,
che la malattia è troppo avanzata per trattarla ma i parenti non si arrendono
e, loro per primi, non vogliono accettare la realtà.
Si parte così dalla negazione davanti al malato stesso: “Il
dottore ha detto che hai solo un qualche problema di pressione, una cosa che
d’estate alla tua età può succedere, tra poco starai meglio”.
Poi comincia il balletto dei miracoli: “C’e un dottore
bravissimo a Bologna, uno specialista a Zurigo, un pranoterapeuta a Messina”
chiunque va bene pur di attaccarsi a un flebile barlume di speranza.
Per chi ha lavorato nelle case di cura il momento
successivo, che arriva quando anche queste speranze cadono e con l’aggravarsi
della malattia si comprende che non ci sono maghi che tengano è quello
peggiore, l’accanimento terapeutico: “Dottore non importa se è attaccato a una
macchina e che se stacca la corrente il cuore smette di battere ma lo tenga in
vita comunque”
In Italia siamo arrivati a questo punto.
Fase 1, il malanno stagionale: “La congiuntura
internazionale ci penalizza, questo momento di crisi sta soprattutto fermando
la grande macchina americana ed è normale che noi subiamo delle conseguenze,
tuttavia non siamo messi male come le altre economie europee, Spagna e
Portogallo in primis” Silvio Berlusconi primavera 2011.
Ricordiamoci che gli italiani gli avevano creduto ancora,
continuavo a raccogliere dati su dati, il gradimento di Berlusconi non cadeva
perché non era capace di governare una situazione che evidentemente stava
scappando di mano al più la gente lo criticava per lo stile di vita per nulla
trasparente, per l’economia c’era la solita ricetta all’italiana: c’è chi sta
peggio tiriamo avanti.
Fase 2. L’uomo del miracolo: “Arriva Super Mario, salverà
l’Italia con la sua potentissima squadra di supereroi, niente politici solo
super tecnici”
DONNE E GIOVANI - Monti ha ribadito l'impegno a rilanciare l'economia
del Paese e ha sottolineato che con le riforme «l'Italia potrà avere un ruolo
di protagonista nel mondo». Il presidente incaricato ha poi annunciato di
volere incontrare i rappresentanti istituzionali delle donne e dei giovani. Corriere della sera 11 novembre (chi sarebbero i
rappresentanti istituzionali di donne e giovani? Esiste una “consulta nazionale
donne che c’hanno cose da dire” esiste un “consiglio nazionale dei giovani
intelligenti” ovviamente no, ma nessuno gli faceva notare queste piccolezze ne
a lui né ai giornalisti a seguito)
“Equilibrio tra lacrime e
sangue e i sacrifici saranno accompagnati da interventi per il lavoro dei
giovani e per più crescita per tutti”
“la Stampa” 12 novembre
“Secondo l'Istituto Piepoli il futuro governo avrebbe un
gradimento ancora più alto, pari al 58 per cento. E il ‘partito delle urne’ è
precipitato dopo la nomina a senatore a vita”. “Repubblica” 14 novembre
(notare che chi chiede le elezioni, come costituzione vorrebbe e ritiene che
cambiare un governo decaduto con un altro mai eletto sia di fatto un Golpe
Bianco, come lo aveva definito qualche giornale straniero -Liberation-, sia
bollato dal giornale di orientamento PD come, “il partito delle urne”,
gentaccia).
Per capire che il paziente non migliora ci sono voluti pochi
mesi, i grandi salvatori si sono dimostrati dei pericolosi ciarlatani e hanno
solo saputo incasinare ulteriormente le cose, diminuendo il potere d’acquisto,
facendo schizzare le spese alle stelle, ammazzando gli unici ammortizzatori
sociali credibili (si legge cassa integrazione) per fare cassa e dare due soldi
inutili alle imprese.
Quindi che si fa? Accanimento terapeutico, lo hanno capito
anche i più fessi che la situazione è completamente andata a puttane (non so
come altro definire la cosa e me ne scuso) ieri salta fuori che siamo stati
superati perfino dal Brasile e dalla Corea del Sud, lo spread non è nemmeno per
un attimo tornato ai livelli del 2009, e le tasse che stiamo continuando a
pagare e che continueremo a pagare fino a che ci saranno degli stipendi da
succhiare non sono altro che pannicelli caldi, servono a pagare gli interessi
dei titoli di stato in scadenza.
Il signor Mario Monti e i suoi super ministri non possono
fare nulla, non potevano 6 mesi fa e non possono ora.
Il sistema economico finanziario su cui si è basato il
mercato fino ad oggi è malato in se e alla lunga non riesce ad autoalimentarsi.
Un sistema che premia la speculazione al posto del reddito
da lavoro è un sistema che alla lunga muore per auto cannibalismo: si mangia da
solo.
Quale sarebbe la soluzione.
Mettiamola in modo un po’ romanzesco.
Scena: dopo tutta questa agonia la famiglia del paziente
decide che non c’è nulla da fare, che è arrivato il momento di fare morire il
proprio caro.
Qualcuno gli afferra la mano e l’accarezza, altri gli danno
un bacio sulla faccia inespressiva e inerte, qualcuno piange.
Poi, finalmente, il dottore stacca la spina e, di lì a
qualche attimo, il cardiogramma diventa piatto.
I parenti se ne vanno dalla stanza, pronti a ricominciare a
vivere.
Colpo di scena finale, solo mentre il medico dà l’ultima
occhiata al cadavere del paziente noi spettatori lo vediamo in faccia e capiamo
che fino ad ora il regista ci ha ingannati.
Non abbiamo assistito all’agonia dello Stato, no, era una
truffa per tenerci incollati allo schermo, per farci soffrire con i
protagonisti della tragedia, per farci sentire partecipi.
Quello che abbiamo voluto tenere in vita fino alla fine,
inconsapevolmente era il Neoliberismo, abbiamo tifato per salvare il mostro che
ammazza i bambini in Africa, che crea la disoccupazione nel mondo, che vuole
mantenere i dittatori al loro posto perché convengono di più rispetto alla democrazia.
Il grande dottore, il salvatore del mondo era solo un altro
asservito a questo mostro, e noi abbiamo creduto in lui, sperato in lui.
Alla fine usciamo dal cinema e ci sentiamo un po’ fregati,
ma pure un po’ sollevati.
Mi piacerebbe uscire dalla crisi con questi sentimenti… un po’
fregato mi hanno già.
Aspetto il lieto fine.
venerdì 1 giugno 2012
DUE PASSI TRA I NON PAPA BOYS
Non sono riuscito a esimermi.
Dovevo andare a fare due passi per il parco nord dove domenica si celebrerà la messa finale dei tre giorni milanesi delle famiglie del mondo.
Sono appena tornato e devo dire che non mi divertivo così da un bel po'.
Di cose da dire ce ne sarebbero tante andiamo con ordine:
IL DISCRETO PALCHETTO: siamo in tempo di vacche magre compagni, bisogna tirare la cinghia, siamo pieni di problemi e di tasse, molti fanno fatica a campare... per questo l'allestimento della situazione si è fatto sobrio. Ho scattato la foto che potete vedere qui sotto con un cellulare a bassissima definizione e da due chilometri di distanza dal palco in mezzo alla strada... non ho dubbi che questa roba si veda senza alcun problema anche dallo spazio.
si può vedere la struttura che sarà il palco. I punti azzurrini sono i megaschermi.
Tutte le luci sono accese ma in realtà appena arrivo nei pressi della mega struttura mi accorgo che non c'è nulla sono solo le prove per la festa, ci sono un sacco di curiosi in giro ma di famiglie cristiane non ne vedo molte.
Un signore che passa in bici dice ad un amico: "stasera per vedere la televisione devo tirare giù le tapparelle".
Mi chiedo chi paghi la bolletta della luce, spero non gli abitanti di Bresso... non ho dubbi che se la paga il comune l'anno prossimo ci sarà un piccolo aumento delle tasse per i cittadini della città.
L'ENTUSIASMO DELLE FOLLE: giro in auto e a piedi per Bresso e Cormano le due città maggiormente colpite dalla catastrofe... nelle parrocchie si distribuiscono bandiere del Vaticano ma credo che resteranno tutte negli scatoloni, se escludiamo i locali che sperano di fare i soldi sul milione e mezzo di pellegrini non si vede nemmeno un lenzuolo alle finestre. Solo la parrocchia di Brusuglio (frazione di Cormano) espone un timido striscione autoprodotto con la scritta "benvenuto Benedetto XVI".
Sui locali campeggia un tristissimo cartellone bianco con la foto del papa e la scritta "la confesercenti (o confcommercio non ricordo) accoglie Benedetto XVI e i pellegrini" che si dovrebbe decrittare in questo modo: "Visto che siete qui dateci almeno i soldi... i soldi dei pellegrini intendiamoci, perché su Benedetto XVI non facciamo affidamento alcuno".
In effetti i cittadini della zona sono un pochino incarogniti, gli chiudono per due giorni l'uscita dell'autostrada, questo vuol dire che se si vogliono muovere devono farsi tutta Milano in macchina e chi è della zona sa cosa significa, chi deve andare a lavoro con i mezzi deve partire un paio d'ora prima e incrociare le dita, inoltre si sono già visti i cecchini fare capolino dai tetti dei palazzi.
Mi avvicino a un gruppetto di persone che discute uno dice: "ma se gli serve tutto questo spazio perché non lo fa nel deserto che non rompe i coglioni a nessuno".
Ovviamente tutti i tombini sono stati saldati, speriamo solo che domani o dopodomani non piova a dirotto altrimenti sono cavoli acidi.
A PROPOSITO DEI CECCHINI: una signora dice che sul suo palazzo sono saliti dei tizi vestiti di vero che prendevano la mira con un fucile, sotto due macchine della polizia e una dei carabinieri.
Ma come i cecchini scusate? Mi chiedo. Ma il signor Benedetto non è il successore di quelli che dicevano che il martirio era importante per la fede... in effetti martirio vuol dire proprio testimonianza.
Che tipo di testimonianza fornisce il cecchino?
Ora, io il Vangelo l'ho letto non c'è mica scritto che sei apostoli stavano intorno a Cristo e altri sei stavano appollaiati sui palazzi con le fionde per centrare in testa l'eventuale terrorista. Se credi nell'aldilà mica devi temere la morte al punto da farti guardare le spalle da tiratori scelti.
LE PROVE DEL CONCERTONE: devo dire che con tutte le luci che ho visto credevo che ci fosse un qualche evento parallelo tipo testimonianze delle famiglie, invece no!
Erano le prove della messa, mi ha fatto morire un annuncio al microfono: "Ecco qui il papa dovrebbe finire di parlare, voi cominciate ad applaudire, mi raccomando che poi i fedeli seguono".
Come in televisione... ho contato 30 megaschermi ma credo che ce ne siano di più, non sarebbe più comodo farci apparire sopra una scritta APPLAUSO.
In effetti ho assistito più di una volta alle prediche di Ratzinger e devo dire che se il contenuto è spesso molto dotto e profondo, la prosa del tedesco non è proprio entusiasmante quindi è comprensibile che si renda necessario stimolare la folla dei fedeli anche perché se va tutto bene lo seguiranno per non più di un quarto d'ora.
Non metto in dubbio la buona fede dei pellegrini, metto in dubbio l'opportunità dell'evento.
Sono sempre divertito dai raduni di massa, anche quando vado alle manifestazioni mi fermo a misurare il clima di chi accoglie ma forse qui si passa il segno.
Va detto che prima di individuare Bresso si è chiesto a tutti i paesi limitrofi ospitalità e tutti hanno rifiutato anche solo per i costi. Ma la cosa non cambia, il disagio se lo deve comunque sorbire tutta la zona e trovo certe cose un vero atto di arroganza.
Se una popolazione non ti vuole perché andare a rompere le scatole, inoltre non è una cosa da poco, sono quattro giorni, un pò di pietà... umana se non cristiana.
Dovevo andare a fare due passi per il parco nord dove domenica si celebrerà la messa finale dei tre giorni milanesi delle famiglie del mondo.
Sono appena tornato e devo dire che non mi divertivo così da un bel po'.
Di cose da dire ce ne sarebbero tante andiamo con ordine:
IL DISCRETO PALCHETTO: siamo in tempo di vacche magre compagni, bisogna tirare la cinghia, siamo pieni di problemi e di tasse, molti fanno fatica a campare... per questo l'allestimento della situazione si è fatto sobrio. Ho scattato la foto che potete vedere qui sotto con un cellulare a bassissima definizione e da due chilometri di distanza dal palco in mezzo alla strada... non ho dubbi che questa roba si veda senza alcun problema anche dallo spazio.
si può vedere la struttura che sarà il palco. I punti azzurrini sono i megaschermi.
Tutte le luci sono accese ma in realtà appena arrivo nei pressi della mega struttura mi accorgo che non c'è nulla sono solo le prove per la festa, ci sono un sacco di curiosi in giro ma di famiglie cristiane non ne vedo molte.
Un signore che passa in bici dice ad un amico: "stasera per vedere la televisione devo tirare giù le tapparelle".
Mi chiedo chi paghi la bolletta della luce, spero non gli abitanti di Bresso... non ho dubbi che se la paga il comune l'anno prossimo ci sarà un piccolo aumento delle tasse per i cittadini della città.
L'ENTUSIASMO DELLE FOLLE: giro in auto e a piedi per Bresso e Cormano le due città maggiormente colpite dalla catastrofe... nelle parrocchie si distribuiscono bandiere del Vaticano ma credo che resteranno tutte negli scatoloni, se escludiamo i locali che sperano di fare i soldi sul milione e mezzo di pellegrini non si vede nemmeno un lenzuolo alle finestre. Solo la parrocchia di Brusuglio (frazione di Cormano) espone un timido striscione autoprodotto con la scritta "benvenuto Benedetto XVI".
Sui locali campeggia un tristissimo cartellone bianco con la foto del papa e la scritta "la confesercenti (o confcommercio non ricordo) accoglie Benedetto XVI e i pellegrini" che si dovrebbe decrittare in questo modo: "Visto che siete qui dateci almeno i soldi... i soldi dei pellegrini intendiamoci, perché su Benedetto XVI non facciamo affidamento alcuno".
In effetti i cittadini della zona sono un pochino incarogniti, gli chiudono per due giorni l'uscita dell'autostrada, questo vuol dire che se si vogliono muovere devono farsi tutta Milano in macchina e chi è della zona sa cosa significa, chi deve andare a lavoro con i mezzi deve partire un paio d'ora prima e incrociare le dita, inoltre si sono già visti i cecchini fare capolino dai tetti dei palazzi.
Mi avvicino a un gruppetto di persone che discute uno dice: "ma se gli serve tutto questo spazio perché non lo fa nel deserto che non rompe i coglioni a nessuno".
Ovviamente tutti i tombini sono stati saldati, speriamo solo che domani o dopodomani non piova a dirotto altrimenti sono cavoli acidi.
A PROPOSITO DEI CECCHINI: una signora dice che sul suo palazzo sono saliti dei tizi vestiti di vero che prendevano la mira con un fucile, sotto due macchine della polizia e una dei carabinieri.
Ma come i cecchini scusate? Mi chiedo. Ma il signor Benedetto non è il successore di quelli che dicevano che il martirio era importante per la fede... in effetti martirio vuol dire proprio testimonianza.
Che tipo di testimonianza fornisce il cecchino?
Ora, io il Vangelo l'ho letto non c'è mica scritto che sei apostoli stavano intorno a Cristo e altri sei stavano appollaiati sui palazzi con le fionde per centrare in testa l'eventuale terrorista. Se credi nell'aldilà mica devi temere la morte al punto da farti guardare le spalle da tiratori scelti.
LE PROVE DEL CONCERTONE: devo dire che con tutte le luci che ho visto credevo che ci fosse un qualche evento parallelo tipo testimonianze delle famiglie, invece no!
Erano le prove della messa, mi ha fatto morire un annuncio al microfono: "Ecco qui il papa dovrebbe finire di parlare, voi cominciate ad applaudire, mi raccomando che poi i fedeli seguono".
Come in televisione... ho contato 30 megaschermi ma credo che ce ne siano di più, non sarebbe più comodo farci apparire sopra una scritta APPLAUSO.
In effetti ho assistito più di una volta alle prediche di Ratzinger e devo dire che se il contenuto è spesso molto dotto e profondo, la prosa del tedesco non è proprio entusiasmante quindi è comprensibile che si renda necessario stimolare la folla dei fedeli anche perché se va tutto bene lo seguiranno per non più di un quarto d'ora.
Non metto in dubbio la buona fede dei pellegrini, metto in dubbio l'opportunità dell'evento.
Sono sempre divertito dai raduni di massa, anche quando vado alle manifestazioni mi fermo a misurare il clima di chi accoglie ma forse qui si passa il segno.
Va detto che prima di individuare Bresso si è chiesto a tutti i paesi limitrofi ospitalità e tutti hanno rifiutato anche solo per i costi. Ma la cosa non cambia, il disagio se lo deve comunque sorbire tutta la zona e trovo certe cose un vero atto di arroganza.
Se una popolazione non ti vuole perché andare a rompere le scatole, inoltre non è una cosa da poco, sono quattro giorni, un pò di pietà... umana se non cristiana.
MILANO CHIAMA RATZINGER... le famiglie cattoliche alla conquista della città
Benvenuti in paradiso.
Oggi a Milano arriva il Papa con tutto il suo circo.
Come al solito le perplessità sono più delle certezze e
visto che di perplessità si parla in lungo e in largo partiamo dalle certezze.
Certezza numero 1: il comune spende la bellezza di 3 milioni
di euro (tasse di tutti i milanesi) per garantire l’evento, la regione ne mette
in ballo 10 (tasse di tutti i Lombardi pure quelli di Bormio che sta a 300 chilometri ), non
si sa quanti di questi soldi vengono garantiti dagli sponsor e queste
incertezza pesano un po’, la città viene militarizzata come e sempre quando il
papa fa una passeggiata con la papamobile da qualche parte.
Certezza numero 2: lo spottone commerciale pro famiglia
papale servirà a rallentare ulteriormente il percorso per la creazione del
registro delle unioni civili, promesso ormai da un anno da Pisapia ma che
ristagna in giunta tra veti incrociati delle ali cattoliche dei due
schieramenti.
Certezza numero 3: L’indotto che guadagnerà 55 milioni di
euro dalla cosa è solo quello che fa riferimento alla curia di Milano anche
perché da come è costruito l’evento non ci sarà certo modo per favorire altre
attività commerciali, se poi qualcuno dicesse che parte della giostra la fanno
in fiera giova ricordare che le mani di Comunione e Liberazione sono le uniche
che davvero muovono i fili del mega complesso fieristico di Rho Pero.
Smettiamola di prendere in giro la gente, smettiamola di
confezionare i soliti discorsi buonisti.
Sembra che quando si muove il papa nessuno possa dire nulla
di male, anzi è sempre una grande Festa.
Questi raduni sono heppening politici dove un capo di stato
straniero viene a ribadire il suo primato su un altro stato, il nostro.
Che in Italia oggi come oggi il peso della Cei sia enorme
non è cosa ignota.
Una buona metà del governo è di nomina quasi univocamente
vaticana, si va dal ministro dei beni culturali Ornaghi al fondatore della
comunità di Sant’Egidio Riccardi.
I conoscitori della Chiesa sanno benissimo che la Comunità di Sant’Egidio
altro non è che il braccio politico della curia di Roma e d’altra parte
Riccardi non ne ha mai fatto mistero.
Oltre alle punte di diamante dei ministeri tutta la finanza
bianca è ben rappresentata da gente come Passera e da tutta una schiera di
sottosegretari che trovano il centro dello stato più nel Vaticano che al
Quirinale.
In Italia la richiesta di laicità, che è una richiesta
normale in uno stato europeo non trova mai una vera sponda se non in qualche
movimento sparuto e maleascoltato.
Se pensiamo che il Leader più conosciuto della sinistra,
Nichi Vendola, si vanta di tenere sempre un rosario in tasca capiamo come non
sia sufficiente nemmeno votarsi ai post comunisti per sperare di cavarsela.
Peraltro sarebbe il caso di fare notare che negli ultimi 30
anni la chiesa di Roma ha virato preponderantemente a destra e che la scelta di
riappacificarsi con movimenti come quello dei lefebriani da parte di Benedetto
XVI non siano certo segno di discontinuità con la politica oscurantista e
repressiva del predecessore Giovanni Paolo II.
Ad oggi la
Chiesa cattolica è (nei suoi vertici, poiché sarebbe miope
non sottolineare alcune lodevoli differenze) un ente che blocca e scredita
qualunque tentativo di cambiamento, lacerato al proprio interno da meccanismi
non dissimili da quelli che distinguono la politica di palazzo che tanto ci
indigna in Italia, dominata da movimenti e gruppi che non stento a definire
fascisti, tra cui ricordo Focolarini, Rinnovamento Dello Spirito, Opus Dei,
Comunione e Liberazione, Neocatecumenali.
Giovanni Paolo II si è circondato per tutto il suo pontificato
da veri e propri briganti che ne hanno diretto nell’occulto le scelte e hanno
portato spesso e volentieri a vere e proprie catastrofi.
Non potrò mai dimenticare il mio incontro anni or sono con
due ragazzini (18 e 20 anni) appartenenti al gruppo dei Legionari di Cristo, il
cui ottantenne fondatore è stato incriminato per stupro continuato nei
confronti di alcuni seminaristi del suo stesso movimento ma veniva considerato
dal papa il suo “figlio prediletto” nonostante le prime accuse fossero vecchie
di anni .
Erano due ragazzi messicani, a parlarci sembravano automi,
non sapevano nulla di società di politica e di cultura italiana pur vivendo nel
nostro paese da molti anni, sapevano solo che l’Italia era un paese diventato
dissoluto nella morale e nei costumi per colpa dei Comunisti e che la loro
missione era ricondurre i giovani al bene attraverso Cristo, mi dicevano che
nel loro seminario, che se avessi voluto potevo andare a visitare, c’era la
palestra perché un vero soldato di Dio doveva curare il corpo e che se il papa
gli avesse detto di andare a far la guerra per Cristo loro avrebbero afferrato
la croce e sarebbero partiti, come dei veri legionari.
Uno di loro mi chiese: “Ma lei non prova schifo a vedere
tutte queste donne con le cosce al vento?” io gli chiesi cosa intendesse e lui
mi disse che i costumi erano il frutto di una mentalità che aveva concesso
troppa libertà ai giovani e gli aveva fatto perdere la bussola, io risposi che
non capivo cosa centrasse la libertà con la gonna corta di una quindicenne e il
più giovane mi fece un discorso che non dimenticherò mai sul fatto che
bisognava che si proibissero determinati costumi perché il corpo era il tempio
dello spirito e la morale del secolo corrompe il corpo e lo spirito.
Questi sono gli ideali propalati dalle nuove generazioni dei
movimenti. Entrare nei loro gangli è addentrarsi nel fondamentalismo più
oscuro.
Il presidente della regione Lombardia dice di conoscere un
solo tipo di famiglia fatta da un uomo una donna e dei bambini uniti dal
vincolo del matrimonio e nel dirlo sa di tagliare fuori dal concetto di
famiglia il 30% delle coppie italiane (Il 50 nella sua regione) ma non gli
importa.
Sono opinioni, se rimanessero appannaggio della cerchia dei
fedeli nulla da dire.
Ma non è così, la chiesa legifera in uno stato laico dove la
maggior parte degli abitanti non vuole farsi dettare la linea da lei.
Roberto Formigoni non parla in chiesa a dei fedeli, fa delle
leggi per lo stato e queste leggi impediscono il riconoscimento delle coppie di
fatto nello stato e nella regione in cui vivo.
La regione Lombardia destina vagonate di soldi pubblici a
enti e scuole private di ispirazione religiose dove si insegna che la fede in
Dio viene per prima, poi tutto il resto.
La regione Lombardia ha creato il sistema della
suissidiarietà per pompare miliardi in strutture come il S. Raffaele, che poi
sono scoppiate creando quello che hanno creato, ma che hanno agito in barba e
talvolta contro, le leggi dello stato.
In Italia un medico che applicasse la 194 si troverebbe la
carriera distrutta, chi pratica l’interruzione di gravidanza negli ospedali
della Lombardia è un eroe dello stato, perché è uno che sa che applicare una
legge gli precluderà qualunque carriera, vedrà passare davanti a lui colleghi
più giovani e magari più incapaci, ma lui resterà al palo, questo perché la Chiesa ha voluto così.
Trovare un consultorio non opzionato dal movimento per la
vita è un miracolo e una donna che decidesse di abortire in molte parti di
questa bella regione sarebbe sola e non potrebbe essere ascoltata da nessuno
perché il luogo deputata per aiutarla è pieno di gente che la considera un’assassina.
Nelle scuole italiane la religione la fa da padrona anche se
si decide un’istruzione laica per il proprio bambino.
Un amico ateo mi ha fatto leggere il tema che la maestra
aveva consegnato al proprio figlio, titolo: “domani incontro Gesù, la mia prima comunione” il compagno di scuola
di fede musulmana era stato dispensato il figlio del mio amico no, la maestra
non capiva perché non avrebbe dovuto farlo visto che lui era italiano e alla
fine che male c’era?
Di esempi ce ne sono migliaia inutile dilungarsi.
Il cattolicesimo in Italia è egemone e impedisce a chi non è
credente di vivere una vita libera, negli ultimi anni i gangli della chiesa si
sono fatti ancora più stringenti, tra l’altro è un meccanismo che viaggia con
proporzionalità inversa, al diminuire del numero di italiani che si dice
credente aumenta l’ingerenza delle lobby di potere cattolico nella società.
In questo clima gli incontri mondiali delle famiglie sono dannosi
prima ancora che inutili, se ci devono essere che li organizzi l’arcivescovado
con i soldi suoi e non con i miei.
Sono nato in una famiglia credente e non laica, ma con il
tempo anche nella mia famiglia sono cresciute le perplessità, né mio padre né mia
madre sono due giovanotti ma basta un po’ di intelligenza per capire cosa ci
vogliono fare digerire, oscurantismo e fanatismo non sono di casa in una
democrazia compiuta.
Forse l’Italia non lo è mai stata ma di questo passo non lo
sarà mai
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