Penso che questo sia chiaro a tutti.
Forse l’unico che ancora non lo ha capito è il signor Gianni
“er celtica” Alemanno, per grazia ricevuta sindaco della Capitale.
Cerco di spiegarmi, quando da bambino, mentre giocava con i
suoi pupazzi a forma di Mussolini, guardando pellicole dell’istituto Luce, il
nostro eroe probabilmente credeva che fare il sindaco di una grande città
significasse più o meno sconfiggere i cattivi che imperversano per le strade,
ripulire dalla spazzatura umana i viali e fare del suo giardino privato un faro
dell’umanità.
Una roba all’americana, con qualche accento littorio al
massimo.
Poi un malaugurato giorno la befana ha esaudito i suoi
desideri e il buon vecchio camerata è divenuto sindaco davvero, tra l’altro non
di un paesello in provincia di Latina ma di Roma e la musica nella sua testa
deve essere un po’ cambiata.
Il primo cittadino si doveva anzitutto misurare con la
manutenzione dei tombini, con gli scoli, con la viabilità, con i problemi di
gestione delle situazioni metereologiche avverse, che non vuol dire tornado e
trombe d’aria, ma temporali e nevicate.
Cosa deve aver pensato il nostro a questo punto? “Manco per
niente, io devo prendere a calci in culo i rom, devo fare la bonifica dei campi
zingari e al massimo organizzare delle belle magnate di trippa con Bossi, per
queste cose al massimo ci penserà qualcun altro”.
Infatti puntualmente alla
prima pioggia torrenziale ci scappò il disastro, era il 20 ottobre del 2011, a
Roma piove e la città piomba nel caos. Leggiamo dall’edizione web del QN: “Roma,
20 ottobre 2011 - Il maltempo su Roma ha
portato stamattina alla chiusura della metropolitana linea A,
che è stata poi riaperta alle 14.
Le stazioni erano comunque state lasciate aperte per consentire ai viaggiatori
di ripararsi dalla pioggia, tranne Termini, Manzoni, San
Giovanni, Colli Albani, Porta Furba, Numidio Quadrato e Cinecittà chiuse per allagamento, e il servizio metro B è
stato disattivato tra Garbatella e Rebibbia. Per agevolare lo spostamento dei cittadini i
varchi Ztl su disposizione sono stati spenti: è dunque libero l'accesso a
Centro storico e Trastevere
La chiusura si è resa
necessaria a causa della grande quantità di acqua che, non trovando una via
di fuga nel sistema fognario, si è
riversata nelle stazioni rischiando di compromettere la sicurezza degli utenti.
Un evento simile si era già verificato alcune settimane fa in occasione di un
altro nubifragio.
MORTO ANNEGATO UN IMMIGRATO DELLO SRI LANKA - Ha
portato in salvo la moglie e i due figli,
poi ha ceduto alle acque che avevano invaso il piccolo seminterrato in cui
viveva la famiglia, in via Castelporziano, zona Infernetto di Roma.”
i danni del nubifragio dell'ottobre 2011 |
Anche allora il nostro disse le solite frasi di circostanza:
''Siamo di fronte ad una calamità naturale e quindi dobbiamo dichiarare lo
stato d'emergenza e fronteggiarla. E' come se fosse un terremoto''
Come al solito si alzano le polemiche, non è possibile che
il sistema fognario sia andato completamente in TILT subito dopo l’inizio del
disastro, che per caso qualcuno aveva fatto male la manutenzione ordinaria?
Sterili polemiche, poi c’è un morto, dai! Non stiamo a
rimestare nel torbido.
Poi però, il 12 dicembre ricapita un’altra volta, questa
volta non è un nubifragio epocale, è un semplice temporalone invernale, molta
pioggia ma in questa stagione ce lo si può aspettare.
Anche stavolta opposizione sulle barricate, ma il sindaco fa
spallucce… tanto le elezioni sono lontane e il romano ha la memoria corta, avrà
pensato “Er Celtica”, e poi diamine, non potranno mica arrivare altri casini,
tutti in fila non è possibile nemmeno se sei di sinistra e hai la sfiga dalla
tua parte.
Ecco fatto, puntuale come la morte e le tasse il generale
inverno fa sentire la sua voce.
A Roma nevica, e stavolta non c’è proprio niente che
funziona.
Eppure non è che le cose siano successe così all’improvviso,
le previsioni mettevano neve già da qualche tempo, tanto che c’era stato pure
il tempo di fare il punto con la protezione civile, di convocare la solita
pagliacciata comunale con la solita Task force pronta per l’emergenza, e i
volontari e i vigili urbani.
Stavolta è quella buona, deve avere pensato Giannino!
Stavolta ce la facciamo e gli facciamo vedere, tanto era
sicuro delle sue forze, il nostro eroe,
ha pure rifiutato l’aiuto della protezione civile.
Tanto 35 millimetri di precipitazione che saranno mai (solo
che 35 mm di acqua se vanno in neve diventano diversi centimetri, non ci vuole
un genio a capirlo).
“Saranno cazzi” pare abbia detto il prefetto di Roma durante
la famosa riunione, almeno così riporta il Fatto Quotidiano; ora, io non so
cosa significhi questo per il sindaco più sfortunato del mondo ma secondo me
significa, meglio che ci si dia una mossa in fretta.
E invece come al solito è caos.
Io non mi intendo di meteorologia ma di imbecilli, a forza di avere a che fare con la politica
mi intendo parecchio, quindi quando sento in televisione del patetiche idiozie
che ora Alemanno mette in campo per parare l’ennesimo colpo alla sua ormai
devastata immagine mi indigno.
Basterebbe dire: “Abbiamo sbagliato, abbiamo sottovalutato
le condizioni meteo e abbiamo creduto di farcela con le nostre forze, è stato
un errore di valutazione di cui ci assumiamo la responsabilità” forse in un
altro stato, forse in un altro mondo le cose avverrebbero così.
Da noi invece è sempre colpa di qualcun altro.
Adesso è colpa della Protezione Civile, che non è più quella
dei bei tempi di Bertolaso.
Tra l’altro è vero, la Protezione Civile SpA dei tempi del
dottor Bertolaso è roba passata, meglio non farla ricordare visto gli scandali
che si è portata appresso.
Sicuramente non c’è più tutta la pubblicità di una volta, di
sicuro non abbiamo assistito alle conferenze in pompa magna del mitico
“Comandante in Capo”.
D’altra parte non ci sono città da ricostruire ci sono solo
spazzaneve da fare funzionare e sacchi di sale da distribuire, niente di epico.
“il sindaco ha partecipato al comitato operativo e gli è
stato detto quanto segue: nella giornata di venerdì, se avesse iniziato a
nevicare al mattino ne sarebbe caduta 30 cm, se avesse iniziato nel tardo
pomeriggio ne avremmo avuta 10 / 15 cm. Mentre per la notte tra venerdì e
sabato c’era certezza assoluta di una grossa nevicata”. Dice Gabrielli.
Quindi che vuole Giannino? Più precisione par di capire: “Protezione
Civile e servizio meteo ci parlavano di una precipitazione massima di 35 mm nel
pomeriggio e serata di venerdì – ha detto – invece ha cominciato a mezzogiorno
ed è aumentata. Quindi le previsioni erano totalmente sballate”
Quindi visto che la protezione civile non è capace di fare
quello che deve fare, meglio sarebbe se tornasse sotto il Ministero
dell’Interno.
Ma come? Ma non erano stati proprio loro a dire che la
struttura della protezione civile non poteva stare sotto il Viminale perché la
cosa rallentava la sua operatività.
Non erano loro i famosi fautori della Protezione Civile che
da sola predice, previene, interviene, costruisce?
C’è qualche problema… non si capisce che significhi.
È buona la prima o la seconda? Che si fa?
Giannino è alla disperata ricerca di colpevoli, la
protezione civile risponde che non è lei che deve pianificare l’intervento
della neve al massimo deve valutare le linee guida, inoltre pare che siano
state sdegnosamente rifiutate le “lame” in aggiunta che erano state proposte al
sindaco.
La colpa allora è della provincia (di centrosinistra), i
vigili e le forze aggiuntive infatti non hanno potuto arrivare a Roma perché
erano bloccate sulle strade coperte di neve, ma anche qui la figuraccia è
dietro l’angolo, le strade di gestione provinciale, Ardeatina e Laurentina sono
libere mentre il vero disastro sta sulla Cassia che è di competenza comunale e
che alla fine è dovuta essere chiusa.
Inoltre le lame tagliaghiaccio non arrivano a destinazione
perché, uscite in ritardo sono bloccate negli ingorghi e qui la colpa di chi è?
Degli orologi?
Non c’è che dire, una bella performance.
Menomale che sta arrivando la bella stagione, e soprattutto
menomale che il tempo passa, perché per quanto il nostro sindaco possa dire, in
onore del suo illustre predecessore “me ne frego” in riferimento alle
polemiche, le elezioni sono vicine, e, ci si augura, finiranno davvero male per
lui.
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