“La gittata degli artifizi è
dell'ordine di 100-150 metri, coincidente con il posizionamento delle Forze di
polizia all'altezza di Ponte Garibaldi, come osservabile dal video acquisito,
riproduce un impatto su cornice superiore della quarta finestra (a partire
dallo spigolo sinistro), sita al quarto piano del ministero, di un solo
artifizio lacrimogeno poi fratturatosi in tre parti"
Ecco l’ennesima fantastica ricostruzione dei fatti
all’italiana sull’operato delle forze dell’ordine.
Che noia, verrebbe da dire.
Magari una di queste volte ai pubblicitari della polizia o
dell’arma dei Carabinieri potrebbe venire in mente che ogni tanto dire la
verità sulle cose è indice di intelligenza… magari ogni tanto, mica sempre,
così poi magari la gente crede anche a qualche piccola bugia.
Secondo la ricostruzione dei fatti dei Carabinieri, tra
l’altro identica a quella fatta dal Questore di Roma proprio ieri, i poliziotti
avrebbero lanciato verso l’alto i lacrimogeni, con un’angolazione talmente
precisa che tutti, ma proprio tutti hanno raggiunto il terzo piano
dell’edificio del ministero (tutti all’altezza di un paio di finestra) siano tutti
rimbalzati perfettamente dal muro e siano caduti sui manifestanti.
Mi sorgono due domande, la prima dalla parte delle forze
dell’ordine: ma che razza di agenti sono quelli che sparano in direzione di un
Ministero (quello della Giustizia) con il rischio di centrare delle finestre
aperte e di ferire qualcuno all’interno, o comunque di creare decine di
intossicati negli uffici? La questura ha identificato i colpevoli? Li ha fatti fermare almeno con l'accusa di negligenza colposa?
La seconda di
ordine giornalistico: ma Repubblica che mette la notizia così sulla sua home
page senza commentare senza analizzare senza dire una parola, avrebbe fatto lo
stesso nel 2009 durante una manifestazione contro Berlusconi, oppure avrebbe giustamente sviscerato la cosa.
No, perché a scanso di equivoci è bene dirlo, quando uno
racconta alla stampa una verità poco credibile sarebbe giusto parlarne, fare
domande, trovare qualcuno che fa controinchieste.
Sarebbe questo il lavoro del giornalista.
Io non sono un perito balistico (anche se a forza di vivere
e scrivere in questo paese di balle ne ho viste) ma i lacrimogeni li ho visti
durante le manifestazioni e non mi pare di aver mai visto che la polizia gioca
di sponda con i bossoli, cos’è il biliardo del CS? Palazzo, finestra, palo, buca! (triplo filotto reale ritornato con pallino per dirla con Fantozzi).
attenzione alle immagini e alle traiettorie...
solo un fesso potrebbe credere alla storia
del rimbalzo
Non sono stupito, nemmeno un pò. Casomai sono rassegnato, almeno stavolta non ci è scappato il morto, stavolta la falsa ricostruzione giornalistica serve solo a coprire le loro reazioni fasciste e, grazie al cielo non il morto, altre volte non siamo stati così fortunati.
Facciamo una bella carrellata di ricostruzioni poliziesche,
così sull’onda della rabbia del momento.
1)
Genova 2001, la polizia massacra in massa i dimostranti,
manganella a casaccio giovani e vecchi, impedisce il passaggio dei cortei
autorizzati, fa deliberatamente degenerare l’ordine pubblico. Ci scappa il
morto, non contenti, senza alcun motivo reale i nuclei del VII nucleo
antisommossa irrompono, a manifestazioni terminate, nella scuola Diaz e
massacrano gente che cerca di dormire nei sacchi a pelo, i tutto questo nessuno
dei famigerati Black block è nai stato arrestato, sono stati arrestati,
seviziati, gravemente feriti giovani manifestanti che erano pacificamente
arrivati in città. La ricostruzione della polizia avallata dalla stampa fu: noi
eravamo lì per difendere l’ordine pubblico e siamo stati attaccati da
terroristi che erano lì per fare male, abbiamo reagito alle provocazioni, alla
Diaz c’era un covo di terroristi armati, un agente ha preso pure una coltellata
(si definirà non come un eroe ma come uno che ha fatto il suo dovere ), sono
state trovate bombe molotov, picconi, mazze,… anche qui, solo dopo mesi le
nostre versioni, le nostre controinchieste hanno avuto un minimo di
credibilità, all’inizio nulla.
2)
25 settembre 2005, non so se facesse freddo o caldo a Ferrara,
so solo che un ragazzo di 18 anni decise di tornare a casa a piedi, dopo aver
salutato gli amici dopo una notte passata in discoteca. Si chiamava Federico
Aldrovandi e non sapeva di essere un ragazzo sfortunato. Sulla strada incontra
la pattuglia di Polizia stradale “Alfa 3” con a bordo due agenti in divisa Enzo
Pontani e Luca Pollastri, nessuno ha mai davvero capito cosa sia accaduto, si
sa solo che Federico Aldrovandi viene massacrato di botte, viene ammazzato
senza pietà. Gli agenti dicono di essere stati aggrediti a colpi di karate dal
ragazzo fuori si sé per l’assunzione di droghe, tanto da aver dovuto chiamare rinforzi, da averlo dovuto immobilizzare a terra, dicono di essersi accorti solo all'ultimo momento che il ragazzo ha perso i sensi, non per le percosse ma perché il "micidiale mix di droghe assunte" lo avrebbe portato alla morte per infarto. Una versione che non regge
nemmeno un po’, solo ingenuo può credere che un ragazzo sotto l’effetto di
sostanze stupefacenti, che gira a piedi per Ferrara possa aggredire non una ma ben due volanti della polizia. Inoltre il referto dell’autopsia è un capolavoro di lacune e
bugie, Federico è morto per
infarto del miocardio, dovuto all’assunzione di droghe e alcool, altre inchieste rivelano che il tasso alcolico del ragazzo all'atto non superava lo 0,4 (0,1 mg per litro meno del consentito per la guida). Circolano altre voci
che faticano a uscire fuori ma escono, la madre del ragazzo apre un Blog, vuole
giustizia, vuole verità, la ricostruzione non regge… alla fine spuntano altri
video si vede il ragazzo per terra ammanettato ormai esanime mentre i poliziotti intorno scherzano noncuranti, altre testimonianze vengono pian piano fuori dal velo di paura, la ricostruzione "ufficiale" non regge più. Alla fine saranno condannati 4
poliziotti per l’omicidio di Federico ma la difesa insiste nella sua
ricostruzione fasulla.
Carlo Lucarelli racconta "Il caso di Federico Aldrovandi"
3)
Stefano Cucchi, un altro giovane sfortunato, portato in
carcere il 15 ottobre 2009 perché trovato in possesso di una modica quantità di
stupefacenti e di antiepilettici (il giovane era in effetti epilettico) viene
pestato a morte in carcere a più riprese da molti aguzzini, muore il 22 ottobre
all’ospedale Peritni di Roma, l’autopsia riscontra un peso corporeo di kg 37
(per 1,76 cm di altezza) che prima della carcerazione era di 45, lesioni alle
gambe, frattura della mascella, fratture alle costole, due fratture alla
colonna vertebrale, emorragia all’addome e alla vescica. Al termine della
fantaricostruzione della polizia si evince che la causa della morte sia l’uso
di sostanze stupefacenti e l’anoressia (versione fatta sua anche dal sempre
lucido sottosegretario Giovanardi), ma il ragazzo è pieno di traumi ed ematomi,
com’è possibile? Si domanda la famiglia.
sulla vicenda Cucchi è stato girato un bel documentario
di cui posto la presentazione.
4)
Val Susa, per difendere uno scempio inutile e dannoso, che
perfino i francesi che sarebbero i nostri partner nella costruzione stanno
mettendo in forse, si schiera un esercito vero e proprio: bisogna estirpare il
vero nemico dell’Italia, il popolo! Bisogna fargliela vedere a quei dimostranti
che hanno la pretesa di mettersi contro le aziende che speculano liberamente
sulle costruzioni inutili.
Come? Utilizzando la polizia con
la solita vecchia scusa dei black block che come al solito non si sa dove siano,
non si sa da dove vengano, soprattutto non si sa nemmeno se esistano davvero ma
sono utili a far caricare dalle preparate squadre in divisa poveri sindaci di
paesi da mille abitanti e famiglie con bambini a seguito.
“In Val Susa siamo stati
attaccati da gruppi preparati militarmente”, disse il solito comandante in capo
(il Ministro Maroni) “E abbiamo reagito duramente”. I fascisti avrebbero detto “Gli
abbiamo spezzato le reni”
il 6 luglio postavamo sul nostro
Blog questo video, si vedono agenti in tenuta antisommossa, non a contatto con
il corteo, che sfila diverse decine di metri sotto il cavalcavia che stanno
presidiando, che tirano pietre in testa ai manifestanti.
Alla faccia dell’attacco alle
forze dell’ordine in stile paramilitare da parte dei black block.
Sono cose possibili nell’Italia
della nostra bella polizia che fa il buono e il cattivo tempo come gli pare
certa della sua impunità.
Sono scene che uno stato civile
non dovrebbe tollerare.
Se un poliziotto, anche uno solo,
vuole giocare al giustiziere o ha simpatie talmente radicali da vedere la gente
che protesta come un nemico personale è un problema per l’intera Polizia, per l’intero
Ministero degli Interni e per tutto il dannato sistema statale.
Questo poliziotto va mandato
semplicemente via, gli va tolta la divisa, senza aspettare altro.
Io non sono contro la polizia, contro le forze dell'ordine, ci sono e non sono un male necessario, sono una parte dello Stato, quella parte chiamata a difendere il cittadino, non a difendere il potere e i suoi illeciti.
Sono stanco, siamo stanchi e stufi delle false
ricostruzioni dei colleghi che coprano i colleghi, degli insabbiamenti, dei muri
di gomma; siamo stufi di essere la nazione in cui i delinquenti (tutti chiusi
nel peggior Parlamento di sempre) giudicano gli innocenti e li fanno
perseguitare da organismi collusi.
Siamo stanchi delle false
ricostruzioni dei fatti, non se ne può più.
Non mi aspetto che cambi nulla,
tanto si farà di tutto per non far cambiare nulla, ma non posso smettere di
indignarmi.
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