Francois Holland il grande favorito al secondo turno delle presidenziali francesi |
La luna di miele è finita.
Dopo i risultati del primo turno in Francia i grandi
investitori hanno ricominciato a dire la loro.
Lo spread tra i bot e i bund risale a 409 punti, così come risale quello spagnolo
e quello francese.
I mercati sono molto chiari, il voto popolare non gli va
bene, il loro candidato in Francia era Nocolas Sarcozy, coi suoi piani di
austerità, il resto non può è non deve esistere.
In effetti quello che è accaduto ieri era ampiamente
prevedibile e nemmeno sembra uno scandalo che il Front Nationale di Maine LePen
abbia fatto il pieno di voti, o che il blocco comunista sia il quarto partito
con l’11,11%.
Lo abbiamo scritto e lo ripetiamo, dietro a quello che è
accaduto in Europa negli ultimi anni c’è un sistema fin troppo semplice.
I grandi investitori, che hanno i loro centri nevralgici
nelle banche di investimento mondiali (che hanno i loro principali gangli nelle
agenzie di rating Standar’s and Poor, Moody’s e Fitch) hanno disegnato un
modello di sviluppo che nel grande periodo, per funzionare, deve scaricare il
peso della speculazione sulla popolazione per permettere i margini di guadagno
agli investitori stessi.
Le banche si svuotano per via dei mutui sub prime? Si creano
titoli spazzatura che vengono spacciati agli investitori o alle altre banche
per permettere di ricapitalizzare la perdita.
I fondi sovrani fanno il bello e il cattivo tempo sui
mercati internazionali? E noi dobbiamo fare finta che il problema sia la
“competitività” (con la Cina magari, provaci tu a competere con la Cina sulle
quantità dell’industria manifatturiera).
Un sistema di questo genere, basato sulla truffa, per
funzionare ha bisogno di due assi fondamentali.
Il panico nella popolazione e governi pronti ad avallare
qualunque cavolata purché si faccia per la “stabilità” (altra parolina
fantastica).
Fino ad ora, complici anche la stampa e i media che
continuano a dire idiozie, il giochino funziona alla perfezione.
Nell’ultimo anno e mezzo si sono scaricati sui cittadini
tutti i problemi della macroeconomia.
Si sono demoliti pezzo per pezzo i pilastri fondamentali
della democrazia europea, quella che ci rendeva diversi sia dagli Stati Uniti
d’America sia dal terzo mondo (perché qui senza un lavoro potevi avere ancora
qualche speranza lì eri un miserabile).
Se guardiamo alle conquiste politiche e sindacali che hanno
concesso alle generazioni dei nostri padri di poter vivere una vita agiata,
acquistare beni e servizi in libertà, e paragoniamo il tutto alla nostra
generazione è evidente che siamo stati truffati.
Ci hanno spacciato la miseria per progresso.
L’ultima beffa, sempre ammantata di paroloni invitanti che
uno non riesce a capire ma che sembrano positivi è quella dell’inserimento del
pareggio di bilancio in costituzione.
Ovvero:
Art 1) l’Italia
è una repubblica fondata su Unicredit e Banca Intesa sovrano è il ministero del
tesoro che stabilisce le leggi per fare sopravvivere tranquillamente i due
istituti.
Art 4) La repubblica non è responsabile di quello che
avviene se e quando il cittadino lavora, comunque se serve a fare stare
tranquilli i mercati i licenziamenti di massa sono accettati da questa carta.
Art 9) La repubblica promuove a parole lo sviluppo di
cultura e ricerca se e quando abbiamo soldi comunque senza sovvenzioni
pubbliche perché bisogna che il bilancio vada a pari (vabbè questo gia succede
lo so).
E così via.
Sarkozy, fino ad oggi l'uomo delle Banche in Francia |
Il problema è che fino ad ora il piano aveva funzionato, in
Grecia ci avevano messo il loro uomo con la consegna di fare hamburger con la
quello che rimaneva della carne della gente, in Portogallo avevano fatto andare
quello che il giorno dopo gli aveva cancellato la sanità pubblica, in Italia
c’era quell’altro che in sei mesi aveva demolito tutte le conquiste di
trent’anni con l’aiuto sempre utile di quel partito che dice di essere di centrosinistra
e invece fa la grossa coalizione con il partito del signore cattivo di destra e
che, tutto sommato pensa che alle prossime elezioni un accordo con gli ex
fascisti si potrebbe pure fare.
I grandi investitori mondiali hanno pensato: “Perfetto,
adesso diamogli il contentino dello spread che scende e buona notte a tutti”.
Poi è successa una cosa inaspettata, il primo turno delle
politiche in Francia e subito dopo il casino in Olanda.
Dove sta il problema? Hollande sarebbe davvero così
pericoloso se dovesse vincere lui? ed è davvero così impossibile che Sarkò
ribalti il risultato?
No, niente è impossibile e con il pallottoliere alla mano il
leader uscente ce la potrebbe ancora fare.
Tutti e due potrebbero uscirne vincitori e tutti e due hanno
le stesse possibilità, sulla carta.
Il problema è che per farcela hanno bisogno dei voti dei
comunisti (Hollande) e dei Fascisti (Sarcozy) e quindi per vincere dovranno
dire cose che facciano contenti gli uni o gli altri.
Nel caso di Hollande la partita è molto più facile, nei
giorni scorso si è già espresso contro molte delle tesi del predecessore e ha
detto che di inserire il pareggio di bilancio in costituzione nemmeno se ne
parla.
Per Sarkozy il problema è più grave, Marine LePen e i suoi
sono fieramente antieuropeisti, sostengono che l’immigrazione vada
completamente arrestata anche ricorrendo alle armi, sostengono che si debba
ragionare su un ritorno del Franco in economia e uno sganciamento della Francia
dal sistema Euro, sono fieramente antislamici e vorrebbero una forte riduzione
dei diritti dei cittadini di fede islamica.
Da noi in Italia sono i temi cari alla Lega, ma i francesi
non ci sono abituati e sembrano parole grosse.
Al povero marito di Carla Bruni, non spiacerebbe nemmeno
dare fuoco alle Moschee e sparare agli immigrati se questo servisse a farlo
rieleggere ma il problema vero e proprio è quello del rapporto con l’Europa.
Se dice troppe idiozie in campagna elettorale, la cosa
peserà nei rapporti con la Germania una volta chiusa la partita, se sembra tiepido
gli elettori del Front potrebbero pure decidere di non appoggiarlo trovando
alcune tesi di Hollande più vicine ai loro interessi, quelle che per esempio
parlano di stato sociale, pensioni e sanità.
Marine LePen non si è ancora espressa in favore del candidato
Sarkozy ma buona parte dei suoi potrebbero votare Sarkò
ha raggiunto il 19%. Contro Chirac suo padre arrivò
al secondo turno.
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Inoltre bisogna considerare che le elezioni Legislative,
quelle che eleggono il parlamento sono fissate al 10 di giugno, poco tempo per
valutare il lavoro di un presidente ma abbastanza per non votare il suo partito
al secondo turno se non fa subito qualche mossa eclatante in direzione delle
mie richieste.
Come ne può uscire Sarkò?
Non è facile prevederlo.
Quello che è successo in Olanda la dice lunga, se un governo
deve mantenersi in piedi grazie all’estrema destra poi succedono cose che non
prevedi, tipo durare solo un annetto e dovere andare a piangere sulle ginocchia
della Regina con il mandato in mano subito dopo.
Le banche sono preoccupate, gli investitori non dormono
sonni tranquilli e quindi reagiscono con una nuova speculazione sullo spread,
tanto per dire ai cttadini europei che si distraggono, siamo ancora noi a
comandare, che è questa nuova idea di ragionare diversamente e di eleggere chi
non vogliamo noi.
Servirà anche stavolta lo spauracchio del fallimento dello
stato?
Le elezioni in Italia si avvicinano, gli italiani resteranno
ancora ancorati al duopolio PD – PdL che alla fine sono la stessa cosa o
cambieranno orientamento, e in questo caso la banche come reagiranno?
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