Attenzione a non cascarci.
Le dichiarazioni di pochi minuti fa da parte di Formigoni
tra poco sarnno battute dalle agenzie come segno di resa dell’imperatore della
Lombardia e come inizio di una nuova era.
Formigoni è un genio del doppio e triplo gioco e chi conosce
la giunta lombarda sa che più che un consesso politico, la maggioranza al
Pirellone sembra un coacervo di bari e biscazieri quindi occhio a tutto quello
che sta succedendo.
Proviamo una lettura veloce e smascheriamo alcune bugie,
anche perché temo che se non lo facciamo noi non lo farà nessuno.
Qualche immagine per capirci meglio.
Immagine 1: i leghisti entrano in aula con una maglietta
pietosa che dice “Mafiosi giù le mani dal Nord”.
Qui vene da ridere solo a pensarci, adesso la lega vuole
tornare sul Carroccio (è il caso di dirlo) dei moralizzatori. La mafia a nord
non solo esiste e la lega lo sa benissimo, quella di Zampetti non è la prima
inchiesta che parla di mafia e tocca la regione, qualcuno si ricorda il
consigliere Ponzoni e il suo amico e collega Rosario Perri, quello che dopo
parecchia anni a fare il City Maneger a Desio (comune della provincia di Monza
Brianza disciolto per mafia) in tarda età si era cacciato in politica ed era
menzionato nelle intercettazioni come uomo di fiducia delle cosche, per chi non
se lo ricorda consiglio di andare a rileggere su questo Blog l’articolo “Osso,
Mastrosso e il Cazzaniga” http://generazioneavversa.blogspot.it/2010/11/osso-mastrosso-e-il-cazzaniga-la-mafia.html
dove, già nel novembre 2010 parlavamo di queste cose.
Oltre a questo la lega ha qualche problema anche in casa
visto che Belsito, il tesoriere di via Bellerio si ipotizza avesse contatti con
alcuni uomini d’onore (lo dice anche Albertini, futuro premier in pectore della
nuova Lombardia).
Qualche sospetto grava anche su un altro consigliere
regionale un certo Angelo Ciocca di Pavia che oltre ad avere avuto documentati
contatti con il boss della locale di Pavia, Pino neri, finito in carcere il 13
luglio del 2010 ha anche visto uno strano trend elettorale su se stesso
passando da poche manciate a migliaia di preferenze da una tornata elettorale
all’altra (Ciocca non è indagato da nessuna procura per alcun tipo di reato).
Inoltre ci si domanda dove fosse la Lega negli anni in cui
Zambetti scorazzava per la regione: il Trota era impegnato in Albania a
prendere la laurea ma tutti gli altri consiglieri ed assessori leghisti dove si
trovavano? Sul Dio Po? Oppure a scagliarsi contro Saviano quando parlava di
Mafia in Lombardia? Ricordo ancora la mitica frase di Maroni, allora ministro
dell’interno: “Saviano deve avere il coraggio di dirmi le cose che ha detto
sulla Lombardia guardandomi negli occhi”.
Immagine numero 2: la legge elettorale, Formigoni vuole una
giunta tecnica per modificare la legge elettorale e poi andare al voto.
La legge elettorale va benissimo così basta un ordine del
giorno che cambi l’unica stortura che esiste nella medesima, il listino
bloccato del presidente, quello per intenderci che ha fatto sì che la Minetti
diventasse consigliera regionale, ora il Celeste dice che quello è un problema
e che bisogna modificare questa stortura ma come al solito siamo al grottesco
perché ce lo ha messo lui con una delibera apposita perorata dal Forza Italia
nell’ultima legislatura prima di questa; non che ci sia da preoccuparsi nella
destra in Italia ci siamo abituati, l’avranno scritta e votata a sua insaputa,
e lui si è trovato a fare campagna elettorale con della gente intorno che
sarebbe stata automaticamente eletta con lui indipendentemente dai voti senza
rendersi conto della cosa… poveraccio.
Per il resto la legge elettorale è perfetta, non c’è tempo
da perdere.
Ovviamente è il gioco delle tre carte, dopo la legge
elettorale ci sarebbe da votare il bilancio regionale quindi si sarebbe a
ridosso del Natale, a gennaio non se ne fa nulla, la giunta la si scioglie ad
Aprile ma ci sono le elezioni nazionali e a Roma non piacciono gli election day
per ovvi motivi (la coalizione che vince a livello nazionale tende a vincere
anche tutte le tornate locali e con una situazione liquida come quella che
abbiamo davanti non conviene né al PD né tanto meno a PdL e Lega) e quindi si
potrebbe andare a Maggio ma anche più in là facendo sempre il solito giochino
di un passo alla volta.
Per rendere la cosa più complicata c’è un problema
tipicamente delle sinistre e qui arriviamo all’immagine 3: o così o elezioni in
45 giorni!
In effetti Formigoni ha prospettato questa ipotesi e per la
sinistra sarebbe una catastrofe.
Primo perché non sono ancora state decise le alleanze e
secondo perché 45 giorni non sono sufficienti per fare le primarie e poi
lanciarsi in una campagna elettorale di grande respiro.
Questo significa che nella migliore delle ipotesi a 45
giorni si potrebbe arrivare a una coalizione un po’ raffazzonata con elementi
diversi, un programma che potrebbe essere demolito con poco dalla destra (“Noi
vogliamo continuare quello che abbiamo interrotto il loro programma è solo un
raffazzonato meltin pot di buoni
propositi”) e la scelta di un candidato senza primarie potrebbe essere vista
come un operazione di vertice che non convincerebbe l’elettore.
La variabile Grillo è tutta da stabilire, ma un partito
unico come il suo, che non ha bisogno di costruire alleanze e le cui difficoltà
non appaiono all’inizio ma dopo l’elezione potrebbe essere avvantaggiato a
tutto interesse di Formigoni che sa che la sua parte non potrà mai vincere le
elezioni anticipate ma che è interessato a giocarsi l’ingovernabilità della
regione, il pasticcio generato da alleanze non chiare o da sistemi troppo
complessi.
Attenzione… il Celeste non è uno facile a farsi da parte, ha
le sue cartucce da sparare e lo farà senza alcuno scrupolo.
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