Sono convinto che in una discussione tra pari ci sia un modo
evidente, una regola urea, per capire chi comanda e chi subisce, semplicemente
chi comanda chiede e chi subisce obbedisce.
La regola ha poi tutta una serie di sfaccettature, c’è chi
chiede e deve metterci tempo ed energia per farsi obbedire, c’è chi comanda e
il comandato obbedisce e basta e poi c’è la terza possibilità, quella del
padrone e dei servi, cioè il servo viene a chiedere ordini prima ancora che il
padrone senta la necessità di darne.
Il caso italiano ricade nella terza tipologia.
Ieri l’AD di FIAT (quello che comanda) e una pattuglia di
ministre e sottosegretari del governo “tecnico” hanno avuto un incontro a porte
chiuse di 5 ore dove Marchionne ha detto tutto quello che doveva dire, e i
signori Monti, Fornero, Barca, Catricalà e Passera, hanno ascoltato e preso
appunti per poi obbedire nei prossimi giorni.
Fuori, come si conviene a chi non è manco considerato umano
gli operai, nel senso dei sindacati e nel senso degli operai della IRISBUS di
Valle Ufita e di Pomigliano d’Arco.
Una nota a margine, quei lavoratori sono quelli che hanno
capito davvero tutto, mario monti dovrebbe incontrare loro a porte chiuse così
magari gli spiegano che valore hanno le promesse di uno come Sergio Marchionne.
So che è una cosa impossibile, i politici hanno paura da sempre di incontrare
la gente e questi nello specifico non sanno neanche che esiste, la gente.
“Ci si domanda che cosa si siano detti per 5 ore” Si chiede
Maurizio Ladini (segretario Fiom).
Io credo di saperlo.
Hanno discusso di niente.
Hanno preso in giro per l’ennesima volta un paese che è
talmente impaurito e stordito che non sa neppure più da che parte guardare,
tanto dovunque guarda c’è solo cenere e maceria.
Le parole di Marchionne sono di una semplicità devastante,
Repubblica, il Corriere, La Stampa, il Messaggero e chi più ne ha ne metta
dovrebbero semplicemente titolare: “Marchionne: resto in Italia per non
produrre un cazzo e succhiare ancora soldi”, se non lo fanno è semplicemente
perché non sono interessati a scrivere la verità.
In sintesi ieri l’AD ha detto al capo del governo di QUESTA
NAZIONE, vi ho fregati con la storia della Fabbrica Italia ma ora come ora (e
quando mai) non ci sono le condizioni specifiche per farla partire, inoltre
voglio altre garanzie sulle mie possibilità di movimento per prendere tutto il
banco e non pagare mai un centesimo, inoltre non dovete chiedermi nessuno
risultato, anzi mi dovete cacciare qualche miliardo di euro perché in Brasile
hanno fatto così.
A queste richieste il capo del governo, che continuo a
ribadire è il Governo di Questa Nazione e non la camera di compensazione di
Confindustria atta a scaricare i disagi degli industriali su un popolo arrivato
letteralmente alla frutta, a queste richieste dicevamo, il Governo Monti ha
risposto un sincero e corale OBBEDISCO.
Questo servirà a Marchionne per domani e per tutta la
settimana prossima a vedere le sue stock option volare in borsa, e a fare
ancora un po’ di notizia che influisce positivamente sui trend internazionali.
Cosa ha messo sul tavolo Monti per fare vedere al suo
padrone che l’Italia vuole fare la sua parte: l’intero statuto dei lavoratori,
quello che secondo il premier delle Banche è la vera causa del declino
Italiano, per caso?
Ovviamente nessuno si sta facendo da mesi la domanda chiave:
ma le macchine in Italia chi se le compra più?
Con la benzina a 2 euro al litro (il 60% sono tasse) con gli
stipendi che si contraggono, con la gente senza lavoro, ma chi se la permette
più una macchina? E visto che questo è il trend mondiale (almeno in occidente)
perché Marchionne ha deciso di chiudere proprio la IRISBUS che produceva gli
autobus che venivano acquistati tra l’altro a Milano, Roma, Napoli e in altre
città italiane ed estere?
Ieri come dicevamo i lavoratori di Pomigliano (vi ricordate
la loro vicenda?) e di Valle Ufita, stavano fuori dal parlamento, Repubblica
che ha riempito pagine intere con il nulla, visto che l’incontro era a porte
chiuse e senza sindacati non sappiamo che cavolo si siano detti, non ha mandato
nemmanco uno stagista a fare un articoletto su questi operai che il grande
industriale sta mettendo alla fame dopo averli illusi che le cose sarebbero
andate per il verso giusto se solo avessero deciso di abdicare completamente i
loro diritti.
Adesso siamo al secondo giro di boa… stiamo a vedere, non
sarà bello… questo è sicuro.
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