Rodolfo Graziani |
Ogni anno più o meno, qualcuno, insegnante, maestro
elementare o quant’altro mi chiede di andare in una classe a parlare della
resistenza italiana al nazifascismo, delle deportazioni dei partigiani nei
campi di concentramento nazisti,….
Qualche volta chiedo agli insegnanti di poter parlare anche
dei crimini di guerra italiani durante le campagne africane, quelle che
Mussolini volle per creare l’Impero.
La maggior parte delle volte il solito insegnante zelante mi
risponde che non è molto interessato a questi argomenti perché il programma ne
parla troppo poco e perché non ha senso mettere troppa carne al fuoco.
Certo, in effetti ricordo che quando ero giovane io, nei
libri di storia si spacciava ancora per buona la storiella del buon colono
italiano che si distingueva dai compari inglesi e francesi perché amava tutti,
laddove gli altri distruggevano, l’italiano portava civilizzazione, scavava
canali e costruiva strade.
La mia maestra era convinta che gli etiopi e i somali ancora
ci fossero grati per la nostra occupazione.
L'inaugurazione del mausoleo con tanto di bandiere tricolore come se fossimo al cospetto di un eroe della Patria |
Ci sono arrivato da solo e per gradi a capire che
l’occupazione italiana in Africa non è stata altro che un’occupazione
sanguinosa e meschina, forse più sanguinosa di altre.
Sapere che il comune di Affile, già famoso per aver
inaugurato il busto di Almirante, dedica nientemeno che un mausoleo a Graziani
mi inorridisce così come mi inorridisce che nessun politico abbia detto nulla
sulla cosa, nemmeno uno, nemmeno il Capo dello Stato che sarebbe il presidente
onorario dell’ANPI (l’assiociazione Nazionale Partigiani d’Italia).
Cosa diremmo se la città di Baden Baden commemorasse con un
mausoleo l’illustre concittadino Rudol Hoss, comandante di Auschwitz?
Ci sarebbe la reazione indignata di tutta la comunità
mondiale. Sarebbe ovvio, pare che non sia altrettanto ovvio per i nostri
assassini.
Orrore per orrore nel sito del comune si fa anche una
piccola biografia del massacratore :
il fascistissimo motto "patria e onore" |
A torto o a ragione? Graziani seppe indirizzare le sue
azioni al bene della patria?
Graziani massacrò centinaia di migliaia di persone, derubò
chiese e conventi, comandò eccidi tra i più sanguinosi della storia delle
guerre africane tra cui la marcia della morte per oltre 100mila tra uomini,
donne e bambini fino alla Sirte, dove sorgevano i campi di concentramento
italiani.
Graziani come Badoglio prima di lui utilizzò in barba a
qualunque tipo di convenzione internazionale gas come il fosgene e l’iprite su
villaggi e città dove abitavano solo civili per “fiaccare il morale dei
ribelli”, autorizzò stupri di massa e pulizia etnica.
Graziani non fu una figura discussa della storia come non lo
furono i gerarchi nazisti dello sterminio, Graziani fu un porco assassino
italiano.
Anche gli italiani ebbero i loro assassini durante il
conflitto, basta retorica, basta buonismi, noi abbiamo invaso, occupato, ucciso
e mandato a morte, noi eravamo i cattivi e questo è bene non dimenticarlo.
Andrei volentieri al comune di Affile con un piccone e
butterei giù quel mausoleo personalmente ma so che sarei arrestato per atti di
vandalismo anche se ritengo personalmente che l’unico vero vandalo sia quel
sindaco fascista che ha messo quella schifezza al suo posto con tanto di
scritta sul frontone di ingresso “Patria e Onore”.
Voglio dirlo chiaro e tondo, gente del genere non ha Onore e
vorrei tanto che la piantassero di identificare l’Italia come loro Patria.
Visto che le immagini parlano più delle parole lascio qui
sotto un documento sui massacri degli italiani in Etiopia… a futura memoria.
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