mercoledì 20 maggio 2015

RENZI: CORRI CORRI, ma dove c...o vai.



Ci ho messo molto tempo a capire perché, a differenza di molti dei suoi predecessori, Matteo Renzi mi facesse davvero paura.
Non scherzo nel dirlo, al cospetto di tutti coloro che lo hanno preceduto il premier in carica, quella specie di ibrido un po' Pierino, un po' Berlusconi, un po' ducetto da strapazzo mi riempie di sgomento.
Ci ho messo molto e ho deciso di prendere una pausa lunghissima dalla scrittura immergendomi il più possibile nel clima delle miserie italiche per scavare a fondo sul modello comunicativo del Fonzie toscano e sui motivi antropologici che lo hanno reso così popolare in un'Italia davvero stremata.

Diciamolo subito chiaro e tondo, Renzi è riuscito in un miracolo. Ha fatto in Italia in un anno o poco più quello che Berlusconi &C. non avevano saputo fare in 25 anni.
Se dalla "cura Monti" il paese era uscito stremato e intontito, dalla supposta Renzi probabilmente non si riprenderà mai più, o meglio uscirà così trasformato da sembrare un organismo geneticamente modificato: un pò come il mais con il DNA dei tonni, solo che qui stiamo parlando di un paese occidentale con i diritti della Colombia.

E' inutile andare a fare una disamina complessiva di quello che sta accadendo, c'è stato qualcuno molto più bravo di me nel ripercorrere ogni passaggio della storia che va dal Jobs Act, alla riforma elettorale, alla Buona Scuola, alla ventilata riforma della Pubblica Amministrazione e via discorrendo   


La cosa che davvero mi terrorizza dell'uomo politico di cui sopra è il modello comunicativo e la struttura di pensiero che lo accompagnano.
Come ha evidenziato il professor Alessandro Amadori il modello comunicativo del buon Renzi è quello del pistolero, sempre impegnato in un duello, uno contro uno, con una categoria sociale o addirittura contro un singolo individuo.
Questo lo differenzia pesantemente da Berlusconi che concentrava la propria narrazione sulla costruzione di un nemico esterno potente ed etereo, nascosto nell'ombra e pronto a colpire: i Comunisti che hanno rovinato l'Italia e il mondo intero, solo per citare l'esempio più famoso.
Renzi ha bisogno di colpire qualcosa di concreto, di visibile, di riconoscibile per la strada: il sindacato che dice sempre no, la sinistra che vuol solo perdere (cioè tutti coloro che da sinistra gli dicono che lui ormai è saldamente a destra), coloro che non capiscono l'importanza del cambiamento, i giornalisti prezzolati.



Renzi è un corridore, ma non corre per il bene del paese, corre perché ha bisogno di smarcarsi in fretta dai pasticci che combina e focalizzare l'interesse dell'opinione pubblica su qualcosa di diverso, di nuovo e di altrettanto discutibile (così non parli più del guazzabuglio precedente).
Tutte le sue "riforme" sono un pasticciaccio e crolleranno da sole come neve al sole, buone solo a incasinare l'ovvio, a focalizzare il problema laddove il problema non c'è.
La scuola italiana andrebbe benissimo così com'è senza presidi con i poteri dell'Uomo Ragno, basterebbe che si cominciasse a dargli i soldi che merita, magari cominciando a non sovvenzionare scuole private spesso indegne e classiste.
Tanto per essere chiari fin troppi genitori italiani non iscrivono i bambini alle scuole pubbliche perché non vogliono che frequentino le classi insieme ad alunni figli di extracomunitari (la scusa è che il programma si rallenta ma i dati dicono che sono balle visto che i ragazzi usciti dalle private hanno un tasso altissimo di bocciature alle superiori ) e uno stato che vuole essere degno di questo nome non può sovvenzionare il classismo e il razzismo.
Casati, il primo ministro della pubblica istruzione d'Italia (1859 - 1869), scriveva che ogni investimento nella scuola era un investimento con guadagni da usura, poiché ogni soldo messo nella scuola ne faceva fruttare centinaia in ritorno economico per generazioni più competenti e pronte alle sfide del mondo.
- Per la cronaca, Casati non era un comunista... - 

Renzi semplicemente se ne fotte, corre come un treno, umiliando gli insegnati con il video della lavagnetta che, non sto scherzando, mi ha fatto venire i conati di vomito per la sua rozza teatralità (ci mancava Valentina Nappi vestita da professoressa sexy e c'era tutto)... il sottotesto del video è talmente chiaro da essere rivoltante: gli insegnanti sono come dei bambini che devono imparare con un metodo semplice e chiaro, come alle elementari, gessetti colorati e frasi brevi (e sbagliate grammaticalmente).

Renzi corre, corre come un treno anche per le elezioni regionali. Poi chi se ne fotte se in Campania nelle liste del suo candidato ci sono entrati cani e porci (e mi spiace per i cani e i porci a quattro zampe che non si meritano il paragone).
Chi se ne frega se lo stesso De Luca è condannato in primo grado per 4 reati tra cui il peculato la concussione e la diffamazione e se, cosa ben più grave è stato prescritto (dopo 20 anni di Berlusconi abbiamo ancora bisogno di spiegare che prescritto non significa assolto ma colpevole che non si può mandare in gabbia?) per un reato come lo sversamento di rifiuti tossici.


Renzi corre in Liguria, ma qui forse la corsa subirà la prima battuta d'arresto, giusto perché la gente si è accorta che la signora Paita non è proprio l'esempio di moralità che si voleva per risollevare le sorti di una regione che ne ha un pò le palle piene di abusi edilizi e politici.
Corre, Renzi, e fa correre file di cittadini extracominitari alle urne, pur di far fuori un rompiscatole che avrebbe potuto dargli delle grane.


Grazie al cielo siamo nel paese dei tromboni a reti unificate e, come sempre, troviamo lo strillone di corte che ciclicamente ci dice che i suoi sforzi da titano centometrista sono stati premiati e stiamo uscendo dalla crisi.

Il PIL è cresciuto di un timido 0,2% nell'ultimo trimestre (grandi applausi dalla platea).
Magari perché da gennaio ad aprile si sono dovute costruire tutte le infrastrutture intorno ad EXPO che 6 anni di pura ignavia prezzolata si sono scordati di costruire e già che ci siamo ci siamo allargati un pò costruendo anche un sacco di cose inutili tipo parcheggi da 30000 inutilizzati.
E magari il PIL sarà intorno allo 0,1% anche nei prossimi mesi per effetto dell'EXPO sulle industrie italiane e sull'occupazione (precaria, fottuta e di breve periodo).

Adesso ci sono le vacanze, poi bisognerà correre ancora su qualche altro pasticcio infernale, anche perché a novembre, a EXPO terminato la disoccupazione ricomincerà a crescere e il PIL ricomincerà a calare.
Bisogna solo capire chi impallinare a settembre.
Io due idee me le sono fatte: quei bastardi dei lavoratori pubblici che non sono nemmeno finiti sotto il job Act (cattivoni) e la sanità... troppo pubblica.
dopo la buona scuola si potrebbe fare IL MAGNIFICO PRONTO SOCCORSO... meno dottori ma più poteri ai primari di mandare via chi rompe le scatole con un calcio in culo (personale sanitario o malati chi se ne fotte).

Mi raccomando sono solo idee, magari non si tratta di questo... la corsa è ancora lunga, non sai mai chi ti trovi a sgambettare sulla pista per arrivare primo.  










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