domenica 27 novembre 2011

CAMERE ANECOICHE... essere dissidente ai tempi di Mario Monti


Sapete cos’è una camera Anecoica, non credo: è una camera completamente isolata dal mondo esterno dove, secondo i ricercatori, essendo essa creata per non produrre eco di chi vi sta all’interno è possibile ascoltare il silenzio assoluto.
L’Italia, da un po’ di tempo a questa parte, sta diventando una camera anecoica.
Se ne deve essere accorto Nichi Vendola che per la prima volta nella sua storia si è sentito ignorato da Repubblica che adesso trova più trendy Super Mario e lascia a lui la parte del buffo rompiscatole, se ne sono accorti gli amici del movimento per l’acqua pubblica che hanno sfilato ieri e non se li è filati nessuno se non Liberazione e il Manifesto a cui va il merito di averci fatto la copertina (fotonotizia) di apertura.
La verità è che ora che il drago se ne è andato e se ne sta dalle parti di Verona a parlare stralunato di Comunisti da combattere (e intende Bersani e Letta!!!!) dalle parti di Roma il vento è cambiato, sul serio.
Il governo parla di reintrodurre l’ICI, ok va tutto bene.
Si ma la alziamo prima i valori catastali delle case, che in soldoni significa che oltre a pagare di l’ICI come prima la pago, se tutto va bene raddoppiata e se tutto va male quadruplicata… non importa va bene lo stesso, c’è una nazione da slavare.
Alziamo l’età pensionabile, ok va bene… ma come va bene, ma se abbiamo fatto le barricate quando lo diceva quell’altro, si ma adesso a bene così, risponde l’uomo della strada.
Ma alla fine i patrimoni li tocchiamo? Non diciamo cazzate via, se Dio ti ha fatto ricco gli uomini non bestemmino toccandoti il grano… che poi si sa, i ricchi tendono a vivere in collina, quindi magari qualche monetina scivola e rotola verso il popolo che sta, di norma in pianura… o nel sottosuolo.
E che ne diciamo delle privatizzazioni… cioè, 27 milioni di italiani si sono espressi perché l’acqua resti pubblica, per non aver centrali nucleari in casa nostra, perché i beni comuni restino tali… anche qui, abbiate pazienza, quello alla fine era un referendum contro Berlusconi, adesso che il Biscione non c’è più non è che abbia più tutto questo valore.
Non è vero che siamo tutti d’accordo, anzi, se devo essere sincero io, che di formazione sono un anticapitalista e un Comunista sono ancor più sulle barricate di prima, ma tanto non serve, perché la nostra voce è bollata come quella di pochi pazzi che non comprendono il momento, di pochi creduloni che non hanno capito che la catastrofe è dietro l’angolo e che moriremo tutti se non facciamo sforzi oltre la nostra immaginazione.
Che poi nessuno sappia davvero cosa pensi questo signor Mario Monti, che fino a pochi giorni fa gli italiani manco sapevano chi fosse non è un problema importante, tutti dicono che è il salvatore.
Lo dice Repubblica, lo dice il Corriere, lo dice la Stampa (che non potrebbe fare altro visto che ha dipinto Marchionne come un eroe e i soldi al giornale di Torino li dà la FIAT), lo dice il Sole24ore che alla fine non dice mai nulla di nuovo, solo che lo fa con una spocchia da primo della clase veramente ripugnante.
Chi non lo dice? Non lo dicono i blogger, che però non sono iscritti all’ordine dei giornalisti e quindi sono dei paria sociali, non lo dicono i giornali di destra (Libero soprattutto) che hanno il loro disegno preciso da seguire (e questo se non altro è vero), non lo dicono i giornali di sinistra che sono bellissimi ma tanto non li legge nessuno (Manifesto e Liberazione).
Allora se tutti dicono che Monti ci salverà e solo questi straccioni dicono il contrario si vede che i grandi hanno ragione e gli straccioni torto.
Anche ai tempi di Hitler e Mussolini era così… anche ai tempi di Stalin.
E quindi se appartieni a quei rompiscatole di sinistra “radicale” che urlano ancora contro lo scempio per il bene di tutti è giusto che non ti ascolti nessuno.
D’altra parte i matti vanno isolati mica ascoltati.
E' giusto che ti si impedisca di dire cose che potrebbero destabilizzare la nazione... lo abbiamo fatto anche subito dopo Caporetto, tutto il mondo guardava alla Russia, in Italia la presa del palazzo d'Inverno da parte dei Bolscevichi era definita "Una sommossa di quattro avvinazzati" dalla grande stampa italiana.
Il problema semmai è capre quanto questo stato di cose possa durare... quanto il popolo bue si voglia fare tenere nel recinto.
io credo che tra poco avverranno nuovi rivolgimenti... perché come si dice, prima o poi a forza di tenere tutto sotto silenzio, il silenzio comincia  a parlare...


domenica 20 novembre 2011

NISCEMI... fantasmi elettromagnetici da guerra fredda

Mi ricordo di avere conosciuto una volta un bambino affetto da leucemia. La cosa più orrenda sul piano umano di questa malattia è che, arrivata ad uno stato abbastanza avanzato, non si può più sperare di dire, nemmeno a un bambino molto piccolo (il bimbo che ho conosciuto io aveva 8 anni e mezzo), che tra poco starai meglio. Ricordo che la nonna di questo piccolo malato litigava con il papà e la mamma perché voleva a tutti i costi festeggiare un finto compleanno al bambino prima che questo morisse. Da educatore e da pedagogista certe cose sono ferite che non si sanano. Il padre del bambino continuava ad insistere, poco o nulla ascoltato, che la malattia del figlio era dovuta ai campi elettromagnetici presenti nei pressi della loro casa (abitavano a ridosso di una stazione ENEL), devo ammettere che a parte le dicerie, non ne sapevo nulla. Da allora mi sono informato sulla relazione tra tumori e prossimità dei soggetti ai campi elettromagnetici, soprattutto per ciò che riguarda i campi generati da antenne ultra frequenza UHF. Qualche tempo fa mi sono imbattuto in una dichiarazione di un consigliere comunale Niscemi, uno dei tanti bellissimi paesi della bellissima (e deturpatissima) Sicilia. Il consigliere in questione lamentava la pochezza delle risposte rassicuranti del Ministro della Difesa, il plirivomitante Ignazio Benito Maria La Russa, in merito alla costruzione nei pressi del comune in questione di un impianto detto MUOS. “Con riferimento alle notizie in base alle quali l’installazione del sistema di telecomunicazioni satellitare “avrebbe dovuto... essere realizzata presso la base militare di Sigonella” si rappresenta che la stazione ricetrasmittente del sistema MUOS è stata localizzata, fin dalla richiesta degli USA, presso il sito telecomunicazioni di Niscemi. Tale sito, a diretto e funzionale servizio dellaUS Naval Station di Sigonella, venne realizzato nel territorio comunale di Niscemi, in prossimità di un’area boschiva, ora protetta, fin dalla costituzione della stessa stazione di Sigonella, avvenuta alla fine degli anni ‘50” Cerchiamo di capire le cose per bene e poi puntualizziamo le idiozie di Igazio “bomba a Mano” La Russa. Facciamo un po’ di storia.
Che le guerre stellari piacciano agli americani fin dai tempi di Regan non è un mistero per nessuno. Nella fattispecie durante le ultime recrudescenze della guerra fredda l’amministrazione americana aveva progettato un sistema di “ombrelli satellitari” capaci di intercettare la traiettoria di ogni missile a lungo raggio sparato dalle basi del Patto di Varsavia verso le nazioni NATO e un sistema di missili intercettori posti nelle varie basi della USAF (union states air force) per colpirli in volo (per coloro che non conoscono le cose militari, bisogna sapere che le testate nucleari su missili intercontinentali si “armano” solo in prossimità del bersaglio e quindi farle esplodere in volo è “relativamente” sicuro) e di aerei che possano intercettarli. Ovviamente il sistema per funzionare ha bisogno di tanti satelliti in orbita e di alcune antenne riceventi poste in punti strategici per raccogliere il dato a terra. Il sistema era uno dei più importanti investimenti in campo militare della storia. Le aziende impegnate nella progettazione (Lokeed, boeing, Carlaile,…) avrebbero fatto un salto di qualità enorme. La caduta del muro di Berlino e la conseguente crisi del blocco comunista rallentò e quasi fermò l’impresa. Tra i più dispiaciuti c’era l’allora capo supremo della CIA, che tanto si era speso per la cosa, anche perché aveva parecchi interessi nelle aziende di cui sopra. Il suo nome era Gorge Bush. Divenuto presidente degli stati uniti il Repubblicano di Ferro non riuscì a dare grinta ulteriore al progetto che rimase a vivacchiare per tutta la sua presidenza e per la presidenza Clinton, in altre faccende affaccendato. Poi improvvisamente la svolta, grazie all’undici settembre gli americani, terrorizzati dalla macchina propagnadistica del governo di Bush figlio non avevano più alcun problema a dare il loro assenso a qualunque porcheria costosissima purché servisse a difenderli dai terroristi. Poco importava se metà dei paesi dell’est Europa e dell’Asia(Russia e Cina in testa) fossero parecchio contrari a questo sistema di antenne e satelliti: la ricerca sulle guerre stellari ricominciava alla grande. Cosa c’entra tutto questo con Niscemi (provincia di Caltanissetta) e con Ignazio La Russa. Semplice. Una delle tante antenne a terra del sistema (che in gergo si chiama MUOS mobil user objective sistem) viene collocata proprio a pochi passi dal comune di Niscemi. Problemi per l’ambiente? Magari con quella quantità di onde elettromagnetiche ad amplissimo raggio problemi per la popolazione? “Ma va la… tutte chiacchiere di quaquaraquà” direbbe il mitico ministro militare. Infatti come dice lui: nel 2006, gli USA avevano presentato il progetto in parola per l’approvazione della Difesa, correlato di una relazione illustrativa e di uno specifico studio di impatto ambientale elettromagnetico, sul quale si erano espressi favorevolmente tutti i competenti organi dell’Amministrazione della Difesa e dal quale, testualmente, si evince“..il rischio dell’esposizione del personale... è minimo ed improbabile; ...la distanza di sicurezza dall’emissione elettromagnetica ... sarà imposta mediante l’installazione di una recinzione di sicurezza". Ricapitolando: io Governo degli Stati Uniti devo costruire una cosa potenzialmente pericolosa nel tuo paese e tu ti fidi di uno studio scritto da una mia commissione militare dove tra l’altro c’è scritto che per fermare delle onde elettromagnetiche basta una recinzione? Sei un cretino o sei un corrotto. Nel caso dell’ex ministro direi tutt’e due. Ma c’è di più e di ancor più divertente. Nella zona dove si vogliono costruire le super antenne MUOS esistono già altre antenne di cui i comitati cittadini chiedono le valutazione di impatto da anni, valutazione che non è mai arrivata, ovviamente anche se giacciono in parlamento alcune decine di interrogazioni. La Russa dimostra di conoscere esattamente il problema perché, continua: “ai sensi del DM 381/98 ... la misurazione dell’inquinamento da radiofrequenze... sarà eseguita appena i sistemi saranno installati e pronti ad operare”. Come dire: “prima costruisco una centrale nucleare, poi la faccio partire e poi con calma faccio i controlli tecnici”. Tra l’altro ci sono alcuni simpaticissimi studi americani che sostengono che la potenza di antenne di quel tipo è incompatibile alla presenza nelle vicinanze di basi aeree e di aeroporti, perché potrebbe fare impazzire i sistemi di lancio dei missili, i sistemi di stabilità di volo dei velivoli e la precisione dei radar. In parole povere se non ti ammazzano le megaonde ad altissima frequenza lo potrebbe fare un missile Maverik uscito di controllo oppure direttamente un aereo che ti si schianta nel giardino di casa… rassicurante. In questi casi in Italia sono due le cose che si costituiscono immediatamente. I comitati di cittadini che si battono da soli e inascoltati da tutta la stampa (finché non arriva il solito Report e allora ci incazziamo per 2 settimane e poi ci dimentichiamo) e i consorzi multimiliardari che costruiscono e pianificano invisibile e mai indagati dalla stampa (ma per loro è un bene). Secondo voi chi vince? Adesso il governo delle Carogne, di cui La Russa faceva parte, non c’è più. Qualcuno dice che quello nuovo sia meglio(?). Nessun parlamentare o politico famoso si è presentato mai a Niscemi per parlare con la popolazione (fatta eccezione per Paolo Ferrero qualche giorno fa ma non credo che la cosa faccia differenza). I comitati No MUOS esistono ma non fanno la fortuna dei No TAV anche perché sono poco visibili e ancora non fanno casino. Di roba se ne legge poca. Io so cosa fanno le onde elettromagnetiche, so che quando questi impianti sono in funzione, dopo qualche anno il numero di tumori nella zona (la maggior parte a carico di bambini) aumenta vertiginosamente, so anche che dopo i primi allarmi gli ospedali dei circondari cominciano a rifiutarsi, stranamente, di fornire ai ricercatori indipendenti i dati di incidenza di fatti tumorali, o, se li forniscono sono dati pieni o omissis e di imprecisioni. Per evitare problemi alcuni protocolli del governo USA raccomanda di costruire, ove possibili presso paesi sottosviluppati o completamente asserviti agli Stati Uniti. C’è da chiedersi in quale delle due categorie siamo inseriti.

Per chi volesse saperne di più
http://it-it.facebook.com/pages/NO-MUOS-Niscemi/205399876144136?sk=wall

venerdì 18 novembre 2011

PROFEZIA... come Berlusconi tornerà al potere, grazie al PD

Ostaggio, situazione di chi è impossibilitato materialmente o psicologicamente a mutare la propria condizione personale, anche di chi è prigioniero nella propria libertà da enti, agenti esterni coercitivi. Questa definizione è quella che meglio si attaglia alla situazione in cui si è infilata la sinistra parlamentare negli ultimi tre giorni. La fiducia bulgara con cui il PD ha salutato l'avvento del nuovo governo di destra in Italia è sconcertante. A chiunque fosse anche solo minimamente senziente è parso evidente che quello di Mario Monti altro non sarà che il governo che attuerà in modo definitivo il piano berlusconiano di cambiamento delle relazioni sociali. Guardiamo la situazione da più vicino. Monti ci ha fatto capire che in Italia ci sono cose che vanno bene e cose che vanno male. Bene la riforma Gelmini, di cui è urgente dare piena attuazione. Bene l'inserimento del pareggio di bilancio in costituzione, senza meglio specificare come. Bene il modello Marchionne visto che par di capire che i poteri forti a cui si riferiva nel suo discorso fossero i sindacati. Bene la CEI di cui sono pieni i ministeri. Dall'altra parte della barricata va male la patrimoniale, nel discorso al senato non se ne parla (e ci mancherebbe). Va male il diritto allo studio, visto che va bene la Gelmini. Va male avere appena i soldi per campare, visto che se mi reintroduci l'ICI sulla prima casa (che è bene ricordare sotto un certo tetto tolse il governo Prodi) vorrà dire che avrò una tassa in più pure io che mi ritengo fortunato se arrivo a fine mese con cento euro sul conto. Va male la redistribuzione della pressione fiscale visto che per Super Mario bisogna andare avanti con la legge delega di Tremonti, quella, per capirci che riduce l'aliqota più alta sui redditi dal 43% al 40. Viene da chiedersi chi ha da guadagnarci politicamente con questo governo dei Banchieri di Dio. Io due idee ce le ho. Inevitabilmente Silvio Berlusconi. Io lo so, lui lo sa, la maggior parte degli italiani non lo ha ancora capito, Bossi lo sapeva prima di tutti. Berlusconi ha in mano per l'ennesima volta il boccino del potere e per l'ennesima volta è stata la sinistra a darglielo in mano. Lo ha già detto a tutti (anche se la maggior parte di noi lo ha preso per il delirio di un arteriosclerotico), il governo durerà fintanto che lui non staccherà la spina. Lo farà all'incirca tra un anno in questo periodo. Lo farà non votando una delle tante leggi rigoriste che questo governo ci imporrà e nel farlo prenderà il plauso degli italiani esasperati dal governo dei tecnocrati per cui le persone non sono nulla se non freddi numeri di statistiche. Poi ripresenterà alle elezioni Angelino Alfano, che prenderà più voti del segretario del PD di allora e ricomincerà la giostra. La Lega nel frattempo si riconsoliderà laddove il suo populismo ha più presa e tornerà al suo standard di elettori, non appena Silvio farà la sua mossa si riapparenterà con il PdL (o come diavolo si chiamerà allora) con la scusa che è stato l'unico partito che ha saputo dire no al massacro sociale. Nel frattempo il PD non saprà che fare, questo è evidente. Il governo Monti è quanto di più simile al partitone di moderata moderatissima sinistra (quasi centro) si sia mai visto. È un governo che piace alla chiesa, e quindi anche a Rosy Bindi e Fioroni, che strizza l'occhio a una sinistra riformatrice e pragmatica con vaghi accenni di inciucismo (dai che lo sapete di chi sto parlando), è un governo che piace all'area finanziaria del PD, con tutti questi personaggi che furono consiglieri di gente come Treu, Flik e compagnia cantante... e il PD, si sa, non sapendo da che parte stare sta sempre nella parte del mezzo. I Dem voteranno tutte le zozzerie del governo, prima con la scusa della stabilità poi con quella del rilancio, poi dio solo sa con che scusa, ma lo faranno e, arrivati al momento della resa dei conti, non sapranno che pesci prendere e voteranno l'ultima fiducia a Monti, fiducia che non arriverà perché probabilmente anche Di Pietro e i suoi si sfileranno. Risultato, il PD sarà fottuto e sanzionato come il partito che spreme gli Italiani e li manda al macello sociale e Berlusconi e i suoi avranno tutta la verginità che gli serve per ripresentarsi da vincitori alle urne. Nel frattempo la sinistra radicale (Ahahahahah come mi fa ridere questa definizione) cerca di salvare i possibili accordi elettorali per evitare di saltare anche il prossimo giro del gioco dell'oca elettorale e oggi Vendola si prostra alla famosa (famigerata) foto di Vasto, indicando quello come modello da seguire. Sarebbe il momento di agire da outsider veri e di capire che quelli che possono condizionare la politica sono loro. Perché? Perché hanno lo stesso inprinting del governo Monti. Rispondono solo a se stessi, tra poco avranno molta parte della popolazione dalla loro. Come dire: Se non ora quando? Ma visto che siamo in Italia forse sarebbe da dire, Quando Mai?

sabato 12 novembre 2011

MODELLI ECONOMICI... Gelmini, Marchionne, Monti.

“In Italia, data la maggiore influenza avuta dalla cultura marxista e la quasi assenza di una cultura liberale, si è protratta più a lungo, in una parte dell’ opinione pubblica e della classe dirigente, la priorità data alla rivendicazione ideale, su basi di istanze etiche, rispetto alla rivendicazione pragmatica, fondata su ciò che può essere ottenuto, anche con durezza ma in modo sostenibile, cioè nel vincolo della competitività. Questo arcaico stile di rivendicazione, che finisce spesso per fare il danno degli interessi tutelati, è un grosso ostacolo alle riforme. Ma può venire superato. L’abbiamo visto di recente con le due importanti riforme dovute a Mariastella Gelmini e a Sergio Marchionne. Grazie alla loro determinazione, verrà un po’ ridotto l’handicap dell’Italia nel formare studenti, nel fare ricerca, nel fabbricare automobili.” Mario Monti, Corriere della Sera, 2 gennaio 2011. Visto che qualcuno continua a dire che con Monti le cose andranno meglio, vi faccio notere che queste non sono parole di 10 anni fa ma di 9 mesi fa. Tra l’altro forse sarebbe arrivato il momento di dire che la maggior parte delle previsioni di stampo neoliberiste del professor Monti, che si è sempre definito antimarxista e liberista sono quelle che stanno facendo affogare l’Italia e il mondo. Non mi sembra che la FIAT abbia risanato il bilancio e si sia liberata dai problemi, anzi, quello che sembra è che nonostante tutto quella di Marchionne altro non sia che una scenetta ben organizzata perché, alle brutte, si possano chiudere le fabbriche. D’altra parte la cultura Marxista definisce il tizio che lavora alla catena come “operaio”, cioè uno che vive, ragiona, soffre, ha dei figli, si ammala, uno che porta in se i diritti dell’uomo. La cultura neoliberista definisce l’operaio come capitale lavoro, e il capitale lavoro è soggetto alle leggi di mercato, alle leggi della produzione e della caduta di domanda di acquisto. L’operaio è un pezzo niente affatto diverso dal tubo che produce, e il padrone deve avere per lui la stessa cura con cui produce il tubo, certo ma se poi è per qualche motivo difettoso lo deve gettare via. Questa cultura Marxista che fa così schifo a Mario Monti è quella che in italia ha detto che un lavoratore deve lavorare 40 ore alla settiamana, se lavora di più deve essere pagato per questo. Questa cultura è quella che ha detto che se una persona è malata non può essere giudicata inutile, e non può essere messa da parte. Questa cultura ha inventato il periodo di maternità, che impedisce a una donna di abbandonare un figlio appena nato (fino agli anni ’50 era così) per tornare a produrre. Questa cultura Marxista che fa più male che bene ha inventato i diritti che hanno permesso alla generazione di mio padre di comprare in 10 anni con uno stipendio da impiegato una casa, quella nella quale vivo io che non posso permettermi di comprarne una perché nemmeno nel paese delle meraviglie una banca mi concederà mai un mutuo. La riforma Gemini ha ridotto l’handicap dell’Italia? Come? Con le classi pollaio? Con il taglio degli insegnanti di sostegno? Forse in effetti il taglio degli insegnanti di sostegno è una misura neolibersta, questi handicappati in fondo che cavolo vogliono? sono un peso per la società. Anzi se li mettessimo tutti dentro a quelle belle istituzioni che la cultura marxista ha fatto chiudere staremmo tutti meglio. Quel comunista marxista di Basaglia non ha considerato che tenere tutti i pazzi, variamente intesi, dentro lo stesso posto sottoposti alle stesse “cure” è economicamente vantaggioso alla cultura industriale. Che cazzo è questa mania delle categorie protette, se sei un handicappato stattene a casa! Non è che in Italia negli ultimi anni sia mancato il neoliberismo, semmai sono mancate le culture alternative, ma il movimento anticapitalista è cresciuto nel silenzio. Sono fin troppe le persone che ho conosciuto che se ne devono andare all’estero perché non ce la fanno a vivere qui. Il prossimo amico partirà a fine mese, ma ce ne sono altri che progettano di andare a Londra o a Parigi, non a fare il ricercatore ma a trovare un lavoretto. Non sono cervelli in fuga, sono emigranti, come ai bei tempi. Io vorrei essere più concreto del signor Monti, che non è il mio presidente del consiglio perché non lo ha eletto nessuno per esserlo. E dico, nella mia concretezza che sì, in Italia manca qualcosa di fondamentale, per loro fortuna. Manca la voglia di arrabbiarsi una volta per tutte e bruciare questa vergogna dalle fondamenta!

venerdì 11 novembre 2011

TUTTI GLI UMONI DEL PRESIDENTE... quello nuovo


Si va alla salvezza fratelli, siamo tutti contenti di andarci e siamo disposti a ogni sacrificio purché ci si liberi del Biscione.
La partita di giro è completata, oggi una folla adorante ha accolto in parlamento il nuovo Re, il papa straniero, il salvatore che viene da Bruxelles.
Di fatto non è cambiato nulla e i mercati, gli Stati Uniti, l’FMI e tutti i nostri nuovi padroni ci hanno fatto capire che il punto in questione non era se Berlusconi stesse o no facendo le scelte giuste per il paese.
L’opera di demolizione dei diritti perpetrata in questi anni dal Cavaliere andava nella direzione auspicata da tutti "i partner internazionali", solo non si poteva più accettare che il fautore dell’opera diventasse lo zimbello del mondo.
Andato via lui ricominciamo come e più di prima.
Inoltre finalmente gli italiani sono pronti al sacrificio.
Nessuno vuole fare la fine della Grecia… ieri sera parlando con una vicina di casa pensionata, una bellissima nonna sulla settantina, mi sono sentito dire che dovevamo fare tanti sacrifici perché c’era lo spread.
Ho chiesto alla signora che cosa fosse lo spread e lei ovviamente non sapeva che rispondermi, ho chiesto allora alla signora se sa come si vive in Grecia oggi e lei mi ha detto “quasi come in Africa, probabilmente”.
Ai bei tempi degli anni sessanta - settanta la strategia della tensione la si faceva con le bombe, oggi si scelgono i telegiornali ma la sostanza non cambia.
I Lettas. 
Tutti sono diventati degli economisti del disastro, parlano di cose che non conoscono e sperano di essere salvati, certo non più da Berlusconi, che andava con le minorenni, che si addormentava in Aula dopo le sue notti da sultano e che aveva tanti processi. Il moderno Salvatore è un economista distinto e perbene, un uomo che ha fatto il professore di economia e che ha tanti meriti internazionali, uno che la sera va a letto presto e se tarda è perché sta lavorando, mica perché fa le cene con le ragazze col culo al vento.
E poi ci sono le “garanzie”, i partiti garantiranno il loro appoggio.
Per esempio, oggi giravano i nomi dei futuri membri di questo governo che di tecnico comincia ad aver ben poco.
Alla vicepresidenza del consiglio ci mettiamo l’intera famiglia Letta, zio e nipote, uno a destra l’altro a sinistra del padre.
Lamberto Dini 
Dini lo possiamo mettere allo sviluppo economico, qui è inutile parlare di destra e di sinistra tanto le ha passate tutte, prima, prima come presidente del consiglio tecnico, poi col primo governo Berlusconi, poi con Prodi, poi ancora nella Margherita, poi ancora con Prodi dove fonda il primo partito che porta le sue iniziali (i Liberal Democratici, LD appunto), poi ancora nel PdL.
Rumors danno per entrante, probabilmente a successore di Brunetta il magico Pietro Ichino, quello che tutti ci siamo sempre domandati che cavolo ci facesse nel PD, visto che il partito che ha sempre plaudito e a cui a sempre raccomandato di andare avanti nelle riforme è stato il PdL.
Ricordo ancora quando disse che Brunetta era troppo timido nelle riforme, che ci voleva più incisività, si legge: "Bravo così ma smettila di fare il buffone".
Se Maroni e Frattini stanno dalla parte dei vincitori potrebbero pure conservare il loro posto, dubito che Maroni sai così fesso da perdere ulteriori voti alle prossime elezioni (2013 di sicuro) ma sicuramente Frattini sa già da che parte stare.
In parole povere, stesso governo, stesse idee, solo meno macchietta.
Già mi vedo una sensibile riduzione delle pagine Facebook contro il governo e un disamoramento di molti alla politica.
D’altra parte lo avevamo già detto: via Belrusconi sarebbero cominciati i veri problemi.
Ora mi domando da che parte ha intenzione di stare la Sinistra da Di Pietro (che finora resiste) al SEL a Rifo e compagnia bella perché se andiamo ancora a tendere la mano a questi qui e alla fine gli elettori ci mandano via a pedate ne sedere hanno ragione loro.
Io per ora non ci vedo nulla di buono…

       

giovedì 10 novembre 2011

IL PREMIER DELLE BANCHE... Mario Monti e la nostra presunta salvezza

Partiamo dai pregi, anche perché in Italia lo si può fare cosi poco che quando ti capita non bisogna lasciarselo scappare. Mario Monti è un grande economista, una di quelle personalità di cui la nazione dovrebbe andar fiera e che, infatti fino a qualche giorno fa non conosceva nessuno, pure i giornalisti che fanno finta di conoscerlo. In più Monti ha un curriculum accademico e morale di grande riguardo e fa parte dei più importanti (e discussi) Board internazionali (ricordiamo che è il presidente europeo della Trilaterale, di cui parleremo più avanti). Monti è stato rettore della Bocconi, l’Università di economia per eccellenza in Italia e alcuni suoi modelli matematici hanno fatto la storia dell’economia. Nonostante tutto questo io resto profondamente perplesso da quanto sta accadendo e dalla stupidità del ceto politico. Oddio, che a sinistra fossero tutti imbecilli ce ne siamo accorti da tempo, altrimenti non ci sarebbero stati vent’anni di Berlusconi, ma sinceramente pensavo che una volta preso atto che la linea del Piave fosse stata sfondata due volte (Bicamerale dalimiana e veltronismo), almeno dalle scuffie più pesanti, quando ci si riprende, si impara qualcosa. “Non possiamo permetterci un vuoto di potere di tre mesi in questa fase economica, bene un governo di larghe intese a guida di un importante tecnico che ci porti fuori dal pericolo default”. Questa è la frase che sento ripetere nel PD nelle ultime ore che suona come un Mantra rassicurante. Bene, questa litania è una cavolata.
 Primo, noi veniamo da 3 anni di vuoto di potere, o, per dirla con Travaglio ieri, veniamo dal governo di uno che ha fatto solo e soltanto i cazzi suoi, quindi anche un governo di transizione a guida “chi ti pare” va bene, sarebbe sicuramente meglio dell’imbarazzante figura che abbiamo fatto fino adesso. Secondo, basta con questa cavolata solenne del Default, l’Italia non è la Grecia e nemmeno il Portogallo, se qualcuno avesse la bontà di andare a guardare la storia economica di questi paesi che vogliono accostare a noi scoprirebbe che le somiglianze sono nulle ma le differenze sarebbero evidenti anche ai bambini. Grecia e Portogallo sono economie truffa, semplicemente sono cresciute perché i governi hanno saputo manipolare i crediti europei e fare giochini mostruosi con il debito. Il default non ha molto a che vedere con gli Spread, per rendere lo stato dei BtP “solvibile” all’Italia basterebbe una tassa di scopo o un patrimoniale alla Grecia sarebbe servito un miracolo. La situazione delle banche Greche, Irlandesi e Portoghesi, in realtà è più simile a quella dei tre paesi che ci giudicano (Francia, Germania e Gran Bretagna), stracolme come sono di titoli tossici cartolarizzati e impossibili da individuare che andranno in scadenza l’anno prossimo.
Terzo, questa storia comincia a sembrare una grande manovra elusiva, stanno massacrandoci in modo da non parlare dei loro problemi, ci sono almeno 2 banche francesi sull’orlo del collasso, quante banche in Italia sono messe così?
Quarto, dire che B. nella sua storia di indegnità politica non abbia fatto nulla non è vero, bisogna render merito al Cavaliere, è stato il governante più proficuo e preciso degli ultimi ’50 anni, solo che i suoi “padroni” non eravamo noi, e il suo interesse non era quello di fare stare meglio noi. In questi anni B. ha distrutto il sistema economico italiano e lo ha trasformato in un campo da gioco neoliberista, il mondo del lavoro non è distrutto, sono i lavoratori a esserlo, ci hanno fatto entrare in testa che il lavoro buono è quello che fa crescere l’impresa anche se questo vuol dire che io non ho un contratto, il mondo della scuola pubblica non è più un diritto, molte scuole in Italia non hanno nemmeno più la carta per le fotocopie mentre la scuola privata va alla grande (come negli Stati Uniti), oggi se sei figlio di un ricco sei ricco se sei figlio di poveri, stattene nella tua casta perché di spazio non ce n’è. Ci è voluto un gran lavoro per fare tutto questo, ci è voluto e purtroppo (per fortuna) B. non è riuscito a finire, non per colpa della baldracche ma per colpa della crisi dei subprime americani. Sì, perché questo tipo di lavoro deve essere fatto in silenzio e bene come tutti i furti aggravati, se la gente si accorge poi magari si arrabbia. Infatti la prima battuta di arresto è stata quella delle banche, prima della crisi dei mutui americani infatti si cominciavano a vedere banche anche in Italia che accordavano mutui parecchio pericolosi, tipo i mutui ai contratti atipici. Si stava arrivando a quello che in americano si chiamava mutuo Ninja (“No Income, No Job or Assets” cioè mutuo a uno che non ha lavoro né reddito ne patrimonio), erano i prima anni zero e sembrava un bene. Adesso provate a chiedere un mutuo alle banche se ci riuscite.
Il logo della Commissione Trilaterale. la commissione ha la mission di aumentare
la cooperazione tra le aree più economicamente sviluppate del mondo ma anche e
soprattutto sviluppare la dottrina neoliberista, ne fanno pare 300 tra banchieri
e intellettuali, Mario Monti è il presidente per il "lato europeo" 
Il buono è che essendoci fermati un passo prima non siamo rovinati come gli altri stati, ricordo ancora Berlusconi e i suoi che si lamentavano dell’arretratezza del sistema del credito in Italia. La domanda però resta tutta. Ma per uscire da una situazione di questo genere, pur senza gli accenti tragici che tanto piacciono a certa stampa, la strada è quella di un governo guidato da un Neoliberista convinto autore di saggi sullo stato leggero e sul potere delle banche, che fa parte del più importante board neoliberista del mondo (anzi ne è presidente), quelli che sostengono che la stabilità dei mercati deve venire prima dei cittadini e delle leggi? Ne siamo proprio sicuri? Inoltre circolano voci abbastanza inquietanti sugli altri Tecnici che dovrebbero affiancare Monti, si parla di Giuliano Amato, di Lamberto Dini. Non proprio gente specchiatissima, si fa il nome di Tremonti e via di questo passo. Ci vogliamo sollevare dal problema con il primo governo di diretta elezione bancaria? È questa l’evoluzione post Berlusconiana? Si passa dal governo eletto dal popolo a quello eletto dalla BCE, dall’FMI e da UNICREDIT, il nostro potere di decisione è del tutto azzarato? L’Italia lo abbiamo già scritto, ha sempre bisogno di un salvatore, qualunque esso sia, poi visto che non ti spiegano chi è il salvatore in questione ti esalti per lui e per qualche mese non ti incazzi, poi ti accorgi che ti hanno fregato e sei sempre più deluso. Ieri ho scritto che Mario Monti non era una soluzione è sono stato coperto di critiche, sicuramente anche oggi lo sarò. Riparliamone tra qualche tempo.

domenica 6 novembre 2011

COME TI FREGO CON LE PAROLE 2... gli impegni internazionali

Nuova pagina della rubrica come ti frego con le parole. La parola di oggi è IMPEGNI INTERNAZIONALI. Dobbiamo rispettare gli impegni internazionali, non possiamo tirarci indietro, ci sono gli impegni internazionali, l’FMI (fondo monetario internazionale) ci mette sotto osservazione e ci richiama a rispettare gli impegni. Ecco, appunto partiamo da qui. Gli organi internazionali che ci sanzionano e che vigilano su di noi sono considerati dai più alla stregua di arbitri incontestabili ed equi. Chiediamoci come funziona l’FMI. A differenza dell’ONU ove ognuno dei paesi membri vota, tramite il proprio rappresentante per se stesso con un singolo voto, all’interno del Fondo i paesi hanno un peso differente sulla base della loro “forza economica”. Il paese più “potente” sono gli USA che pesano per il 17% poi ci sono, Giappone, Francia, Germania e Gran Bretagna con il 4%, l’Italia detiene il 3%, paesi come il Mali o il Sudan lo 0,qualcosa e, come si dice in alta finanza, non contano un cazzo. Ora, gli USA sono il paese con il debito pubblico più alto del mondo, perlopiù incamerato andando a fare guerre qua e là e con una distribuzione del reddito e della pressione fiscale assolutamente iniqua, ma quando si tratta di “mettere sotto osservazione” i paesi e si apre il fascicolo USA, il rappresentante americano alza 17 mani.
Se aggiungiamo il fatto che il 90% dei titoli tossici che andranno a scadenza nel 2012 stanno proprio nelle banche di USA, Francia, Germania, Giappone e Gran Bretagna (l’Italia ne detiene appena il 2-3% a fronte del 70% degli altri paesi citati messi insieme) sembra abbastanza ridicolo che l’FMI ci richiami a maggior rigore perché in realtà si dovrebbe dire che le economie più compromesse dalla crisi ci stanno spingendo giù dalla torre per il semplice motivo che nelle classifiche internazionali se tutti stanno a pezzi e tu stai solo un po’ in rovina sei ancora un leader mondiale. Gli impegni internazionali sono una incredibile idiozia, semplicemente non esistono. Te ne puoi fregare fintanto che stai a tavola con i potenti e diventi schiavo di questi non appena non sei più tra gli invitati d’onore. L’Arabia Saudita è uno dei regimi integralisti più feroci del mondo, avete mai sentito parlare di loro all’ONU. Avete mai sentito qualche capo di stato “civile” minacciare un’invasione dell’Arabia Saudita se questa non rispetterà gli impegni internazionali in quanto a rispetto dei diritti umani. Altro esempio, a Cuba la sanità è pubblica e gratuita così come pure la scuola, ma a Cuba c’è un embargo che uccide il popolo e qualunque possibilità di sviluppo e gli americani impediscono sistematicamente di abrogarlo perché “Cuba non rispetta gli impegni internazionali”, in Cina si vendono gli organi dei condannati a morte, è uno dei business più redditizi del paese, e credo che sia una chiara violazione dei diritti umani, se poi aggiungiamo che, guarda un po’, la Cina è il paese con il più alto numero di condanne a morte il dubbio che mi viene è tale che nemmeno voglio pronunciarlo. Ma, chissà com’è, nessuno richiama il paese del Dragone a rispettare gli impegni internazionali. Gli impegni internazionali sono una scusa, servono solo a fare capire chi è da una parte e chi dall’altra della staccionata, i forti e i deboli. Mentre il nostro Premier si sollazzava come un satrapo, altri più ligi al loro dovere hanno deciso di farci fare il salto della trincea e da forti siamo diventati deboli. Ce ne si poteva accorgere già qualche annetto fa ma eravamo troppo impegnati con il tiro a segno sul negro che passa la frontiera, con i censimenti agli zingari, con le marcette scassate delle ministre veline e compagnia bella. Adesso siamo arrivati al capolinea. Che cosa facciamo?

venerdì 4 novembre 2011

SANTORO... nuovi Dei crescono.

Linko con una piccola chiosa il pezzo di apertura di Santoro alla prima puntata di ServizioPubblico il nuovo format libero proposto ieri per la prima volta. Sono pressoché d’accordo con Santoro ma sono perplesso. È vero, in Italia il ruolo dell’informazione è subordinato al potere in maniera addirittura paradossale: laddove in altri paesi un giornalista fa carriera se diventa amico di un potente, in Italia un qualunque analfabeta può fare il giornalista se è diventato amico di un potente prima. Vista la qualità dei “potenti” italiani, poi è facilissimo diventarne reggicalze.
Lo dimostra la triste figura di Augusto Minzolini, il Minzolingua, Minzognini, come è stato definito da tutti, un direttore che ha portato il Tg1, vero motore di ascolti della prima rete RAI, al quasi fallimento ma che resta imperturbabile al suo posto. Vero è anche che con un’informazione migliore forse saremmo stati avvisati prima della catastrofe imminente. Ma non credo che sia sufficiente. La verità è che l’Italia e l’italiano in essa, ha amato Berlusconi e il berlusconismo con la stessa passione con cui adesso lo odia, nulla di nuovo, lo abbiamo gia fatto per una altro dittatore qualche tempo fa. Se nel 2008 avessimo avuto una migliore informazione non sarebbe cambiato nulla, perché Berlusconi è quello che gli italiani (almeno una gran parte) hanno voluto e desiderato, perché era quello che essi stessi volevano essere. Da ultimo, la vera malattia di questo paese è la ricerca costante dell’eroe senza macchia e senza paura, dell’uomo solo che con la spada in mano ripari i torti e uccida i draghi. Non importa se quest’uomo si chiami Berlusconi e faccia il mafioso o Santoro e faccia il giornalista. Negli anni la nostra ricerca dell’eroe è passata da Berlusconi a Prodi (quanta gente ancora oggi mi chiede se alle prossime elezioni il mio partito starà con Prodi), da Beppe Grillo a Nichi Vendola, dalla Gabanelli a Santoro. Questa delega alla salvezza è stucchevole. Questa attesa del Potente di turno che sconfiggerà il male, permettendomi di stare seduto in salotto ad applaudire è noiosa. Le grandi manifestazioni di piazza che si stanno susseguendo (oggi è la volata della FIOM) sono un esempio di democrazia senza paragoni, la democrazia non si fa con i grandi nomi, ma con le masse consapevoli di voler portare giustizia e libertà (quella vera). La rivoluzione, come la invoca Santoro, non è un atto di informazione, è un atto di popolo…