giovedì 14 giugno 2012

2018 LA GRANDE TRUFFA AMMAZZA ONESTI

Mi sto stufando di commentare l'incommentabile.
Ieri la solita massa di morti viventi che stazionano in un parlamento cieco e sordo hanno licenziato l'ennesima legge truffa ai danni degli italiani.
Ormai mi sono fatto persuaso da tempo che tutto il sistema politico ha capito di avere le ore talmente contate che vale la pena solo di creare il modo di salvare il salvabile.
Chiamiamola come ci pare "Legge anticorruzione" va benissimo, ma poi qualcuno crede davvero che l'italiano medio, quello per intenderci che ormai da mesi ingrossa le fila del movimento 5 stelle, si faccia abbindolare per più di 24 ore.
Ineleggibilità dei condannati, solo in via definitiva ma se tutto va bene dal 2018.
Per le prossime politiche (che si celebreranno nella primavera 2013 se non prima) salvi tutti.
Che poi che significa dal 2018? In definitiva che se tutto va bene per loro, cioè che se i loro partiti non subiranno un definitivo e irreversibile tracollo, ci saranno 5 anni per modificare i cavilli che renderanno ancora più inutile questa legge.
Tipo per abbassare ancora di qualche mese la prescrizione, o per annacquare ancora di più le pene.
Alla fine nessuno ci rimetterà nulla.
Con la legge votata ieri, per inciso, il signor Filippo Penati è già prescritto, il PD ringrazia, i costruttori che lo hanno pagato pure.
Ieri sono andato a scorrere i nomi dei presenti votanti in aula, e visto che il PdL ha votato in massa SI (con la postilla che ammazzerà poi il tutto al Senato), vuol dire che hanno votato SI anche alcuni inquisiti e condannati storici.
Berlusconi ha avuto almeno la decenza di non farsi vivo, ma per lui hanno votato gente come Pecorella e Paniz, avvocati specialista delle leggi Ad Personam.
D'altra parte io non mi aspettavo di più e non penso che nessuno dei lettori di questo blog si aspettassero qualcosa di risolutivo.
Quello che fa pensare è sempre e comunque l'arroganza, il disimpegno e la superficialità.

Qualche tempo fa una signora sui settanta mi disse: "Vede, l'orizzonte di voi giovani è lungo, parla di anni, pensate a costruire per un futuro, il futuro di noi anziani non va oltre i 6 mesi, se ci arriviamo pensiamo ai prossimi 6 mesi", vista l'età media dei nostri parlamentari penso che il ragionamento sia più o meno questo: intanto si sono assicurati i prossimi 5 anni poi nella peggiore delle ipotesi saranno troppo vecchi per essere condannati o troppo morti per essere processati.
Di fronte a questo sogno un Parlamento nuovo, fatto da tutti i partiti che ora sono fuori dai giochi, con parlamentari che non siano più ricandidabili a 60 anni e che non ci possano entrare se hanno una condanna eseguita in prima grado, un parlamento dove se non ti presenti per più di 10 volte all'anno devi andartene e restituire gli stipendi fino ad allora percepiti, dove se nei primi 2 anni non hai prodotto nulla (come molte delle signorine elette per gentil concessione del satrapo arcoruto) te ne devi andare e devi essere sostituito da quello che alle precedenti elezioni ha preso un voto in meno di te.
Appunto sogno, ma ho la certezza che non sarà mai così.
Una volta dicevo che una volta abbattuto Berlusconi non sarebbe cambiato niente.
ora provate a dirmi che sbagliavo.

sabato 9 giugno 2012

DE PROFUNDIS PER LA DIAZ... cambiare all'ultimo minuto il giudice per ammazzare una sentenza.


Chi dice che dalla giustizia in Italia non c’è mai nulla da aspettarsi è sulla cattiva strada.
Io mi aspetto sempre di tutto e, anno dopo anno, la mia convinzione si rafforza.
Proprio oggi leggo sul “Fatto Quotidiano” in un bel pezzo di Mario Portanova (uno degli ultimi a ricordarsi dei fatti di Genova 2001) che di punto in bianco a 5, giorni dalla sentenza di cassazione sulla notte di sangue alla Diaz, cambia il presidente del collegio giudicante.
Giuliana Ferrua sostituisce così il chiacchierato Aldo Grassi, quello per intenderci che ha sentenziato che il processo d’appello a Dell’Utri è da rifare.
Il problema non è, ovviamente il cambio di presidente, ma il fatto che la presidente Ferrua avrà 5 giorni per leggere una montagna di incartamenti e di perizie per decidere se la sentenza d’appello  è legittima o no.
Qui conviene fare una piccola precisazione di ordine giurisprudenziale, sembra banale ma so che non lo è.
La Corte di Cassazione secondo legge NON giudica sul FATTO ma sul DIRITTO, ovvero non si occupa di riesaminare le prove e le testimonianze, giudica solo se la procedura relativa ai precedenti gradi di giudizio sia corretta nel caso riscontri vizi di forma ordina che il processo di appello sia nuovamente celebrato.
Attenzione al trucco, detta così sembra che il lavoro sia più facile ma non è vero.
La verifica della legittimità di una procedura non è cosa da poco, basta una virgola e gli avvocati abilitati alla cassazione sono bravissimi a trovare anche il più piccolo vulnus, e il giudizio della Cassazione è ultimativo, quindi bisogna andarci con i piedi di piombo.
Inoltre è bene ricordarci che nel caso della Diaz, così come nel caso Dell’Utri non ci sarebbe tempo di ricelebrare il processo giudicato viziato nella forma per via della prescrizione, ciò significa che in caso di parere negativo della Corte per tutti gli imputati della “notte di Macelleria Messicana” sarebbe la fine dei problemi.
Tutti liberi e felici. Ovviamente queste quisquiglie non sono facilmente digeribili per il lettore medio dei giornali italiani e quindi immagino che se le cose dovessero andare in questo senso il giorno 16 giugno leggeremo i seguenti titoli sui giornali:

TUTTI ASSOLTI GLI IMPUTATI PER I PESTAGGI ALLA SCUOLA DIAZ (Repubblica)

DIAZ, ASSOLTI I POLIZIOTTI (Corriere)

ASSOLTI I VERI EROI DI GENOVA, I POLIZIOTTI (Il Giornale)

DIECI ANNI BUTTATI, ADESSO I COMUNISTI PAGHINO IL PROCESSO (Libero)

In Italia funziona così.
Il concetto di giustizia si è ridotto a colpevole – innocente, tutto quello che ci passa in mezzo non esiste.
Berlusconi non è mai stato dichiarato innocente da nessun tribunale, al massimo si è dichiarato il non luogo a procedere per decine di motivi, tra cui il fatto che lui stesso aveva cancellato le leggi per le quali lo si stava processando, prima fra tutte il falso in bilancio oppure perché avendo abbreviato la prescrizione proprio per i reati per cui era giudicato non si poteva in alcun modo applicare una qualsivoglia sentenza.
Eppure in ogni caso, le sentenze venivano classificate come assoluzioni, con tutti i tono trionfalistici dei manichini prezzolati dal premier.

Per ciò che riguarda Genova il Potere, tutto il potere dal PdL al PD (con la complicità dell’Italia dei Valori che si oppose nel 2006 alla creazione di una commissione d’inchiesta parlamentare sui fatti di Genova) ha fatto di tutto per fare finire la storia dei massacri perpetrati ai danni dei manifestanti a Genova in soffitta.
Certo non è bello per un intero sistema politico dover ammettere che tutta la polizia è ancora organizzata come un organo repressivo modello anni ’70, certo non è bello dover dire che uomini come De Gennaro, La Barbera,… uomini che hanno lavorato nell’antiterrorismo e nell’antimafia, si siano lasciati andare a una vera e propria operazione di repressione stile sudamericano.
Quindi è sempre meglio fare quello che questo Stato fa da circa 70 anni: insabbiare tutto e fare finta di niente.
Dai tempi di Portella della Ginestra la politica sa che gli italiani hanno la memoria corta e quello che è accaduto ieri fa notizia fino a domani poi a nessuno importa più nulla, certo, ci sono solo i superstiti, i parenti delle vittime e due o tre magistrati fessi che decidono di mandare a puttane la carriera per seguire roba vecchia ma al grande pubblico non importa.
Genova, per il cronista attento è un capolavoro del genere, la sentenza d’appello è rimasta a vivacchiare in Cassazione per due anni (la sentenza d’appello è datata 18 maggio 2010), tra lungaggini inspiegabili, problemi di notifiche, impossibilità degli imputati a regolarizzare determinati atti, intoppi dati dalle funzioni stesse dei vari imputati.
Il processo rallenta e la prescrizione si avvicina.
Anzi la prescrizione si sorpassa perché sono già prescritti i reati di aggressione e lesioni personali gravissime, quelle che interessano la maggior parte dei presenti alla Diaz che se gli è andata bene sono usciti sanguinando, mentre alle brutte hanno ancora problemi legati al pestaggio (un mio conoscente ha una certificata “limitazione alla motilità dell’arto superiore destro per frattura scomposta alla clavicola”, questo è il referto dell’ospedale lui la chiama “cazzo di manganellata alla spalla”).
Resta in piedi il reato di falso in atto pubblico a carico di quelli che volevano far credere che alla Diaz ci stessero i terroristi con le molotov e con i coltelli fra i denti.
Quelli che misero sul famoso tavolo della conferenza stampa coltellini svizzeri, zaini, aste delle bandiere come prove di reato; quelli che si inventarono di aver beccato una coltellata; quelli che firmarono verbali di arresto che non avevano nessuna attinenza con la realtà.
Per questi servitori dello stato (fascista) la prescrizione scatterà fra qualche mese (primavera 2013) ma per tutti gli altri è già finita.
In quei giorni a Genova una delle frasi più comuni tra poliziotti e carabinieri era: “Diamo una bella lezione a quei comunisti del cazzo” con tutte le varianti del caso.
La lezione l’abbiamo imparata. È questa: in Italia la giustizia non te la devi aspettare mai se di mezzo ci sono gli organi dello stato, se sbagli tu, cittadino, uomo qualunque, sarai fatto fuori in un soffio, ma se sbaglio io Stato, le cose cambiano. Avrò sempre ragione, perché la ragione è un fatto di potere.
A titolo esemplificativo cito alcune delle stragi italiane senza colpevole:



Portella della Ginestra 1 maggio 1947: 11 morti, di cui 2 bambini, 27 feriti gravissimi, tutta la colpa fu data al bandito Salvatore Giuliano ma la storia è molto più complessa.

Piazza Fontana 12 dicembre 1969: 17 morti 88 feriti;

Strage di Brescia 28 maggio 1974: 8 morti 102 feriti;

Strage Italicus: 4 agosto 1974: 12 morti 48 feriti;

Strage di Ustica 27 giugno 1980: 81 vittime nessun supersitite;

Strage di Bologna 2 agosto 1980: 85 morti, 200 feriti gravissimi,

Strage di Capaci 23 maggio 1992, 5 morti (la mano è mafiosa ma la mente no),

Strage di via d’Amelio, 7 morti (vale quanto scritto sopra),

Genova 2001: un morto, migliaia di feriti.


   

giovedì 7 giugno 2012

ACCANIMENTO TERAPEUTICO... quello a cui staccar la spina.


I lavoratori italiani sono i più tartassati d’Europa, ci voleva la corte dei conti per sancire a livello normativo quello che ciascuno di noi, poveri tapini, sapeva già da un bel pezzo.
Il governo del grande salvatore, Super Mario, ha gia finito le cartucce e si mostra a tutti per quello che è: l’ennesima fregatura italiana.
Quando, qualche tempo fa, lo scrivevamo eravamo tra i pochi a dire che la grande riscossa italiana orchestrata da Napoletano era l’ennesima fregatura, ci sono voluti mesi perché se ne accorgesse anche qualcun altro.
Tra l’altro, anche se se ne sono accorti, non è che lo dicano a piene pagine, solo qualche timido articoletto psichedelico dove si cerca di mascherare la realtà sotto forma di dati previsionali, situazioni mondiali, rapporti debito PIL, congiunture dei paesi produttivi.
Sembra sempre di più quella tipica situazione della famiglia con un parente malato terminale.
I medici hanno detto ai familiari che non ci sono speranze, che la malattia è troppo avanzata per trattarla ma i parenti non si arrendono e, loro per primi, non vogliono accettare la realtà.
Si parte così dalla negazione davanti al malato stesso: “Il dottore ha detto che hai solo un qualche problema di pressione, una cosa che d’estate alla tua età può succedere, tra poco starai meglio”.
Poi comincia il balletto dei miracoli: “C’e un dottore bravissimo a Bologna, uno specialista a Zurigo, un pranoterapeuta a Messina” chiunque va bene pur di attaccarsi a un flebile barlume di speranza.
Per chi ha lavorato nelle case di cura il momento successivo, che arriva quando anche queste speranze cadono e con l’aggravarsi della malattia si comprende che non ci sono maghi che tengano è quello peggiore, l’accanimento terapeutico: “Dottore non importa se è attaccato a una macchina e che se stacca la corrente il cuore smette di battere ma lo tenga in vita comunque”
In Italia siamo arrivati a questo punto.
Fase 1, il malanno stagionale: “La congiuntura internazionale ci penalizza, questo momento di crisi sta soprattutto fermando la grande macchina americana ed è normale che noi subiamo delle conseguenze, tuttavia non siamo messi male come le altre economie europee, Spagna e Portogallo in primis” Silvio Berlusconi primavera 2011.
Ricordiamoci che gli italiani gli avevano creduto ancora, continuavo a raccogliere dati su dati, il gradimento di Berlusconi non cadeva perché non era capace di governare una situazione che evidentemente stava scappando di mano al più la gente lo criticava per lo stile di vita per nulla trasparente, per l’economia c’era la solita ricetta all’italiana: c’è chi sta peggio tiriamo avanti.
Fase 2. L’uomo del miracolo: “Arriva Super Mario, salverà l’Italia con la sua potentissima squadra di supereroi, niente politici solo super tecnici”

DONNE E GIOVANI - Monti ha ribadito l'impegno a rilanciare l'economia del Paese e ha sottolineato che con le riforme «l'Italia potrà avere un ruolo di protagonista nel mondo». Il presidente incaricato ha poi annunciato di volere incontrare i rappresentanti istituzionali delle donne e dei giovani.  Corriere della sera 11 novembre (chi sarebbero i rappresentanti istituzionali di donne e giovani? Esiste una “consulta nazionale donne che c’hanno cose da dire” esiste un “consiglio nazionale dei giovani intelligenti” ovviamente no, ma nessuno gli faceva notare queste piccolezze ne a lui né ai giornalisti a seguito)   

“Equilibrio tra lacrime e sangue e i sacrifici saranno accompagnati da interventi per il lavoro dei giovani e per più crescita per tutti” “la Stampa” 12 novembre

“Secondo l'Istituto Piepoli il futuro governo avrebbe un gradimento ancora più alto, pari al 58 per cento. E il ‘partito delle urne’ è precipitato dopo la nomina a senatore a vita”.  “Repubblica” 14 novembre (notare che chi chiede le elezioni, come costituzione vorrebbe e ritiene che cambiare un governo decaduto con un altro mai eletto sia di fatto un Golpe Bianco, come lo aveva definito qualche giornale straniero -Liberation-, sia bollato dal giornale di orientamento PD come, “il partito delle urne”, gentaccia).

Per capire che il paziente non migliora ci sono voluti pochi mesi, i grandi salvatori si sono dimostrati dei pericolosi ciarlatani e hanno solo saputo incasinare ulteriormente le cose, diminuendo il potere d’acquisto, facendo schizzare le spese alle stelle, ammazzando gli unici ammortizzatori sociali credibili (si legge cassa integrazione) per fare cassa e dare due soldi inutili alle imprese.
Quindi che si fa? Accanimento terapeutico, lo hanno capito anche i più fessi che la situazione è completamente andata a puttane (non so come altro definire la cosa e me ne scuso) ieri salta fuori che siamo stati superati perfino dal Brasile e dalla Corea del Sud, lo spread non è nemmeno per un attimo tornato ai livelli del 2009, e le tasse che stiamo continuando a pagare e che continueremo a pagare fino a che ci saranno degli stipendi da succhiare non sono altro che pannicelli caldi, servono a pagare gli interessi dei titoli di stato in scadenza.

Il signor Mario Monti e i suoi super ministri non possono fare nulla, non potevano 6 mesi fa e non possono ora.
Il sistema economico finanziario su cui si è basato il mercato fino ad oggi è malato in se e alla lunga non riesce ad autoalimentarsi.
Un sistema che premia la speculazione al posto del reddito da lavoro è un sistema che alla lunga muore per auto cannibalismo: si mangia da solo.
Quale sarebbe la soluzione.
Mettiamola in modo un po’ romanzesco.
Scena: dopo tutta questa agonia la famiglia del paziente decide che non c’è nulla da fare, che è arrivato il momento di fare morire il proprio caro.
Qualcuno gli afferra la mano e l’accarezza, altri gli danno un bacio sulla faccia inespressiva e inerte, qualcuno piange.
Poi, finalmente, il dottore stacca la spina e, di lì a qualche attimo, il cardiogramma diventa piatto.
I parenti se ne vanno dalla stanza, pronti a ricominciare a vivere.
Colpo di scena finale, solo mentre il medico dà l’ultima occhiata al cadavere del paziente noi spettatori lo vediamo in faccia e capiamo che fino ad ora il regista ci ha ingannati.
Non abbiamo assistito all’agonia dello Stato, no, era una truffa per tenerci incollati allo schermo, per farci soffrire con i protagonisti della tragedia, per farci sentire partecipi.
Quello che abbiamo voluto tenere in vita fino alla fine, inconsapevolmente era il Neoliberismo, abbiamo tifato per salvare il mostro che ammazza i bambini in Africa, che crea la disoccupazione nel mondo, che vuole mantenere i dittatori al loro posto perché convengono di più rispetto alla democrazia.

Il grande dottore, il salvatore del mondo era solo un altro asservito a questo mostro, e noi abbiamo creduto in lui, sperato in lui.
Alla fine usciamo dal cinema e ci sentiamo un po’ fregati, ma pure un po’ sollevati.
Mi piacerebbe uscire dalla crisi con questi sentimenti… un po’ fregato mi hanno già.
Aspetto il lieto fine.   

venerdì 1 giugno 2012

DUE PASSI TRA I NON PAPA BOYS

Non sono riuscito a esimermi.
Dovevo andare a fare due passi per il parco nord dove domenica si celebrerà la messa finale dei tre giorni milanesi delle famiglie del mondo.
Sono appena tornato e devo dire che non mi divertivo così da un bel po'.
Di cose da dire ce ne sarebbero tante andiamo con ordine:

IL DISCRETO PALCHETTO: siamo in tempo di vacche magre compagni, bisogna tirare la cinghia, siamo pieni di problemi e di tasse, molti fanno fatica a campare... per questo l'allestimento della situazione si è fatto sobrio. Ho scattato la foto che potete vedere qui sotto con un cellulare a bassissima definizione e da due chilometri di distanza dal palco in mezzo alla strada... non ho dubbi che questa roba si veda senza alcun problema anche dallo spazio.
si può vedere la struttura che sarà il palco. I punti azzurrini sono i megaschermi.
Tutte le luci sono accese ma in realtà appena arrivo nei pressi della mega struttura mi accorgo che non c'è nulla sono solo le prove per la festa, ci sono un sacco di curiosi in giro ma di famiglie cristiane non ne vedo molte.
Un signore che passa in bici dice ad un amico: "stasera per vedere la televisione devo tirare giù le tapparelle".



Mi chiedo chi paghi la bolletta della luce, spero non gli abitanti di Bresso... non ho dubbi che se la paga il comune l'anno prossimo ci sarà un piccolo aumento delle tasse per i cittadini della città.

L'ENTUSIASMO DELLE FOLLE: giro in auto e a piedi per Bresso e Cormano le due città maggiormente colpite dalla catastrofe... nelle parrocchie si distribuiscono bandiere del Vaticano ma credo che resteranno tutte negli scatoloni, se escludiamo i locali che sperano di fare i soldi sul milione e mezzo di pellegrini non si vede nemmeno un lenzuolo alle finestre. Solo la parrocchia di Brusuglio (frazione di Cormano) espone un timido striscione autoprodotto con la scritta "benvenuto Benedetto XVI".
Sui locali campeggia un tristissimo cartellone bianco con la foto del papa e la scritta "la confesercenti (o confcommercio non ricordo) accoglie Benedetto XVI e i pellegrini" che si dovrebbe decrittare in questo modo: "Visto che siete qui dateci almeno i soldi... i soldi dei pellegrini intendiamoci, perché su Benedetto XVI non facciamo affidamento alcuno".
In effetti i cittadini della zona sono un pochino incarogniti, gli chiudono per due giorni l'uscita dell'autostrada, questo vuol dire che se si vogliono muovere devono farsi tutta Milano in macchina e chi è della zona sa cosa significa, chi deve andare a lavoro con i mezzi deve partire un paio d'ora prima e incrociare le dita, inoltre si sono già visti i cecchini fare capolino dai tetti dei palazzi.
Mi avvicino a un gruppetto di persone che discute uno dice: "ma se gli serve tutto questo spazio perché non lo fa nel deserto che non rompe i coglioni a nessuno".
Ovviamente tutti i tombini sono stati saldati, speriamo solo che domani o dopodomani non piova a dirotto altrimenti sono cavoli acidi.

A PROPOSITO DEI CECCHINI:  una signora dice che sul suo palazzo sono saliti dei tizi vestiti di vero che prendevano la mira con un fucile, sotto due macchine della polizia e una dei carabinieri.
Ma come i cecchini scusate? Mi chiedo. Ma il signor Benedetto non è il successore di quelli che dicevano che il martirio era importante per la fede... in effetti martirio vuol dire proprio testimonianza.
Che tipo di testimonianza fornisce il cecchino?
Ora, io il Vangelo l'ho letto non c'è mica scritto che sei apostoli stavano intorno a Cristo e altri sei stavano appollaiati sui palazzi con le fionde per centrare in testa l'eventuale terrorista. Se credi nell'aldilà mica devi temere la morte al punto da farti guardare le spalle da tiratori scelti.

LE PROVE DEL CONCERTONE: devo dire che con tutte le luci che ho visto credevo che ci fosse un qualche evento parallelo tipo testimonianze delle famiglie, invece no!
Erano le prove della messa, mi ha fatto morire un annuncio al microfono: "Ecco qui il papa dovrebbe finire di parlare, voi cominciate ad applaudire, mi raccomando che poi i fedeli seguono".
Come in televisione... ho contato 30 megaschermi ma credo che ce ne siano di più, non sarebbe più comodo farci apparire sopra una scritta APPLAUSO.
In effetti ho assistito più di una volta alle prediche di Ratzinger e devo dire che se il contenuto è spesso molto dotto e profondo, la prosa del tedesco non è proprio entusiasmante quindi è comprensibile che si renda necessario stimolare la folla dei fedeli anche perché se va tutto bene lo seguiranno per non più di un quarto d'ora.

Non metto in dubbio la buona fede dei pellegrini, metto in dubbio l'opportunità dell'evento.
Sono sempre divertito dai raduni di massa, anche quando vado alle manifestazioni mi fermo a misurare il clima di chi accoglie ma forse qui si passa il segno.
Va detto che prima di individuare Bresso si è chiesto a tutti i paesi limitrofi ospitalità e tutti hanno rifiutato anche solo per i costi. Ma la cosa non cambia, il disagio se lo deve comunque sorbire tutta la zona e trovo certe cose un vero atto di arroganza.
Se una popolazione non ti vuole perché andare a rompere le scatole, inoltre non è una cosa da poco, sono quattro giorni, un pò di pietà... umana se non cristiana.

MILANO CHIAMA RATZINGER... le famiglie cattoliche alla conquista della città


Benvenuti in paradiso.
Oggi a Milano arriva il Papa con tutto il suo circo.
Come al solito le perplessità sono più delle certezze e visto che di perplessità si parla in lungo e in largo partiamo dalle certezze.
Certezza numero 1: il comune spende la bellezza di 3 milioni di euro (tasse di tutti i milanesi) per garantire l’evento, la regione ne mette in ballo 10 (tasse di tutti i Lombardi pure quelli di Bormio che sta a 300 chilometri), non si sa quanti di questi soldi vengono garantiti dagli sponsor e queste incertezza pesano un po’, la città viene militarizzata come e sempre quando il papa fa una passeggiata con la papamobile da qualche parte.
Certezza numero 2: lo spottone commerciale pro famiglia papale servirà a rallentare ulteriormente il percorso per la creazione del registro delle unioni civili, promesso ormai da un anno da Pisapia ma che ristagna in giunta tra veti incrociati delle ali cattoliche dei due schieramenti.
Certezza numero 3: L’indotto che guadagnerà 55 milioni di euro dalla cosa è solo quello che fa riferimento alla curia di Milano anche perché da come è costruito l’evento non ci sarà certo modo per favorire altre attività commerciali, se poi qualcuno dicesse che parte della giostra la fanno in fiera giova ricordare che le mani di Comunione e Liberazione sono le uniche che davvero muovono i fili del mega complesso fieristico di Rho Pero.
Smettiamola di prendere in giro la gente, smettiamola di confezionare i soliti discorsi buonisti.
Sembra che quando si muove il papa nessuno possa dire nulla di male, anzi è sempre una grande Festa.
Questi raduni sono heppening politici dove un capo di stato straniero viene a ribadire il suo primato su un altro stato, il nostro.
Che in Italia oggi come oggi il peso della Cei sia enorme non è cosa ignota.
Una buona metà del governo è di nomina quasi univocamente vaticana, si va dal ministro dei beni culturali Ornaghi al fondatore della comunità di Sant’Egidio Riccardi.
I conoscitori della Chiesa sanno benissimo che la Comunità di Sant’Egidio altro non è che il braccio politico della curia di Roma e d’altra parte Riccardi non ne ha mai fatto mistero.
Oltre alle punte di diamante dei ministeri tutta la finanza bianca è ben rappresentata da gente come Passera e da tutta una schiera di sottosegretari che trovano il centro dello stato più nel Vaticano che al Quirinale.
In Italia la richiesta di laicità, che è una richiesta normale in uno stato europeo non trova mai una vera sponda se non in qualche movimento sparuto e maleascoltato.
Se pensiamo che il Leader più conosciuto della sinistra, Nichi Vendola, si vanta di tenere sempre un rosario in tasca capiamo come non sia sufficiente nemmeno votarsi ai post comunisti per sperare di cavarsela.
Peraltro sarebbe il caso di fare notare che negli ultimi 30 anni la chiesa di Roma ha virato preponderantemente a destra e che la scelta di riappacificarsi con movimenti come quello dei lefebriani da parte di Benedetto XVI non siano certo segno di discontinuità con la politica oscurantista e repressiva del predecessore Giovanni Paolo II.
Ad oggi la Chiesa cattolica è (nei suoi vertici, poiché sarebbe miope non sottolineare alcune lodevoli differenze) un ente che blocca e scredita qualunque tentativo di cambiamento, lacerato al proprio interno da meccanismi non dissimili da quelli che distinguono la politica di palazzo che tanto ci indigna in Italia, dominata da movimenti e gruppi che non stento a definire fascisti, tra cui ricordo Focolarini, Rinnovamento Dello Spirito, Opus Dei, Comunione e Liberazione, Neocatecumenali.
Giovanni Paolo II si è circondato per tutto il suo pontificato da veri e propri briganti che ne hanno diretto nell’occulto le scelte e hanno portato spesso e volentieri a vere e proprie catastrofi.
Non potrò mai dimenticare il mio incontro anni or sono con due ragazzini (18 e 20 anni) appartenenti al gruppo dei Legionari di Cristo, il cui ottantenne fondatore è stato incriminato per stupro continuato nei confronti di alcuni seminaristi del suo stesso movimento ma veniva considerato dal papa il suo “figlio prediletto” nonostante le prime accuse fossero vecchie di anni .
Erano due ragazzi messicani, a parlarci sembravano automi, non sapevano nulla di società di politica e di cultura italiana pur vivendo nel nostro paese da molti anni, sapevano solo che l’Italia era un paese diventato dissoluto nella morale e nei costumi per colpa dei Comunisti e che la loro missione era ricondurre i giovani al bene attraverso Cristo, mi dicevano che nel loro seminario, che se avessi voluto potevo andare a visitare, c’era la palestra perché un vero soldato di Dio doveva curare il corpo e che se il papa gli avesse detto di andare a far la guerra per Cristo loro avrebbero afferrato la croce e sarebbero partiti, come dei veri legionari.
Uno di loro mi chiese: “Ma lei non prova schifo a vedere tutte queste donne con le cosce al vento?” io gli chiesi cosa intendesse e lui mi disse che i costumi erano il frutto di una mentalità che aveva concesso troppa libertà ai giovani e gli aveva fatto perdere la bussola, io risposi che non capivo cosa centrasse la libertà con la gonna corta di una quindicenne e il più giovane mi fece un discorso che non dimenticherò mai sul fatto che bisognava che si proibissero determinati costumi perché il corpo era il tempio dello spirito e la morale del secolo corrompe il corpo e lo spirito.
Questi sono gli ideali propalati dalle nuove generazioni dei movimenti. Entrare nei loro gangli è addentrarsi nel fondamentalismo più oscuro.
Il presidente della regione Lombardia dice di conoscere un solo tipo di famiglia fatta da un uomo una donna e dei bambini uniti dal vincolo del matrimonio e nel dirlo sa di tagliare fuori dal concetto di famiglia il 30% delle coppie italiane (Il 50 nella sua regione) ma non gli importa.
Sono opinioni, se rimanessero appannaggio della cerchia dei fedeli nulla da dire.
Ma non è così, la chiesa legifera in uno stato laico dove la maggior parte degli abitanti non vuole farsi dettare la linea da lei.
Roberto Formigoni non parla in chiesa a dei fedeli, fa delle leggi per lo stato e queste leggi impediscono il riconoscimento delle coppie di fatto nello stato e nella regione in cui vivo.
La regione Lombardia destina vagonate di soldi pubblici a enti e scuole private di ispirazione religiose dove si insegna che la fede in Dio viene per prima, poi tutto il resto.
La regione Lombardia ha creato il sistema della suissidiarietà per pompare miliardi in strutture come il S. Raffaele, che poi sono scoppiate creando quello che hanno creato, ma che hanno agito in barba e talvolta contro, le leggi dello stato.
In Italia un medico che applicasse la 194 si troverebbe la carriera distrutta, chi pratica l’interruzione di gravidanza negli ospedali della Lombardia è un eroe dello stato, perché è uno che sa che applicare una legge gli precluderà qualunque carriera, vedrà passare davanti a lui colleghi più giovani e magari più incapaci, ma lui resterà al palo, questo perché la Chiesa ha voluto così.
Trovare un consultorio non opzionato dal movimento per la vita è un miracolo e una donna che decidesse di abortire in molte parti di questa bella regione sarebbe sola e non potrebbe essere ascoltata da nessuno perché il luogo deputata per aiutarla è pieno di gente che la considera un’assassina.
Nelle scuole italiane la religione la fa da padrona anche se si decide un’istruzione laica per il proprio bambino.
Un amico ateo mi ha fatto leggere il tema che la maestra aveva consegnato al proprio figlio, titolo: “domani incontro Gesù,  la mia prima comunione” il compagno di scuola di fede musulmana era stato dispensato il figlio del mio amico no, la maestra non capiva perché non avrebbe dovuto farlo visto che lui era italiano e alla fine che male c’era?  
Di esempi ce ne sono migliaia inutile dilungarsi.
Il cattolicesimo in Italia è egemone e impedisce a chi non è credente di vivere una vita libera, negli ultimi anni i gangli della chiesa si sono fatti ancora più stringenti, tra l’altro è un meccanismo che viaggia con proporzionalità inversa, al diminuire del numero di italiani che si dice credente aumenta l’ingerenza delle lobby di potere cattolico nella società.
In questo clima gli incontri mondiali delle famiglie sono dannosi prima ancora che inutili, se ci devono essere che li organizzi l’arcivescovado con i soldi suoi e non con i miei.
Sono nato in una famiglia credente e non laica, ma con il tempo anche nella mia famiglia sono cresciute le perplessità, né mio padre né mia madre sono due giovanotti ma basta un po’ di intelligenza per capire cosa ci vogliono fare digerire, oscurantismo e fanatismo non sono di casa in una democrazia compiuta.
Forse l’Italia non lo è mai stata ma di questo passo non lo sarà mai