giovedì 7 giugno 2012

ACCANIMENTO TERAPEUTICO... quello a cui staccar la spina.


I lavoratori italiani sono i più tartassati d’Europa, ci voleva la corte dei conti per sancire a livello normativo quello che ciascuno di noi, poveri tapini, sapeva già da un bel pezzo.
Il governo del grande salvatore, Super Mario, ha gia finito le cartucce e si mostra a tutti per quello che è: l’ennesima fregatura italiana.
Quando, qualche tempo fa, lo scrivevamo eravamo tra i pochi a dire che la grande riscossa italiana orchestrata da Napoletano era l’ennesima fregatura, ci sono voluti mesi perché se ne accorgesse anche qualcun altro.
Tra l’altro, anche se se ne sono accorti, non è che lo dicano a piene pagine, solo qualche timido articoletto psichedelico dove si cerca di mascherare la realtà sotto forma di dati previsionali, situazioni mondiali, rapporti debito PIL, congiunture dei paesi produttivi.
Sembra sempre di più quella tipica situazione della famiglia con un parente malato terminale.
I medici hanno detto ai familiari che non ci sono speranze, che la malattia è troppo avanzata per trattarla ma i parenti non si arrendono e, loro per primi, non vogliono accettare la realtà.
Si parte così dalla negazione davanti al malato stesso: “Il dottore ha detto che hai solo un qualche problema di pressione, una cosa che d’estate alla tua età può succedere, tra poco starai meglio”.
Poi comincia il balletto dei miracoli: “C’e un dottore bravissimo a Bologna, uno specialista a Zurigo, un pranoterapeuta a Messina” chiunque va bene pur di attaccarsi a un flebile barlume di speranza.
Per chi ha lavorato nelle case di cura il momento successivo, che arriva quando anche queste speranze cadono e con l’aggravarsi della malattia si comprende che non ci sono maghi che tengano è quello peggiore, l’accanimento terapeutico: “Dottore non importa se è attaccato a una macchina e che se stacca la corrente il cuore smette di battere ma lo tenga in vita comunque”
In Italia siamo arrivati a questo punto.
Fase 1, il malanno stagionale: “La congiuntura internazionale ci penalizza, questo momento di crisi sta soprattutto fermando la grande macchina americana ed è normale che noi subiamo delle conseguenze, tuttavia non siamo messi male come le altre economie europee, Spagna e Portogallo in primis” Silvio Berlusconi primavera 2011.
Ricordiamoci che gli italiani gli avevano creduto ancora, continuavo a raccogliere dati su dati, il gradimento di Berlusconi non cadeva perché non era capace di governare una situazione che evidentemente stava scappando di mano al più la gente lo criticava per lo stile di vita per nulla trasparente, per l’economia c’era la solita ricetta all’italiana: c’è chi sta peggio tiriamo avanti.
Fase 2. L’uomo del miracolo: “Arriva Super Mario, salverà l’Italia con la sua potentissima squadra di supereroi, niente politici solo super tecnici”

DONNE E GIOVANI - Monti ha ribadito l'impegno a rilanciare l'economia del Paese e ha sottolineato che con le riforme «l'Italia potrà avere un ruolo di protagonista nel mondo». Il presidente incaricato ha poi annunciato di volere incontrare i rappresentanti istituzionali delle donne e dei giovani.  Corriere della sera 11 novembre (chi sarebbero i rappresentanti istituzionali di donne e giovani? Esiste una “consulta nazionale donne che c’hanno cose da dire” esiste un “consiglio nazionale dei giovani intelligenti” ovviamente no, ma nessuno gli faceva notare queste piccolezze ne a lui né ai giornalisti a seguito)   

“Equilibrio tra lacrime e sangue e i sacrifici saranno accompagnati da interventi per il lavoro dei giovani e per più crescita per tutti” “la Stampa” 12 novembre

“Secondo l'Istituto Piepoli il futuro governo avrebbe un gradimento ancora più alto, pari al 58 per cento. E il ‘partito delle urne’ è precipitato dopo la nomina a senatore a vita”.  “Repubblica” 14 novembre (notare che chi chiede le elezioni, come costituzione vorrebbe e ritiene che cambiare un governo decaduto con un altro mai eletto sia di fatto un Golpe Bianco, come lo aveva definito qualche giornale straniero -Liberation-, sia bollato dal giornale di orientamento PD come, “il partito delle urne”, gentaccia).

Per capire che il paziente non migliora ci sono voluti pochi mesi, i grandi salvatori si sono dimostrati dei pericolosi ciarlatani e hanno solo saputo incasinare ulteriormente le cose, diminuendo il potere d’acquisto, facendo schizzare le spese alle stelle, ammazzando gli unici ammortizzatori sociali credibili (si legge cassa integrazione) per fare cassa e dare due soldi inutili alle imprese.
Quindi che si fa? Accanimento terapeutico, lo hanno capito anche i più fessi che la situazione è completamente andata a puttane (non so come altro definire la cosa e me ne scuso) ieri salta fuori che siamo stati superati perfino dal Brasile e dalla Corea del Sud, lo spread non è nemmeno per un attimo tornato ai livelli del 2009, e le tasse che stiamo continuando a pagare e che continueremo a pagare fino a che ci saranno degli stipendi da succhiare non sono altro che pannicelli caldi, servono a pagare gli interessi dei titoli di stato in scadenza.

Il signor Mario Monti e i suoi super ministri non possono fare nulla, non potevano 6 mesi fa e non possono ora.
Il sistema economico finanziario su cui si è basato il mercato fino ad oggi è malato in se e alla lunga non riesce ad autoalimentarsi.
Un sistema che premia la speculazione al posto del reddito da lavoro è un sistema che alla lunga muore per auto cannibalismo: si mangia da solo.
Quale sarebbe la soluzione.
Mettiamola in modo un po’ romanzesco.
Scena: dopo tutta questa agonia la famiglia del paziente decide che non c’è nulla da fare, che è arrivato il momento di fare morire il proprio caro.
Qualcuno gli afferra la mano e l’accarezza, altri gli danno un bacio sulla faccia inespressiva e inerte, qualcuno piange.
Poi, finalmente, il dottore stacca la spina e, di lì a qualche attimo, il cardiogramma diventa piatto.
I parenti se ne vanno dalla stanza, pronti a ricominciare a vivere.
Colpo di scena finale, solo mentre il medico dà l’ultima occhiata al cadavere del paziente noi spettatori lo vediamo in faccia e capiamo che fino ad ora il regista ci ha ingannati.
Non abbiamo assistito all’agonia dello Stato, no, era una truffa per tenerci incollati allo schermo, per farci soffrire con i protagonisti della tragedia, per farci sentire partecipi.
Quello che abbiamo voluto tenere in vita fino alla fine, inconsapevolmente era il Neoliberismo, abbiamo tifato per salvare il mostro che ammazza i bambini in Africa, che crea la disoccupazione nel mondo, che vuole mantenere i dittatori al loro posto perché convengono di più rispetto alla democrazia.

Il grande dottore, il salvatore del mondo era solo un altro asservito a questo mostro, e noi abbiamo creduto in lui, sperato in lui.
Alla fine usciamo dal cinema e ci sentiamo un po’ fregati, ma pure un po’ sollevati.
Mi piacerebbe uscire dalla crisi con questi sentimenti… un po’ fregato mi hanno già.
Aspetto il lieto fine.   

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