domenica 19 dicembre 2010
RUMORE DI SCIABOLE... chi prepara un golpe in Italia?
1) Creare disordini ad arte o favorire l’esacerbarsi di disordini all’interno di manifestazioni spontanee favorendo l’infiltrazione di elementi violenti e non contigui al movimento come le falange anarco insurrezionalista o di estrema destra.
2) Infondere nella popolazione l’idea che i fatti occasionali siano ripetibili più volte senza per questo motivo fornire dati sulla reale importanza del movimento in oggetto e sul potenziale distruttivo in esso presente.
3) Incolpare in modo pretestuoso i partiti di opposizione e le organizzazioni sindacali contigue al movimento stesso di complicità con le devastazioni e i saccheggi senza per altro fornire alcun dato di valore sul contenuto di tali affermazioni per impedire alla popolazione di farsi un’idea coerente di quanto accade.
4) Attraverso la strumentalizzazione di Media compiacenti riproporre in modo ossessivo le immagini degli scontri di piazza e dei violenti possibilmente affiancandoli alle dichiarazioni non univocamente di censura dei leader dell’opposizione.
5) Favorire la presenza sui mezzi di comunicazione di personaggi di forte immagine giustizialista presso che si ergano a difensori dell’ordine presso un pubblico spaventato e diviso.
6) Lanciare allarmi ingiustificati sulla possibile reiterazione degli scontri.
7) Trovare ampi strati della popolazione su cui concentrare l’attenzione che si facciano portatori di richieste di ordine e sicurezza che lo stato non può non evadere.
8) Progettare una nuova fase di scontri e annunciare la decisione di provvedere alla stesura di dolorose ma necessarie leggi speciali per ricondurre il paese in un alveo democratico.
9) Incarcerazione dei leader delle fazioni politiche di opposizione sociale al fine di decapitare la reazione e l’organizzazione spontanea dei gruppi sociali.
10) Instaurazione di un governo di salute pubblica che goda dei più ampi poteri.
Questo piccolo decalogo è una creazione del sottoscritto ma nasce dalla lettura approfondita di 4 documenti che ritengo necessari per comprendere la situazione politica presente:
IL PIANO DI RINASCITA DEMOCRATICA di Licio Gelli, gran maestro della loggia coperta Propaganda 2.
I documenti del CENTRO STUDI ORDINE NUOVO che negli anni ‘60 con a capo Pino Rauti e tutta l’intellighenzia dell’estrema destra militante progettò la strategia della tensione.
I documenti e i pochi stralci giornalistici che ripercorrono l’avvento del regime dei Colonnelli nella Grecia egli anni 60 (21 aprile 1967).
Lettere sulla preparazione delle purghe staliniane (consiglio la lettura del bellissimo volume “il grande terrore” di Robert Conquest BUR Saggi).
Sentire Maurizio Gasparri, il fascistello di mezza tacca, come lo definì appunto Pino Rauti qualche anno fa, invocare un nuovo 7 aprile 1978 (sbagliano pure anno poveraccio, i fatti accaddero nel 1979) mi ha immediatamente inserito in questo clima da preparazione della giunta militare.
il 7 aprile del 1979 la polizia fece scattare le più grande operazione anti terrorismo del secolo che mise in manette tutti i capi dei partit contigui alle BR tra cui Autonomia Operaia, in manette finì anche Toni Negri considerato uno dei capi ideologici delle Brigate Rosse, cosa c'entri questo con la situazione attuale ce lo dovrebbe spiegare Gasparri che però nel frattempo ha riposto l'unico neurone che ha in cassaforte e che non è più interpellabile fino a nuovo ordine.
Gasparri è ovviamente un utile idiota, non ha nemmeno lo spessore culturale per potere parlare di certe cose ma serve, sicuramente, come apripista intellettuale a quanto qualcuno sta preparando o auspica di preparare.
Il copione è fin troppo chiaro e parte da molto lontano.
La destra cerca di usare i movimenti per colpire il dissenso e rimanere il più possibile al potere, purtroppo alcune caratteristiche dei movimenti fanno buon gioco al piano.
La caratteristica saliente dei movimenti del XXI secolo è sicuramente l’alta permeabilità dovuta soprattutto alla particolare frammentazione dei gruppi organizzati che spesso non superano le decine di individui e che non hanno una reale preparazione politica ma si basano soprattutto su una condivisione di esigenze specifiche: la scuola, la difesa dell’ambiente, le rivendicazioni territoriali come nel caso del No Tav e del No dal Molin. Questo tipo di gruppi è altamente infiltrabile perché privo spesso di servizi d’ordine durante i cortei, di reti nei territori in grado di leggere i segnali e nel caso di fare cambiare improvvisamente i contorni delle manifestazioni rendendole meno aperte.
Per i gruppi della destra estrema, che sono preparati da sempre in modo paramilitare e che sono collegati tra di loro da una serie di reti di contatti diretti e indiretti questo tipo di organizzazione è vera e propria manna dal cielo.
Gruppi di estrema destra come la rete Hammerskin, Forza Nuova o Casa Puond se messi in allerta da politici contigui a questi movimenti, come nel caso di Roma dove mezza giunta ha conosciuto le patrie galere da vicino o da dentro, possono creare azioni di disturbo e di infiltrazione che sono in grado di distruggere interi quartieri delle città per poi dileguarsi perdendosi nei cortei e lasciano che gli scontri degenerino all’infinito.
Se a questo aggiungiamo il contributo degli “Anarchici” (per modo di dire) che passano sotto il nome di Black Block allora si può portare un movimento alla degenerazione violenta nel giro di tre o quattro manifestazioni.
Gli scontri di Roma del 14 dicembre a cui è seguita la presa di posizione in difesa degli organi di polizia e contro i ragazzi del ministro Ignazio Una Bomber La Russa , teso soprattutto a buttare benzina sul fuoco prima, le dichiarazioni del ministro Gasparri poi creano l’humus culturale per arrivare ai punti 5, 6 e 7 del progetto.
Le condizioni politiche al momento sono quello che sono, lo sa chiunque si anche solo prossimale al governo, la puzza di decomposizione ormai è insostenibile, quindi si può scegliere o l’agonia con quello che ne conseguirebbe per personaggi come La Russa, Gasparri, la Brambilla, Alemanno… oppure la deriva autoritaristica che potrebbe dare loro ancora qualche lasciapassare.
Il risultato sarà sempre e comunque la morte del governo e la sua dolce uscita di scena con la complicità di alcuni membri più o meno sicuri dell’opposizione la differenza sarà probabilmente nel numero di morti che e feriti che questo genere di exit strategy presupporrà.
Per ora sono ombre lontane e indistinte ma attenzione, nella notte è bene tendere l’orecchio al rumore della sciabole…
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