giovedì 8 dicembre 2011

LA DITTATURA DELLA PAURA... dalla suina allo Spread


Ricordo che l’inverno del 2009 fu, per me che facevo l’educatore in una comunità per minori un dei più divertenti della mia vita.
Era scoppiato l’allarme della febbre suina la H1N1, la peste del millennio.
Mi sono conservato ancora la circolare che il preside di una delle scuole frequentate dai miei ragazzi aveva mandato a tutti i genitori.
Si richiedeva di dotare ogni ragazzino di: 1 flacone di disinfettante per le mani, 1 confezioni di asciugamani usa e getta, 1 mascherina e al primo segnale di malessere anche minimo di tenerlo a casa e di avvertire il medico.
Era arrivata la peste, nei supermercati e nelle farmacie non si trovavano più disinfettanti per le mani, i pronto soccorso erano presi d’assalto da gente che cercando i sintomi del contagio su internet aveva inevitabilmente scoperto di averne un paio e quindi correva ai ripari.
La televisione non aiutava e i telegiornali e le radio andavano a scovare ogni morto di influenza in Cina, Egitto, Mongolia,… il disastro imminente stava per travolgerci.
Poi un giorno, finalmente, mi sono ammalato io di N1H1.
Due giorni a 37,1 di febbre, cosa che non mi ha impedito di andare ugualmente a lavoro e di non infettare nessuno.
La suina era una bufala, in tutto il mondo ha ucciso meno di 1/100 delle vittime della normale influenza stagionale.
In USA, una delle regioni più colpite dal virus la mortalità fu dello 0,018% dei contagiati, la mortalità della normale influenza stagionale negli USA è dello 0,2 – 0,3% 
Nessuno ha detto che in Messico o in Cina si muore spessissimo di complicazioni respiratorie dovute all’influenza che, se non curata diventa polmonite.
Come si è arrivati a questo e chi ci ha guadagnato?
Ci hanno guadagnato l’economia mondiale e la politica ovviamente, il fatturato delle aziende farmaceutiche in quei mesi è triplicato, si sono vendute tonnellate di vaccini antinflenzali che sono rimasti chiusi nelle casseforti degli istituti medici e degli ospedali e poi sono stati buttati via… uno spreco milionario che ha gravato sulle nostre tasche, è bene ricordarlo.
E come ci si è arrivati? Semplice con una strategia del terrore precisa e studiata nei minimi dettagli, ordita da uno degli organi più oscuri della nostra civiltà: l’OMS.
L’organizzazione mondiale della sanità fa un sacco di cose buone, non c’è dubbio, ma dobbiamo ricordarci che le lobby farmaceutiche ne condizionano pesantemente i vertici e il fine delle aziende che produco farmaci non è curare le persone ma fare fatturato… a tutti i costi, a che a costo di curare chi non ha nulla, o meglio di inventare flagelli la dove non ci sono.
Il caso dell’influenza suina andrebbe studiato nella sua interezza perché è il compiuto prodromo di quello che sta accadendo nel mondo oggi.

Tutto iniziò con una copertina del settimanale americano Newsweek, molto rassicurante: campeggiava a tutta pagina la parola FEAR (paura) e si la foto di copertina immortalava l’umido naso di un maiale.
L’autrice del pezzo era la premio pulitzer Laurie Garret, una che di mestiere vende libri che terrorizzano il prossimo, roba con l’ameno titolo “La peste in arrivo. Il collasso della salute globale”. Agli americani, si sa, piace essere terrorizzati, lo stato lo fa da decenni e loro sono contenti così, beati loro.
Ma qui il contagio della paura si espande a macchia d’olio e si comincia a prevedere il peggio: si prevedono 90000 vittime nella sola Francia, 30000 in Italia, la Germania prevede un numero variabile tra le 70 e le 100000 vittime.
L’unica cosa che si moltiplica in realtà sono gli articoli terrorizzanti e i dispacci inutili dell’OMS che non dicono niente ma che continuano ad accrescere il senso si terrore nella gente.
In 50 giorni vengono inviati 70 rapporti, a una velocità mai vista prima, molti di questi sono la copia carbone dei precedenti.
Si ipotizzano le scene più assurde il mondo è in balia del panico.
Sul paludatissimo Le Monde escono articoli di questo genere: “Parigi settembre 2009. Riservisti dell’esercito pattugliano gli Champs – Elisées le frontiere del paese sono tutte chiuse, gli aereoporti in quarantena. Milioni di impiegati sono stati invitati a lavorare a domicilio, gli sudenti hanno ricominciato le lezioni ma a casa: su France 5, video preregistrati sostituiscono i professori per evitare le scuole. Queste ultime sono state trasformate in ospedali di fortuna per accogliere i malati […] non è uno scenario catastrofista uscito da Hollywood, questa è la Francia che sarà messa sotto livello sei dello stato di allerta pandemico”
Ma chi ci avrebbe potuto credere? Chi poteva essere così tanto fesso?
Milioni, anzi miliardi di cittadini.
Le informazioni erano a senso unico, non si poteva dissentire non era possibile dire che non era come ci stavano dicendo.
Inoltre il continuare ad alzare e abbassare una determinata soglia aiuta il senso di terrore.
In questi casi c’è sempre una scala che va su e poi giù e poi torna improvvisamente su e poi ancora giù, che tiene i cittadini incollati alla televisione.
Durante la guerra fredda c’era il Doomsday Clock  l’orologio dell’apocalisse atomica, che veniva spostato da cinque minuti a due minuti a dieci minuti, era troppo coreografico, nel mondo moderno certe cose non fanno effetto quindi siamo arrivati al codice DEFCON, a Defcon 0 via lancio delle testate nucleari e fine del mondo (poco o affatto diverso dal coreografico orologione).
Dopo l’11 settembre ci sbizzarrimmo coi colori Blu, giallo, arancio, rosso. Meno preciso e quindi più libero nell’interpretazione della stampa, anche perché non sapendo esattamente che aspettarsi è meglio non essere troppo sicuri, quello che ho prferito fu il conto alla rovescia tra il 1999 e il 2000, il MILLENNIUM BUG era alle porte, tutti i sistemi infirmatici sarebbero impazziti perché i computer non possono tornare da ’99 a ’00 e quindi si sarebbero resettati. Una nuova età della pietra (io sono nato quando i computer non esistevano e non era l’età della pietra, anzi).
Poi siamo arrivati agli allarmi pandemici e alla scala da 1 a 6 dell’OMS, prima la SARS, poi l’Aviaria, poi la Suina, anche qui livello 4 poi, 5 poi, 4 poi, 5 poi, 3 poi 5, poi  niente… tutto finito.
Altro modello della teoria della paura è indirizzare le paure delle masse su cose che non possono capire o che non sanno e farle parlare a vuoto.
Questa è la teoria della falsa comunicazione. Quando comunichiamo inevitabilmente ci scambiamo una serie di informazioni e di dati, di norma più siamo competenti di una cosa più i dati che trasmettiamo sono ricchi e particolareggiati e permettono  chi ascolta di farsi un’idea della mia opinione.
L’esempio più chiaro di questo genere di comunicazione avviene quando entriamo per sbaglio, digiuni di cognizioni sportive nel bar dello sport club di una qualche squadra.
Troviamo esperti che sanno tutto sulla storia della squadra, sull’andamento delle coppe e dei campionati, sulla rosa dei giocatori e sul curriculum dell’allenatore. Sono dei Reference.
Chi come me si occupa di economia e politica e, inevitabilmente di comunicazione si meraviglia sempre quando sente la gente parlare di apocalisse.
Durante l’aviaria erano tutti diventati virologi. Si usavano termini a casaccio, mutuati da questa o quella trasmissione televisiva. Ho sentito dire castronerie allucinanti da gente che non aveva mai nemmeno per sbaglio aperto un libro di biologia su come si propagano i virus nel corpo, ho sentito parlare delle “false chiavi” dei virus, del virus aerobico, del contagio da uomo a uomo,… roba da matti.
Oggi stiamo ripercorrendo la stessa china, solo che abbiamo cambiato ambiente.
Dal VIRUS LETALE al RITORNO AL MEDIOEVO ECONOMICO.
Gli ingredienti sono sempre gli stessi: si comincia dal piccolo allarme marginale: “Inverno 2011, la crisi economica sta creando problemi alla stabilità finanziaria di alcuni paesi europei tra cui Grecia e Portogallo”. Grecia e Portogallo sono la cenerentola d’Europa, due stati che fino a qualche anno prima erano indicati come il simbolo dell’arretratezza di alcuni paesi, stati che alcuni grandi come Germania e Francia nemmeno volevano nella moneta unica, preoccupati di doversi tirare a casa della zavorra impossibile. Questo al popolo non lo si dice, si lascia solo il titolo: “Grecia e Portogallo rischiano di fallire”.
Si usano parole sempre più forti, FALLIRE, nessuno ha idea di che succede se uno stato fallisce ma molti abbiamo in testa che succede se fallisce un negozio o una piccola azienda manifatturiera, gli operai a casa senza stipendio, la difficoltà a reperire i soldi, alcune volte il padrone che si spara un colpo, quindi non sapendo che succede agli stati che falliscono applichiamo le stesse regole che conosciamo bene anche a un argomento che non conosciamo.
Poi finalmente arriva la parola che tutti temiamo, è sempre la stessa, vale per tutte le apocalissi degli ultimi anni, la parola è CONTAGIO.
“Italia, si teme il CONTAGIO Greco” Corriere della Sera.
“Il rischio CONTAGIO spaventa l’Italia” Repubblica.
“CONTAGIO INEVITABILE senza misure credibili” La Stampa.
Non sappiamo cosa sia un Default, non sappiamo nulla di come funziona la Macroeconomia politica ma sappiamo che il CONTAGIO non è mai una bella cosa, come con la suina, come con l’Aviaria, come con la SARS. Il contagio deve essere evitato.
Terrorizzata la gente adesso passiamo all’orologio della catastrofe, qui non è stato facile perché purtroppo di indicatori ce ne sono tanti da poter scegliere e nemmeno uno era così tremendo.
Prima quindi ci hanno provato con il rating, memorabile il titolo sulle pagine economiche del corriere di qualche tempo fa: “L’Italia perde una A”, non si capiva se eravamo diventati “l’Itlia” o “l’Itali”… troppo difficile e poi ogni agenzia di rating ha i suoi standard e la gente si confonde, ci vuole qualcosa di più diretto.
La borsa non corre in aiuto, oggi va su domani va giù poi torna su, magari un titolo perde tantissimo ma un altro va bene, no, nemmeno la borsa alla lunga terrorizza il popolino.
Così dal buio delle menti dei Fear creators nasce un nuovo indice che non ha mai sentito nessuno, lo SPREAD.
Lo spread sale, poi scende, ma subito dopo sale di nuovo… si fissa la quota della fine, il punto di non ritorno, il primo a farlo e Mentana sul TGla7 la sera della caduta di Berlusconi: “… bisogna fare presto perché ci avviciniamo sempre di più a quota 500 punti, e arrivati a questa quota né Grecia né Portogallo si sono più salvati”… e allora? Sarebbe stato da dire.
Mio nonno è arrivato a settant’otto anni e anche i nonni di parecchi tra voi, quindi poso dire che passati i settant’otto anni nessun nonno ce l’ha più fatta?
Da allora lo SPREAD è stata la misura del CONTAGIO, bisogna fare qualcosa, subito. Chiunque possa salvarci, non si sa come, per Dio lo faccia!!!!!!
Ovvio, nessuno ha mai citato il caso del primo stato che andò in default, l’Islanda, che in un anno e mezzo ne è uscita senza grandi traumi, solo con una classe dirigente migliore… l’ho detto io e mi hanno risposto, ma l’Islanda è un paesello marginale non fa testo, perché la Grecia era una grande economia? Un paese di riferimento? Forse nel 600 avanti Cristo, e nemmeno allora tutta per intero.
Comunque come volevasi dimostrare abbiamo superato quota 500 (siamo arrivati a 520) e adesso veleggiamo intorno a 380/400.
Ma come non dovevamo fallire?
il titolo recita: "L'euro passerà il Natale?"
Di terrore in terrore, anche con la suina fu così. Quando il maiale divenne un po’ trito si tirò fuori la storia del mutamento improvviso del virus… “Il virus è mutato, nuovo allarme dell’OMS”  il Giornale, confrontate con: “La crisi CONTAGIA l’eurozona, nuovo allarme dell’FMI” Corriere della Sera (ed on line).
Di terrore in terrore, di allarme in allarme, di paura in paura.
E noi compriamo, accettiamo, subiamo. Perché se sei spaventato sei meno reattivo, sei docile, accetti cose che non avresti accettato prima, lo fai perché c’è qualcuno più sicuro di te che ti dice che è per il tuo bene… “Signora le devo tagliare una gamba ma è per il suo bene”.
Accetti di correre in farmacia a comprare un po’ di acqua sapone e alcool che chiamano santificante mani e che scopri subito dopo che provoca disepitelizzazioni. Accetti di farti massacrare da tasse ingiuste che scopri subito dopo che non servono a niente perché provocano stagflazione (niente consumi niente economia).
Ma tu accetti, perché la paura è più forte della ragione.
I regimi sono nati così, la dittatura degli uomini nasce dalla dittatura della paura… se siamo un popolo e non una massa dobbiamo dire che non abbiamo bisogno di un salvatore, l’ennesimo, perché ci possiamo e ci dobbiamo salvare da soli.
E non dalla catastrofe economica, dalla crisi globale ma dalla dittatura del pensiero e dalle oligarchie.


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