lunedì 5 dicembre 2011

SUCCHIAR SANGUE AI SOLITI NOTI... qualche idea alternativa per non far morire sempre i soliti



“Non serviva un autorevolissimo tecnico prestato alla politica come Monti, che con i suoi atti ha combattuto in Europa i grandi trust del pianeta e che con i suoi articoli si batte da anni per la modernizzazione del Paese, per varare una manovra che ha comunque un vago sapore di stangata vecchio stile. Non serviva una squadra d'élite per mettere insieme un pacchetto di misure che comprendono la solita infornata di imposte per i contribuenti e la solita carestia di risorse per gli enti locali”.
Menomale che qualcuno su Repubblica batte un colpo, il signor Massimo Giannini si è accorto con qualche settimana di ritardo che non è che questo super governo nato dalla mente di Napolitano e fatto digerire all’Italia come se fosse la panacea d’ogni male, abbia partorito poi un così grande dispositivo per combattere la crisi.
Anche Dario Di Vico sul corriere scrive: “Certo è che rimarrà nel ceto medio italiano la sensazione di essere considerato dai governi di turno - politici o tecnici che siano - come una sorta di bancomat, un portatore sano di liquidità che può essere drenata con facilità”. Pur in un articolo certamente elogiativo della manovra che chiama riforma il semplice inasprimento delle regole.
Sì, perché a mio avviso il problema è tutto qui, in Italia la parola riforma sta diventando una delle tante parole abusate.
Riforma delle Pensioni: “Tutti a lavoro un anno in più”
Riforma dell’Università: “Meno cattedre e meno soldi”
Riforma della Scuola: “Meno insegnanti e meno soldi”
Riforma economica: “Più tasse ai soliti”
Tra l’altro spicca una frase eccezionale di Monti in questo lunedì di lacrime (Fornero) e sangue (noi), la seguente: ‎"Avremmo potuto dire: 'Bene, dichiariamo che mettiamo da subito all'opera dei meccanismi conoscitivi per avere un'imposta sulle grandi fortune. Avremmo ottenuto che forse tra due anni ci sarebbe stato un pò di gettito, ma nel frattempo ci sarebbe stata la fuga", come dire: “Gente, abbiate pazienza qui non si può fare una fava a chi ruba, tanto hanno il coltello dalla parte del manico e se gli chiediamo i soldi semplicemente scappano, quindi facciamo così, mettiamo una tassa dell’1,5% sui capitali scudati (che vuol dire se va bene 1,5 miliardi di euro ai super ricchi dello scudo fiscale e i restanti 19 a noi poveri mortali che lo scudo non sappiamo manco dov’è) e poi vediamo”
Però finalmente c’è la tassa sugli elicotteri e gli aerei privati, una sorta di megabollo, ma solo se l’elicottero è registrato al registro di volo italiano, quindi mi basta registrarlo a Montecarlo (dove di sicuro ho la sede di una delle mie piccole finanziarie) e siamo apposto.
Ci voleva Monti. Ci voleva il professore, l’economista stimato in mezzo mondo (salvo, lo ripeto per l’ennesima volta in Italia dove non lo conosceva nessuno), per partorire una manovra di questo tipo.
Per spremere ancora un po’ gli italiani.
Attenzione poi, perché aumentare le tasse e in particolare l’IVA all’infinito (2 volte in un anno se tutto va male) crea una spirale che all’economia moderna piace poco.
La gente compra meno e il PIL, il nuovo Dio dell’occidente, scende.
Quindi quando il rapporto deficit – pil sarà sceso troppo si dovrà fare una nuova manovra correttiva, che si definirà manovra di stimoli, che in Italia coincide sempre grossomodo a nuove norme per permettere agli imprenditori di licenziare più agevolmente e abbassare il costo dei beni prodotti nell’equazione paco di meno la forza lavoro, il prodotto costa lievemente meno.
Nessuno pensa, ovviamente, che se pago di meno la forza lavoro gli operai non possono comprare i beni che producono e quindi se ne vendono meno.
Ma queste non sono cose che interessano ai nostri politici, e fino a ieri nemmeno ai nostri giornalisti che erano troppo impegnati a fare il toto manovra (che cosa ci sarà e cosa no).
Eppure ci sono tre o quattro domande a cui nessuno vuole rispondere e che mi piacerebbe fare a chiunque sia interessato.
Numero 1. Quanto costano all’Italia le guerre che abbiamo combattuto e i contingenti che continuiamo a mantenere in giro per il mondo? Non sarebbe un bel risparmio portarli tutti a casa?
Numero 2. Strettamente legata alla 1, ci servivano proprio i caccia F35 che l’attuale ministro della difesa s’è comparto in America (consorzio Lokeed Martin - Finmeccanica) al costo di 16 miliardi di euro per fare contenti vertici (indagati per corruzione) di Finmeccanica.
Tra l’altro in un articolo sul fatto quotidiano del 29 agosto, si riporta che questi velivoli non hanno manco passato i testi di sicurezza “Dopo nove anni di sviluppo e quattro di produzione, non si è ancora riusciti a dimostrare che la progettazione del velivolo sia stabile, che i processi produttivi siano maturi e che il sistema – in sintesi – possa dirsi affidabile. Solo il 3% dei 32 test condotti a terra è affidabile e il 4% delle potenzialità dei Joint Strike Fighter è stato scientificamente dimostrato da test di volo o in laboratorio.”
Mi riservo di approfondire la cosa tra qualche tempo in un nuovo pezzo.
Numero 3. Possibile, davvero possibile, che non sia possibile quantificare anche per difetto, anche a spanne santo cielo, il patrimonio delle grandi agenzia immobiliari italiane e applicare sulle case invendute una tassa del (per esempio) 0,5% sul valore catastale.
In Italia i prezzi degli immobili sono fatti crescere ad arte da tre o quattro grandi agenzie che possiedono quasi il 40% del patrimonio immobiliare e che creano cartelli atti a mantenere i prezzi a cifre stratosferiche.
È possibile che ci siano zone periferiche di Milano o paeselli dell’hinterland dove un due locali di 60mq viene venduto per 280/300 mila euro.
Le agenzie se lo possono permettere perché anche se non vendono gli immobili che costruiscono non ci perdono nulla, tanto ogni volta che piazzano un appartamento se ne ripagano 4.
Anche qui approfondiremo più avanti.
Numero 4. Possibile che in Italia non si possano fare pagare le tasse a chiesa e scuole private (che poi sono la stessa cosa)? È mai possibile che ogni dannato governo faccia di tutto per evitare questo problema? Una volta dicevo che a fermarli era la paura di non essere più eletti ma questi qui non li ha eletti nessuno e le cose mica cambiano.
Ci vuole tanto a scrivere: “Cara chiesa, l’ICI sui luoghi di culto non la paghi, non paghi nemmeno quella su i luoghi di beneficenza (nessuno vuol mettere l’ICI sul Cottolengo di Torino), ma su tutti gli alberghi, le pensioni, le case di cura private per super ricchi, le case private riaffittate allo stato e ad altri enti, gli immobili affittati a enti consolari, ambasciate,… su quelli potresti pagare l’ICI come tutti i bravi cristiani che vivono in ITALIA.
I metodi ci sono. Mi sono stufato di sentire dire quando scrivo queste cose, che voglio fare pagare le tasse a povere suorine, perché ormai in certi posti di suore e frati non ce ne sono più, anche perché sono finiti.
La maggior parte di questi posti sono amministrati da consigli di amministrazione vicini a CL e Opus Dei che da qui tirano su la maggior parte degli introiti.
Sono stufo di ripetere le stesse identiche cose, ma so che le ripeterò tra qualche atro mese, alla prossima manovra correttiva.
Correttiva appunto, ma per correggere le cose si dovrebbe prima correggre l’Italia, per quello che è e per come va.
Non ci vogliono i professori, ci vogliono gli onesti, quelli che non vivono nelle loro biblioteche, ma quelli che vivono nelle strade.
In parole povere, ci vorremmo NOI, gli ITALIANI.
Però non ce lo hanno permesso, per salvare se stessi, per salvare la Politica, ci hanno fatto stare zitti, come al solito e, coma ai bambini ci hanno fatto bere la medicina amara, lo ha deciso il dottore Monti, che è tanto buono e ci vuole bene e noi siamo piccoli e non possiamo capire.      

    

2 commenti:

  1. Scusa, chi ha preso tutte queste decisioni? I politici. In un modo o nell'altro. E da chi sono stati messi nelle condizioni di poter decidere? Dal popolo. Volente o nolente, questo discorso vai a farlo al tuo vicino di casa. Volete cambiare le cose? Volete ripartire da zero? Volete fare la rivoluzione? NON SERVONO LE ARMI. Basta mettere fuori di casa televisioni, cellulari, spegnere internet, smettere di mettere benzina nelle macchine, per girare e andare poi chissà dove. Coltivate la terra, allevate bestiame vostro, non vi servono centri commerciali e vestiti firmati, macchine e barche, quello che serve è una donna o un uomo da amare, dei figli da amare e proteggere e un tetto dove vivere. Parlate con il vostro prossimo, guardandolo negli occhi, non serve una chat per conoscere le persone. Parlate con i vostri affetti. E' inutile correre dietro al dio denaro, dimenticandosi delle cose vere della vita, i principi, la famiglia, l'amore, il coraggio, la patria, la parola data. La verità è che la gente sta troppo bene, c'è il benessere. Però Sempre tutti a lamentarsi, questo non va, quello non va, ed è colpa di quello o di quell'altro. Siamo noi stessi la causa dei nostri mali. Potete trovare qualsiasi argomentazione, ma la realtà non cambia. E' il popolo che ragiona male. Vanno in piazza contro il governo per protestare contro il trattamento riservato alle donne, per esempio, e poi appena tornano a casa dalla piazza accendono la tv e guardano il grande fratello, dove la donna è trattata in modo osceno, senza rispetto ne principi. Tette in bella vista, culi, per fare audience. Oppure tornano a casa dalle proteste di piazza e accendono la tv per guardare il calcio, dove ogni essere che c'è in campo guadagna in un giorno quello che io posso guadagnare in un anno. E poi, tutti a lamentarsi che i salari sono troppo bassi e che il padrone potrà licenziarci facilmente. Ai giovani: sognate pure di diventare medici, avvocati, professionisti, calciatori, e di guadagnare follie. Tanto, senza palle, vi troverete a farvi una famiglia e sperperare tutti i soldi che avete guadagnato in divorzi, alimenti, avvocati a vostra volta, nei vizi perchè dovrete colmare in qualche modo le lacune della vostra vita, negli psicologi per i figli che a loro volta saranno depressi senza una guida fondamentale come una famiglia unita. Bravi, lamentatevi, è colpa del governo che ha comprato, compiacendo finmeccanica, gli f16 americani. Poi, al semaforo, piazzatevi in seconda fila per saltare la coda. Mi raccomando, quando scendete in piazza per protestare chiamate la baby sitter oppure i nonni che vi tengono i figli e quando tornate a casa sbatteteli davanti a disney channel invece di giocare con loro, tanto è sempre colpa degli altri.

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  2. 1 ma dove si parla di armi in questo articolo?
    2 probabilmente per far andar meglio le cose non serve aver una semplice e costruttiva opinione (base per un civile scambio di idee anche se contrastanti), ma bisognerebbe darci tutti alla pastorizia
    3 è per proteggere figli, moglie e buoi (giusto per rimanere in tema) ed eventualmente anche il tetto di casa che uno dovrebbe prendere una qualsivoglia posizione sociopolitica
    4 amore, coraggio....? .....parola data? .....PATRIA??? Bhè qui di "patria" in un certo qual modo si parla...per il resto fidati che non ce ne siamo dimenticati: faccio l'amore un giorno si e uno no (l'amore non il sesso), ho il coraggio di dire le mie idee, e fidati che mantengo sempre la mia parola...e la faccio mantenere
    4 vado in piazza, protesto, torno a casa e non so cosa sia il grande fratello. Protesto per il maltrattamento delle donne a ragion veduta: volontario per svariati tempo per una cooperativa di strada: "andavo a puttane" ma solo per cercare di migliorare un poco la vita di ragazze sfruttate
    5 Qui lavoriamo tutti, non sei l'unico o l'Italia andrebbe a rotoli: c'è chi prende in tre anni quello che tu prendi in uno, lo sapevi? Ora dimmi se questo non ha diritto di "lamentarsi" (tr: dire la sua)
    6 sono contento che tu abbia più palle di me e spero che la sequenza parole tra avvocati, vizi, psicologi per i figli non siano state scritte per esperienza personale: ti auguro ogni bene dalla vita!
    Ma soprattutto mi auguro che tu abbia ragione e che tu sia coerente con te stesso: butta via la tv, coltiva la terra, prova tanto amore per il tuo prossimo, ma soprattutto spegni internet.

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