sabato 14 gennaio 2012

CADUTE LIBERE... declassare i paesi che protestano.


Cosentino dopo la votazione di ieri... questa è la politica 
più credibile e migliorata di cui parla S&P?

Groucho Marx scriveva: “Non farei mai parte di un club che avesse tra i suoi soci uno come me”.
Questo sembra essere lo slogan con cui salutare la giornata economica di ieri.
S&P decide un declassamento totale di tutta l’area euro (il club di cui non vorrei mai fare parte) fatta eccezione per Germania, Finlandia, Estonia (?), Olanda e Slovacchia, Irlanda, Lussemburgo e Belgio.
Cadono nella morsa del Downgrade tutti gli altri.
Non che la cosa ci sorprenda, abbiamo gia scritto più volte di come le valutazioni delle agenzie di rating non riflettano minimamente la situazione di un paese ma siano solo l’aggiustamento dei conti degli azionisti delle agenzie medesime.
È bene ricordarlo ogni tanto, le agenzie non sono organismi internazionali super partes, sono banche di investimento private che speculano sui titoli e che hanno tutto l’interesse a manipolare il mercato a loro piacimento sulla base del loro interesse economico e delle loro scelte speculative.
Sempre nella giornata di ieri, l'abbraccio tra il camorra
e una lucida politica moderata (Alessandra Mullsolini,
una che "meglio Fascisti 
che froci" però anche: "Meglio coi camorristi che fuori
dal parlamento a cercare un lavoro"
Di fatto, quindi, non colpisce assolutamente il fatto che ci sia stato il declassamento, semmai quello che colpisce è il motivo dello stesso, per ciò che riguarda l’Italia la nota di S&P sostiene: “L'ambiente politico italiano è migliorato sotto il Governo Monti e le riforme allo studio possono migliorare la competitività italiana". Tuttavia, "ci aspettiamo che ci sia un'opposizione alle attuali ambiziose riforme del governo e questo aumenta l'incertezza sull'outlook di crescita e quindi sui conti pubblici".
Due riflessioni si impongono alla mente di chi abbia un po’ di lucidità e legga un paio di giornali la mattina.
1)    La situazione politica è migliorata?  Dirlo all’indomani dell’ennesimo salvataggio del camorrista Cosentino dall’arresto sembra davvero ridicolo. Se la situazione politica fosse davvero migliorata  avremmo Berlusconi e tutta la sua manica di delinquenti anzitutto fuori dal parlamento, invece fanno parte di una maggioranza allargata al PD ma restano quelli che decidono se il governo resta o va a casa, questo significa essere ancora padroni del paese senza la noioso complicazione di doverci mettere la faccia.
Forse le agenzie di rating americane non lo sanno ma i buffoni che prima giocavano a fare i ministri ora stanno tutti in parlamento e hanno messo i loro uomini nei posti importanti del nuovo governo.
Magari la signora Fornero sarà pure genuinamente stupita che nella bozza di decreto sullo sviluppo economico tra una farmacia e un tassista, spunti l’ennesimo tentativo di erodere un pochino l’articolo 18 ma non credo che non sappia da che parte arriva il signor Antonio Catricalà (quello che il comma quatto quatto, lo ha infilato nella legge). Il signor Catricalà è un uomo del PdL, vicinissimo al numero due del partito Gianni Letta che da anni lo mette in ruoli chiave come l’antitrust e altre amenità del genere.
Va detto che Catricalà come presidente dell’antitrust ha fatto anche parecchie cose buone, non si è accorto del piccolo problema di concorrenza che le aziende di Berlusconi creano in Italia ma sono peccati veniali.
La situazione politica è migliorata solo nella testa delle agenzie americane che hanno tra i loro items di valutazione anche la credibilità e la presentabilità del governo. Essere meno credibili e presentabili del vecchio governo è difficile.
2)    il Dawngrade è dato dal fatto che non è detto che la gente non si opponga alle “coraggiose manovre in campo finanziario messe in atto dal governo in carica”. Come dire, il fatto che si va nella direzione dell’azzeramento delle conquiste sindacali degli ultimi 40 anni dovrebbe essere una roba accettata dalla gente senza opposizione, visto che probabilmente non sarà così, allora ti declasso.
I diritti sindacali se ne vanno a farsi benedire, valgono solo quelli dei padroni, se i sindacati non firmano semplicemente si trova qualcuno che firma e si parte lo stesso. È il caso del contratto AIAS –quello di quelli che lavorano con i gravissimi portatori di handicap – visto che nessun sindacato nemmeno cisl e uil avevano il coraggio di firmare un accordo che prevedeva la negazione della malattia, l’innalzamento degli orari di turno la totale flessibilità nel lavoro,… AIAS ha firmato ugualmente con UGL (il sindacato dei fascisti, pardon dei riformisti moderati di destra dalle parti di Fini e quindi adesso di centro) e il contratto vale.
AVIS, quelli che lavorano sulle ambulanze, propone una cosa simile solo con un bell’aumento di stipendio di 4 euro e 50 centesimi a regime in tre anni (ovviamente lordi).
Bombassei, il numero 2 di confindustria dice che l’articolo 18 va cancellato perché è un noioso freno all’economia, che significa semplicemente poter licenziare chi non mi va bene, prima i sindacalisti, ma non tutti, solo quelli che fanno il loro mestiere, i servi possono stare dove sono, poi il lavoratore che a 50 anni mi rende di meno perché gli è venuta l’ernia del disco e sta a casa troppe volte, oppure la ragazza che decide di farsi mettere incinta.
Su questo c’è una bella proposta di legge che giace in parlamento da qualche tempo, quella di fare scattare la maternità su base volontaria.
Se voglio vado in maternità altrimenti posso lavorare fino al nono mese, partorire sul lavoro andare a casa, farmi una doccia, dare il cucciolo alla nonna e tornare a lavoro.
Fantascienza? Se pensiamo al combinato disposto tra maternità su base volontaria e cancellazione dell’articolo 18 si fa in fretta.
D’altra parte nel mondo delle libere professioni gia si fa, sono molte le mie conoscenti che si sono viste chiedere durante i colloqui: “Scusi lei ha un fidanzato?” se la risposta è sì la seconda normalmente è: “Ma avete intenzione di sposarvi a breve? Cioè dovete fare figli?”
Se la risposta è no la domanda successiva può anche essere: “E ha intenzione di trovarne uno nei prossimi mesi?” (giuro che è successo a una mia conoscente).
Ecco protestare per questo genere di cose, protestare per il proprio futuro preoccupa le agenzie di rating, che per questo ti declassano preventivamente.
Ovviamente una volta fatti tutti i licenziamenti del caso posso sempre abbassare all’infinito il costo del lavoro, i meccanismi già ci sono, l’importante è che non ci siano noiose zanzare a rompermi le scatole, nemmeno in politica.
Per questo “Urge una nuova legge elettorale” come ci ha ricordato il Capo dello Stato… abbiamo fatto fuori la sinistra radicale adesso dovremmo buttar fuori anche Di Pietro e qualche altro rompipalle ed è finita, siamo apposto (un bello sbarramento al 6% sarebbe perfetto) alla fine se in parlamento ci fossero solo PD e PdL non sarebbe tutto molto più facile? Ci si metterebbe d’accordo, magari dietro a un tavolo mangiando e bevendo… al massimo ci sarebbero i “soliti scontenti” che protesterebbero fuori dal parlamento ma tanto sono fuori, appunto.
Mi vien da chiedere, a questo proposito, se una bella legge sulla proibizione dello sciopero ci farebbe guadagnare punti come nazione di fronte ad S&P. Probabilmente sì.

Ecco, se questo è l’andazzo io sarei molto contento di perdere tutte le A le B e le C del rating internazionale… vorrei vedere cosa accadrebbe agli Italiani, tanto soldi in Banca non ce ne sono più.
La verità è che non succederebbe nulla, non ci sarebbe alcun cambiamento della nostra situazione politica e nessuno se ne accorgerebbe… forse ne potremmo addirittura uscire migliorati.
Ma in Italia migliorare è e resta  un’utopia.


2 commenti:

  1. S&P ha degli ingenui in prima linea: ma quando mai in Italia si protesta per qualcosa? Mi chiamerai mica "proteste" gli scioperi di questa triade sindacale, vero?
    L'art. 18 è già, con il voto alla manovra di agosto e dopo la firma di giugno della Camusso, disinnescato.
    Più convincente la possibilità che varino una nuova legge elettorale con sbarramento al 6%, così da garantirsi di poter continuare a mangiare (a lavorare non ci pensano proprio) fra loro senza dover dare briciole ai seccatori.

    Sulle agenzie di rating non vale nemmeno la pena parlare: sembrano fare da apri pista, così che i governi dei paesi declassati trovino ragioni per ulteriori manovrine...
    No, oggettivamente la loro esistenza o meno non cambia la realtà economica di un Paese, offre solo migliori argomenti a chi governa per imporre condizioni di vita sempre più disumane.
    Ormai ho capito che il format è questo:
    1) agenzia di rating minaccia o declassa un paese
    2) la Merkel e la Bce chiedono ai governi di quei paesi di intervenire per scongiurare un default
    3)i governi iniziano a cantare la litania che sarà necessari auna manovra ulteriore per salvare il paese
    4) i vari politici e i vari sindacati fanno un po' di dichiarazioni e un po' di blande minaccie qui e là
    5) il governo presenta una nuova manovra che il parlamento, al gran completo, vota senza discutere.

    Poi si ricomincia daccapo...

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