sabato 17 novembre 2012

RIMBALZI DEMOCRATICI... le tristi ricostruzioni della polizia taliana


“La gittata degli artifizi è dell'ordine di 100-150 metri, coincidente con il posizionamento delle Forze di polizia all'altezza di Ponte Garibaldi, come osservabile dal video acquisito, riproduce un impatto su cornice superiore della quarta finestra (a partire dallo spigolo sinistro), sita al quarto piano del ministero, di un solo artifizio lacrimogeno poi fratturatosi in tre parti"
Ecco l’ennesima fantastica ricostruzione dei fatti all’italiana sull’operato delle forze dell’ordine.
Che noia, verrebbe da dire.
Magari una di queste volte ai pubblicitari della polizia o dell’arma dei Carabinieri potrebbe venire in mente che ogni tanto dire la verità sulle cose è indice di intelligenza… magari ogni tanto, mica sempre, così poi magari la gente crede anche a qualche piccola bugia.
Secondo la ricostruzione dei fatti dei Carabinieri, tra l’altro identica a quella fatta dal Questore di Roma proprio ieri, i poliziotti avrebbero lanciato verso l’alto i lacrimogeni, con un’angolazione talmente precisa che tutti, ma proprio tutti hanno raggiunto il terzo piano dell’edificio del ministero (tutti all’altezza di un paio di finestra) siano tutti rimbalzati perfettamente dal muro e siano caduti sui manifestanti.
Mi sorgono due domande, la prima dalla parte delle forze dell’ordine: ma che razza di agenti sono quelli che sparano in direzione di un Ministero (quello della Giustizia) con il rischio di centrare delle finestre aperte e di ferire qualcuno all’interno, o comunque di creare decine di intossicati negli uffici? La questura ha identificato i colpevoli? Li ha fatti fermare almeno con l'accusa di negligenza colposa? 
La seconda  di ordine giornalistico: ma Repubblica che mette la notizia così sulla sua home page senza commentare senza analizzare senza dire una parola, avrebbe fatto lo stesso nel 2009 durante una manifestazione contro Berlusconi, oppure avrebbe giustamente sviscerato la cosa.
No, perché a scanso di equivoci è bene dirlo, quando uno racconta alla stampa una verità poco credibile sarebbe giusto parlarne, fare domande, trovare qualcuno che fa controinchieste.
Sarebbe questo il lavoro del giornalista.
Io non sono un perito balistico (anche se a forza di vivere e scrivere in questo paese di balle ne ho viste) ma i lacrimogeni li ho visti durante le manifestazioni e non mi pare di aver mai visto che la polizia gioca di sponda con i bossoli, cos’è il biliardo del CS? Palazzo, finestra, palo, buca! (triplo filotto reale ritornato con pallino per dirla con Fantozzi).

attenzione alle immagini e alle traiettorie... 
solo un fesso potrebbe credere alla storia 
del rimbalzo

Non sono stupito, nemmeno un pò. Casomai sono rassegnato, almeno stavolta non ci è scappato il morto, stavolta la falsa ricostruzione giornalistica serve solo a coprire le loro reazioni fasciste e, grazie al cielo non il morto, altre volte non siamo stati così fortunati.

Facciamo una bella carrellata di ricostruzioni poliziesche, così sull’onda della rabbia del momento.
1)    Genova 2001, la polizia massacra in massa i dimostranti, manganella a casaccio giovani e vecchi, impedisce il passaggio dei cortei autorizzati, fa deliberatamente degenerare l’ordine pubblico. Ci scappa il morto, non contenti, senza alcun motivo reale i nuclei del VII nucleo antisommossa irrompono, a manifestazioni terminate, nella scuola Diaz e massacrano gente che cerca di dormire nei sacchi a pelo, i tutto questo nessuno dei famigerati Black block è nai stato arrestato, sono stati arrestati, seviziati, gravemente feriti giovani manifestanti che erano pacificamente arrivati in città. La ricostruzione della polizia avallata dalla stampa fu: noi eravamo lì per difendere l’ordine pubblico e siamo stati attaccati da terroristi che erano lì per fare male, abbiamo reagito alle provocazioni, alla Diaz c’era un covo di terroristi armati, un agente ha preso pure una coltellata (si definirà non come un eroe ma come uno che ha fatto il suo dovere ), sono state trovate bombe molotov, picconi, mazze,… anche qui, solo dopo mesi le nostre versioni, le nostre controinchieste hanno avuto un minimo di credibilità, all’inizio nulla.
2)    25 settembre 2005, non so se facesse freddo o caldo a Ferrara, so solo che un ragazzo di 18 anni decise di tornare a casa a piedi, dopo aver salutato gli amici dopo una notte passata in discoteca. Si chiamava Federico Aldrovandi e non sapeva di essere un ragazzo sfortunato. Sulla strada incontra la pattuglia di Polizia stradale “Alfa 3” con a bordo due agenti in divisa Enzo Pontani e Luca Pollastri, nessuno ha mai davvero capito cosa sia accaduto, si sa solo che Federico Aldrovandi viene massacrato di botte, viene ammazzato senza pietà. Gli agenti dicono di essere stati aggrediti a colpi di karate dal ragazzo fuori si sé per l’assunzione di droghe, tanto da aver dovuto chiamare rinforzi, da averlo dovuto immobilizzare a terra, dicono di essersi accorti solo all'ultimo momento che il ragazzo ha perso i sensi, non per le percosse ma perché il "micidiale mix di droghe assunte" lo avrebbe portato alla morte per infarto. Una versione che non regge nemmeno un po’, solo ingenuo può credere che un ragazzo sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, che gira a piedi per Ferrara possa aggredire non una ma ben due volanti della polizia. Inoltre il referto dell’autopsia è un capolavoro di lacune e bugie, Federico è  morto per infarto del miocardio, dovuto all’assunzione di droghe e alcool, altre inchieste rivelano che il tasso alcolico del ragazzo all'atto non superava lo 0,4 (0,1 mg per litro meno del consentito per la guida). Circolano altre voci che faticano a uscire fuori ma escono, la madre del ragazzo apre un Blog, vuole giustizia, vuole verità, la ricostruzione non regge… alla fine spuntano altri video si vede il ragazzo per terra ammanettato ormai esanime mentre i poliziotti intorno scherzano noncuranti, altre testimonianze vengono pian piano fuori dal velo di paura, la ricostruzione "ufficiale" non regge più. Alla fine saranno condannati 4 poliziotti per l’omicidio di Federico ma la difesa insiste nella sua ricostruzione fasulla.    
Carlo Lucarelli racconta "Il caso di Federico Aldrovandi"


3)    Stefano Cucchi, un altro giovane sfortunato, portato in carcere il 15 ottobre 2009 perché trovato in possesso di una modica quantità di stupefacenti e di antiepilettici (il giovane era in effetti epilettico) viene pestato a morte in carcere a più riprese da molti aguzzini, muore il 22 ottobre all’ospedale Peritni di Roma, l’autopsia riscontra un peso corporeo di kg 37 (per 1,76 cm di altezza) che prima della carcerazione era di 45, lesioni alle gambe, frattura della mascella, fratture alle costole, due fratture alla colonna vertebrale, emorragia all’addome e alla vescica. Al termine della fantaricostruzione della polizia si evince che la causa della morte sia l’uso di sostanze stupefacenti e l’anoressia (versione fatta sua anche dal sempre lucido sottosegretario Giovanardi), ma il ragazzo è pieno di traumi ed ematomi, com’è possibile? Si domanda la famiglia.
sulla vicenda Cucchi è stato girato un bel documentario
di cui posto la presentazione.

4)    Val Susa, per difendere uno scempio inutile e dannoso, che perfino i francesi che sarebbero i nostri partner nella costruzione stanno mettendo in forse, si schiera un esercito vero e proprio: bisogna estirpare il vero nemico dell’Italia, il popolo! Bisogna fargliela vedere a quei dimostranti che hanno la pretesa di mettersi contro le aziende che speculano liberamente sulle costruzioni inutili.
Come? Utilizzando la polizia con la solita vecchia scusa dei black block che come al solito non si sa dove siano, non si sa da dove vengano, soprattutto non si sa nemmeno se esistano davvero ma sono utili a far caricare dalle preparate squadre in divisa poveri sindaci di paesi da mille abitanti e famiglie con bambini a seguito.
“In Val Susa siamo stati attaccati da gruppi preparati militarmente”, disse il solito comandante in capo (il Ministro Maroni) “E abbiamo reagito duramente”. I fascisti avrebbero detto “Gli abbiamo spezzato le reni”
il 6 luglio postavamo sul nostro Blog questo video, si vedono agenti in tenuta antisommossa, non a contatto con il corteo, che sfila diverse decine di metri sotto il cavalcavia che stanno presidiando, che tirano pietre in testa ai manifestanti.
Alla faccia dell’attacco alle forze dell’ordine in stile paramilitare da parte dei black block.  

 

Sono cose possibili nell’Italia della nostra bella polizia che fa il buono e il cattivo tempo come gli pare certa della sua impunità.
Sono scene che uno stato civile non dovrebbe tollerare.
Se un poliziotto, anche uno solo, vuole giocare al giustiziere o ha simpatie talmente radicali da vedere la gente che protesta come un nemico personale è un problema per l’intera Polizia, per l’intero Ministero degli Interni e per tutto il dannato sistema statale.
Questo poliziotto va mandato semplicemente via, gli va tolta la divisa, senza aspettare altro.
Io non sono contro la polizia, contro le forze dell'ordine, ci sono e non sono un male necessario, sono una parte dello Stato, quella parte chiamata a difendere il cittadino, non a difendere il potere e i suoi illeciti.
Sono stanco, siamo stanchi e stufi delle false ricostruzioni dei colleghi che coprano i colleghi, degli insabbiamenti, dei muri di gomma; siamo stufi di essere la nazione in cui i delinquenti (tutti chiusi nel peggior Parlamento di sempre) giudicano gli innocenti e li fanno perseguitare da organismi collusi.
Siamo stanchi delle false ricostruzioni dei fatti, non se ne può più.
Non mi aspetto che cambi nulla, tanto si farà di tutto per non far cambiare nulla, ma non posso smettere di indignarmi. 

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