venerdì 27 maggio 2011

IL GIOVANE PDIELLINO E LA NOSTRA MILANO... storia dei supporter pagati di Berlusconi





La ragazzina con i capelli corti mi sembra la più infervorata.
Si avvicina soprattutto alle signore anziane e con piglio deciso gli mette il volantino sotto il naso.
“Ma lei lo sa che se vince Pisapia a Milano si potrà fare l'eutanasia?”
Il suo modo irruento non piace, molti la scansano.
Li ho visti per caso e mi sono messo a seguirli, hanno attirato la mia attenzione sin dalla pensilina dell'autobus dove li ho scorti la prima volta.
Sono tutti molto giovani 2 ragazze e 3 ragazzi ma a guidarli c'è una donna sulla quarantina, la maggior parte di loro legge il materiale che la donna, evidentemente un coordinatore cittadino di Silvio, gli consegna a pacchi.
Hanno una maglietta con sopra scritto il nome della candidata sindaca del centro destra in azzurro.
Aspetto qualche minuto e mi avvicino alla ragazzina, cerco di farmi dare un volantino ma la fanciulla mi “sgama” subito: “No a te non ti dò il volantino con quei capelli e la barba tu se di sicuro un comunista che vota Pisapia”
le dico che con la barba al massimo sono un comunista che non ha avuto tempo di radersi ma non ride mi fa un gesto stizzito e torna alle sue vecchiette.
Ci provo con un altro, sicuramente meno infervorato, si è scelto un posticino all'angolo e tende con imbarazzo i volantini alla gente tanto che la ragazzina gli ha già urlato più volte: “Luca Più entusiasmo, però!”
Con lui cerco di parlare, si vede che è sollevato anche solo per il fatto che non deve distribuire volantini: “Non sono capace, sono timido per queste cose”
Gli dico che sono un blogger e che sto facendo un giro per scrivere un pezzo sui supporter di destra e di sinistra e sulle loro idee.
“Io credo che Letizia abbia fatto tanto per Milano e che debba continuare a fare Bene” lo dice proprio così, Bene, caricando la B.
“In che senso ha fatto Bene? - gli chiedo – quali provvedimenti ti hanno colpito maggiormente”
“Bhe, l'ecopass”
“Ma l'ecopass lo ha sospeso dicendo che non serviva a niente”
“Bhe sì ma solo perché adesso l'inquinamento a Milano non c'è più” alza le spalle e sorride, come per farmi capire che non è molto preparato sull'argomento... evito di spiegargli che con o senza ecopass quest'anno Milano ha superato per 140 giorni il limite consentito per le polveri sottili e che nessun'altra città in Europa ha fatto altrettanto.
Cambio argomento: “Si, va bene l'ecopass ma per il vivere della gente, che provvedimenti ha messo in atto secondo te”
“Tantissimi, infatti Milano è la città della moda”
“Sì, ok... ma lo era anche prima, e poi non tutti fanno i modelli o i fotografi”
“Si ma Milano è piena di locali e di posti dove si va a Ballare, e questo anche perché lei...” lo vedo nuovamente in imbarazzo, probabilmente ha capito che la sua affermazione non sta né in cielo né in terra.
“Per esempio, scusa, che mi dici dei problemi dei quartieri periferici, o della situazione dei cantieri aperti da anni, o della Darsena o di Santa Giulia, non è questo alla fine che un sindaco deve fare per la città, cercare di amministrare migliorando il tenore di vita”
Mi guarda e sorride: “Senti ti posso dire una cosa? Io non sono manco di Milano, non ci ero mai venuto fino a ieri, mio padre è nel PdL a Bologna e mi ha detto che se venivo a dare una mano qui mi pagavano vitto e alloggio, potevo girare per Milano e magari mi davano anche dei soldi, io sono partito alla grande, stamattina facciamo il volantinaggio, stasera andiamo tutti al concerto di Gigi D'Alessio e poi per tutto il resto del tempo mi faccio i fatti miei”.


“Interessante, anche i tuoi amici vengono da Bologna?”
“Conosco solo quello più grande con gli occhiali, la ragazza con i capelli corti so che vene da Parma gli altri da Piacenza, Lodi,...”
“E quindi delle problematiche di Milano non sai nulla”
“Ho letto i volantini ma non me ne frega niente”
Non riesco nemmeno a dargli torto, perché dovrebbe fregargliene qualcosa? Lui a Milano mica ci vive e non è che tutti coloro che hanno un padre o una madre nel PdL debbano essere così interessati, lui è qui solo per farsi due soldi.
Il dato di disperazione semmai è un altro, possibile che non siano riusciti a trovare 1000 poveracci (a pagamento ci mancherebbe) a Milano e che siano dovuti andare fino a Bologna a raccattarli?

Cambio di scena e di palco, mentre in Piazza Duomo andava in onda il flop della Moratti con Gigi d'Alessio che da forfait all'ultimo momento nell'imbarazzo di tutti e con i fan che urlano infuriati “Pisapia, Pisapia”, passeggio per viale Lazio, una zona semi centrale tra Piazza Cinque Giornate e Porta Romana.
Il comitato promotore per Pisapia sindaco ha organizzato una serata - festa.
Qui nessuno dà forfait, sul piccolo palco che i volontari di zona hanno costruito a ridosso del parco giochi per bambini si alternano i comici di Zelig, Moni Ovadia, Renato Sarti, ricercatori universitari, artisti, rappresentati delle liste che stanno supportando Giuliano, cantianti e gruppi noti e sconosciuti.
Nessuno ha chiesto nulla, nemmeno i rimborsi, sono venuti per fare vedere alla gente che si può fare cultura, spettacolo e divertimento con niente.
Sono colpito dalla gente del quartiere.
Ci sono persone che scendono di casa per sapere se abbiamo bisogno di una mano, anche solo dello spago per sistemare i palloncini, ci sono anziani che ci dicono che hanno ritardato di 15 giorni il loro spostamento verso le mete estive per votare Pisapia.
La più commovente è una signora sulla 70ina che scende in pantofole da casa e ci chiede per chi è questa festa tutta arancione, gli diciamo che è per Pisapia, lei subito chiede: “E lui viene?” gli diciamo che non lo sappiamo, probabilmente non ce la farà, e lei: “Menomale se no tornavo su a sistemarmi un pò”
La gente ci chiede i palloncini arancio, alla fine ne andranno via migliaia, perché vuole appenderli sui balconi per fare capire chi hanno votato e convincere gli altri.
Una signora mi dice che domenica faranno con tutta la famiglia un Pic Nic arancione in un parco della città per ricordare alla gente di votare... mi dice: “Io non ho mai fatto queste cose e non sono di nessun partito, è una cosa che si può fare vero?”

Con tutto il rispetto per il giovane Luca che voleva solo vedere Milano a spese del partito del Babbo, questa è la mia città, non quella della moda e dei locali che ha in testa lui.
Questa città si è svegliata e noi lo vediamo giorno per giorno, ora per ora, momento per momento.
Noi abbiamo avuto il privilegio di vederla rinascere e di raccontarlo, lo potremo raccontare ancora a lungo... speriamo di poter raccontare anche la fine di altri incubi che strangolano questa povera Nazione.

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