sabato 30 luglio 2011

IL MINISTRO UNDICENNE... le bugie di Tremonti, Ministro bambino



Vi ricordate la bellissima parodia che Corrado Guzzanti faceva del ministro Tremonti?
Quella che lo vedeva in braghette, intento a tirare calci a un videopoker urlando “Povca tvoia e povca puttana… metto altri soldi poi tanto stovno il bilancio e faccio la manovina…”
Ecco ultimamente il Tremonti vero sta somigliando sempre di più a quello della satira.
Mi piacerebbe mandare una mail di conforto al Ministro, negli ultimi giorni non ne sta azzeccando davvero una e sembra stia sempre più cadendo nella demenza…

In pedagogia c’è un termine, aggiustamento dinamico, che si utilizza quando interrogando un soggetto su un fatto, questo tende a negare e minimizzare, poi incalzato, ammette qualcosa ma si trincera dietro a un’altra bugia che serve a minimizzare quanto è accaduto e a renderlo più accettabile a chi ascolta.

Esempio:
Mamma :“Hai picchiato il tuo amico?”
Carletto: “No”
Mamma: “Ma mi ha telefonato la sua mamma che ti ha visto mentre lo picchiavi!”
Carletto: “Si ma lui mi voleva rubare il pallone, allora l’ho spinto e lui è caduto”
Mamma: “Non dire bugie, il pallone lo hai lasciato a casa”
(ai miei tempi volava uno sculaccione, oggi magari no).
È carino fare notare che l’aggiustamento dinamico è una modalità dei bambini soprattutto tra i 6 e gli 11 anni poi le bugie si impara a dirle meglio.

Ieri il Ministro ha smesso di negare la storia della casa pagata a nero a Roma e si è giustificato in questo modo:

"LO RICONOSCO. Ho fatto una stupidata. E di questo mi rammarico e mi assumo tutte le responsabilità. Ma in quella casa non ci sono andato per banale leggerezza. Il fatto è che prima ero in caserma ma non mi sentivo più tranquillo. Nel mio lavoro ero spiato, controllato, pedinato. Per questo ho accettato l'offerta di Milanese..."

Già a sentirla così la storia mi fece ridere.
Il ministro Tremonti, rimasto all’età dell’undicenne probabilmente non ha ancora passato la fase che esemplificavamo sopra e infatti è partito lo sculaccione.
La parte della mamma oggi la fa la guardia di finanza.
Compare oggi su Repubblica a firma di Carlo Bovini questa “rivelazione”

Per quanto la Guardia di Finanza è in grado di documentare, "l'ultima volta che Giulio Tremonti fu ospite con cadenza regolare di una struttura del Corpo fu quando, nei primi mesi dell'estate del 2004, alloggiava in una delle foresterie al secondo piano della caserma di via Sicilia". Nemmeno un chilometro in linea d'aria dagli uffici del ministero, in via XX Settembre. Da allora, la sua scorta di finanzieri, nei giorni in cui il ministro si tratteneva a Roma, lo accompagnava altrove. Alberghi, o residenze private. "Naturalmente - spiega una fonte qualificata del Corpo - tenendone traccia, come è normale e come la legge prevede per qualunque personalità sia sottoposta a un massimo livello di vigilanza come un ministro". Dunque, se si sta a quanto la Finanza sostiene di poter documentare, Tremonti, nel febbraio del 2009, quando accetta la proposta di Milanese, si è già liberato da molto tempo degli occhi e delle orecchie da caserma.

E qui ci sarebbe da chiedersi se quando il ministro (e come lui la maggior parte dei reggicalze del Boss) spara le cavolate ci sia almeno qualcuno che corregge le bozze, perché è abbastanza ovvio che se accusi un corpo come la Finanza di spiarti questi tirano fuori le loro evidenze nel giro di 12 ore.
Tra l’altro Tremonti è riuscito anche in un altro miracolo che non credevo possibile: fare dire una cosa sensata a Rutelli.
Come presidente del COPASIR (il comitato di controllo dei servizi segreti) ha ieri sostenuto:
"A Tremonti va rivolta una semplice domanda: ha sporto denuncia per questo? Ha interessato la Guardia di Finanza, i servizi segreti, forze di polizia, magistratura su fatti di questa gravità?". Rutelli ha richiesto anche se almeno ha avvertito “De Gennaro e se i Servizi hanno informazioni al riguardo". Se Tremonti non ne avesse parlato nemmeno con loro "ci si deve chiedere perché. Se un ministro dell'Economia, che ha la giurisdizione sulla Guardia di Finanza, pensa che le Fiamme Gialle possano avere al loro interno soggetti che lo spiano o addirittura lo pedinano come fa a non aver fatto denuncia? Se non alla stessa Gdf dovrebbe averlo fatto almeno ai Carabinieri, alla magistratura, ai servizi. Mi chiedo: perché non è in grado di farlo?".

In effetti sembrava ridicolo che il “capo” della guardia di finanza che ha il potere di spostare qualunque ufficiale da una caserma all’altra e soprattutto che può sospendere chiunque dal suo incarico, visto che si sente spiato dai “suoi” uomini, se ne va ad abitare nella casa di uno dei suoi consiglieri, tra l'altro indagato dal 14 dicembre scorso, pagando per di più a nero… e dicendo che non sapeva che un accordo verbale tra privati avesse bisogno di essere registrato e ci si dovessero pagare le tasse.
Ma siamo nel paese delle barzellette e tutto è possibile. Pure buttare fango sui propri sottoposti per difendere l’indifendibile.
Sono poi incappato in un’intervista di ieri mattina che ha dell’incredibile e che sempre pedagogicamente parlando rileva delle storture nella mente del Ministro.
Quella che potete godervi qui sotto:



Qui siamo dalle parti del: “Mi sono comportato male a scuola però gioco bene a pallone, papà mi compri la bicicletta lo stesso!”
E del: “Lo so che ho preso un brutto voto ma poi a pomeriggio sono andato a catechismo e il prete mi ha detto che sono un bravo chierichetto!”

Il ministro sostiene senza paura che: “Dichiaro al fisco 10 miliardi di vecchie lire ma do in beneficenza più di quello che prendo come parlamentare
Sono occupato a gestire il 3° debito pubblico del mondo (ammazzando gli italiani nda) e non posso accorgermi di cose di questo genere
e da ultimo: “Stiamo abbassando i costi del parlamento allineandoli a quelli europei”.
Belle scuse, allora vediamo se funzionano con la gente come noi, i poveracci.
Scusa uno, applicata a noi: “Signor giudice, è vero che ho investito un tizio sulle strisce pedonali, però poi ho dato 30 euro a uno che lavava i vetri e altri 1000 alla figlia del vicino di casa che si sposa, questo risolve tutto”
Scusa 2: “Signor giudice, è vero che ho investito il pedone che passava sulle strisce pedonali e so che sulle strisce il pedone ha la precedenza, ma sa com’è, ho un divorzio complicato sulle spalle e mia moglie mi aveva appena telefonato dicendomi di andare dall’avvocato”
Scusa 3: “Signor giudice: è vero che ho stirato il pedone sulle solite strisce pedonali ma al mio cane non mancano mai cure e affetto e tra sei mesi darò soldi al canile municipale”

Credo che il giudice non mancherà di essere clemente con noi!
Ora le mie domande sono le seguenti: Non è che il ministro è stato rapito da Guzzanti e quello che sta calcando la scena nelle ultime settimane è il mitico comico romano?
E, se cosi non fosse, non esiste una task force di maestre delle elementari che possano accorrere al capezzale del Ministro per farlo uscire dalla fase infantile una volta per tutte?
Ma soprattutto, prendendo spunto dalle considerazioni del ministro, non è che magari, avendo noi il 3° debito pubblico del mondo ed essendo la figura del Ministro dell’economia molto impegnata e sempre all’estero, ecco, non è che magari il ministro undicenne si può far da parte? Ne prendiamo uno magari più bruttino ma un pelino più grandicello… per lui ci sono un sacco di famiglie che lo potrebbero accogliere e volergli bene… bhe… forse no, ma fa lo stesso!

1 commento:

  1. Bello.
    Anzi, bellissimo scritto.
    Completamente condivisibile ed accuratamente circostanziato.
    Se lo leggesse lui...
    ci rimarrebbe davvero male. Povca tvoia ! :-)

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