lunedì 8 novembre 2010

DRAGHI E ANTIDRAGHI... una favoletta fantasy


"Le favole non servono ai bambini per dirgli che esistono i draghi, quello lo sanno già, le favole servono per insegnar loro come si sconfiggono i draghi"
Questa è senza dubbio la frase più bella che abbia sentito in molti anni sulla condizione dell'Italia e sul senso di fare il nostro mestiere di "narratori" oggi, qui e ora, nella nostra nazione.

Qui i draghi sono davvero tanti, ognuno metta i suoi, tanti e tutti spaventosamente veri, non ce ne sono che fanno ridere.

I draghi. Fin da bambino, quando leggevo le prime saghe fantasy mi affascinavano le storie dei draghi e dei signori dei Draghi.

Ora sono diventato più vecchio e ho capito che è tutto vero, o forse no.

Perché i miei draghi di bambino erano creature d'ombra e di notte, e forse lo sono anche i draghi della mia età adulta, quelli grandi e quelli piccoli che sono pure peggio dei grandi, perché fanno parte della fauna di tutti i giorni come i pesci rossi, i gatti e i cani.

Perché prima del Drago grande della mafia c'è il drago piccolo dell'affarismo e dell'opportunismo dei singoli

Prima del Drago grande dei palazzi che crollano c'è quello piccolo dell'opportunità ("mi faccio la stanza in più che male c'è, tanto poi condono")

Prima del Drago grande della disoccupazione, c'è quello piccolo del menefreghismo "se licenziano quello a me che me ne fotte, io c'ho tutto il diritto di rimanere dove sono"

Prima del Drago del razzismo, c'è quello del disinteresse verso l'altro che ci ha cacciati tutti chiusi in una casa bunker da cui usciamo solo lo stretto necessario, tanato la televisione ci dice tutto quello che dobbiamo sapere

Si potrebbe andare avanti per ore, ma poi arriva uno in gamba che mi ricorda il perché da bambino ho imparato a leggere le saghe fantasy.

Perché, per quanto draghi, mostri e creature del male fossero forti e cattivi, alla fine arrivava sempre un tizio, che suo malgrado, senza che si sentisse in grado di farlo riusciva a portare la luce.

Come noi che raccontiamo, nel nostro piccolo e in un piccolo angolo, ma è pur sempre luce...

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